Mostre all'Archivio di Stato di Firenze
ARNO
FONTE DI PROSPERITÀ FONTE DI DISTRUZIONE
Storia del €ume e del territorio nelle carte d’archivio
Lungarno Guicciardini durante l’alluvione
del 1966 |
La mostra del 50° anniversario dell’alluvione
di Firenze (1966-2016) ripercorre il legame millenario tra
la città e
il suo fiume è stata inaugurata
il 9 ottobre 2016, nella Domenica
di carta dedicata
alla valorizzazione del patrimonio archivistico
italiano. Resterà aperta fino al 4 febbraio 2017. Organizzata
dall’Archivio di Stato di Firenze, dalla
Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e
dalla Deputazione di storia patria per la Toscana, ha ricevuto
il patrocinio della Regione Toscana, della Città Metropolitana,
del Comune di Firenze, delle Università di Firenze e Siena
ed è parte delle manifestazioni promosse dal Comitato
coordinatore per la commemorazione dei cinquant’anni dall’alluvione
del 4 novembre 1966: “Progetto
Firenze 2016”.
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L’Archivio di Stato, il 4 novembre 1966,
aveva sede agli Uffizi, uno dei luogli più colpiti dall'inondazione
delle acque dell'Arno.
Per la ricorrenza del 50mo anno dall'alluvione l'Archivio ricostruisce
la sua storia e la vicenda del fiume tramite il gran numero dei documenti
presenti nei propri fondi, molti dei quali restaurati a seguito
dell'alluvione del
1966.
I documenti, le cartografie, i disegni, i progetti originali, le fotografie,
le opere d’arte evidenziano il rapporto della città con
il suo fiume: l'Arno, sorgente di prosperità per Firenze
ma anche causa di disastri idrogeologici, lutti e distruzioni.
Il percorso della mostra, composto da
tre sezioni, descrive le attività produttive
e ricreative che l’Arno offriva affianco alle documentazioni delle
devastazioni, a partire dalla prima alluvione del
1177, fino
all’ultima
del 4 novembre 1966. Le prime due sezioni sono dedicate al legame millenario
tra il fiume e il territorio circostante, con più riguardo a Firenze
e all’area fiorentina. Nella terza si affrontano
le conseguenze dell’impatto delle acque dell’Arno su
quella parte del patrimonio dell’Archivio
allora conservato nelle 40 sale ai piani terreni degli Uffizi, nonché sui
molti altri archivi pubblici e privati della città. Si ricorda
inoltre la sollecita risposta delle istituzioni, dei tanti cittadini
e degli “angeli
del fango” accorsi da tutto il mondo.
Si delineano gli interventi "energici e tempestivi" a favore
del recupero e del restauro degli archivi comunali,
ecclesiastici e familiari gravemente danneggiati nel 1966, che anche
la Soprintendenza Archivistica per la Toscana svolse. Si rappresentano
le
alluvioni, al di fuori del bacino dell’Arno, che ancora in anni
più recenti
hanno compromesso il patrimonio archivistico della regione, soffermandosi
sul progresso tecnico compiuto nelle procedure del restauro dei documenti
per rimediare ai
danni causati dalle acque.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
In esposizione, dall'Archivio di Stato di Firenze nella Sezione
A della mostra, troviamo gli Statuti
del Comune di Firenze, gli Statuti volgarizzati della Repubblica
fiorentina del 1355-56. Nel volume, manoscritto in pergamena, si legge
il Divieto
di impiantare mulini e pescaie nel letto dell'Arno: si tratta di
una delle rigidissime norme sull'occupazione dell'alveo dell'Arno successive
all'alluvione del 1333.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
Nell'immagine un particolare della mappa in quattro fogli disegnati da
Girolamo Di Pace Da Prato (ingegnere idraulico che operò al servizio
dei Medici fino al 1562), che descrive i ponti sull'Arno nel tratto fiorentino. È la più antica mappa disegnata
del Fiume
d'Arno in Firenze e di sopra (1534-1558) e fu realizzata con misurazioni
prese sul posto in scala 1:2600. Nel disegno si dettaglia il percorso
del fiume
e si schematizzano maggiormente le zone più lontane dal corso
dell'acqua, riportandovi il reticolo viario esistente e pochi
altri elementi, tutti realmente presenti su territorio di allora.
Inoltre vi si rappresenta
il progetto per l'incanalamento fluviale da realizzarsi subito a monte
e subito a valle della città. La mappa proviene dalla
Biblioteca Roncioniana di Prato.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
Disegno di un tratto d'Arno realizzato e firmato dall'architetto Bernardo
Buontalenti nel 1595. Il disegno sembra essere
un rilievo eseguito per provvedere al riparo di un'ampia
rottura dell'argine fluviale, che inondò il piano di Legnaia;
lungo le sponde vi sono indicazioni grafiche ("gabbioni", "steccate") e
annotazioni di interventi ("argine da farsi", "stecchata
da restaurarsi",
"gabbione
disfatto", "pignone rinforzato").
Mappa
dei beni dell’abbazia di Settimo intorno
all’Arno, tra le confluenze del Bisenzio e dell’Ombrone,
con al centro il Ponte a Signa. Disegno su carta a china e acquerello
di anonimo d'inizio del XVII secolo. Archivio di Stato di Firenze,
Compagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo, Monastero di Settimo.
Modello del Ponte alle Grazie, già Rubaconte,
come si presentava prima del 1874, con le antiche celle di clausura.
IL manufatto in legno di pino strobo è di Roberto Giovannoni del 2015;
prestito dell'Associazione Oratorio di Santa Maria delle Grazie di Firenze.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
Veduta dell’Arno dal Ponte alle Grazie con un gruppo di lavandaie
in primo piano sec. XIX, di Giuseppe Moricci (Firenze 1806-1879),
realizzato a matita nera, penna, bistro su carta avorio; prestito dalle
Gallerie degli Uffizi, Firenze.
L’Arno
a San Niccolò con il bagno delle donne e i panni stesi al sole, intorno
al 1869, olio su cartone di Lorenzo Gelati (Firenze 1824-1895), dalla
collezione Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
Alla sinistra dell'immagine la scultura in terracotta refrattaria di
Italo Griselli, Arno, del 1935 circa, prestato
dal Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa. Nelle sale dedicate all'arte
del Novecento del Museo pisano sono presenti anche i modelli per la realizzazione
del gruppo scultoreo Arno e Valle del 1935, commissionati dall'architetto
Michelucci per la Palazzina Reale della stazione di Firenze. Sul fondo
della foto si mostrano alcune immagini esposte che documentano la scultura
e la Palazzina inaugurata il 30 ottobre 1935.
L'archivio
privato Bombicci Pontelli di Firenze fu uno dei primi su cui intervenne
la Soprintendenza. Subito dopo l'alluvione del 1966 l'azione di salvataggio
e di restauro svolta dalla Soprintendenza Archivistica
Toscana fu rivolta all'intero patrimonio: pubblico, privato, delle
chiese,
etc., ciò permise di far emergere archivi non ben conosciuti
fino ad allora.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 ottobre 2016
Nella sala conferenze dell'Archivio di Stato di Firenze della mostra
per il 50° anniversario
dell’alluvione
di Firenze (1966-2016): Firenze e l’Arno tra prosperità e
distruzione - Storia del fiume e del territorio nelle carte d’archivio. Da
sinistra nell'immagine: Piero Marchi curatore dell'allestimento e della
progettazione della mostra con Giuseppina Carla Romby
(nella foto, al centro); Mauro Pagliai, editore della Polistampa, la
casa editrice che ha pubblicato il catalogo della mostra; Carla Zarrilli
direttrice dell’Archivio
di Stato, curatrice e coordinatrice del catalogo con Loredana Maccabruni;
Diana Toccafondi, soprintendente Archivistico e Bibliografico della Toscana.
Arno: fonte di prosperità, fonte di distruzione.
Storia del fiume e del territorio nelle carte d’archivio è ad
ingresso gratuito. Gli eventi collaterali previsti sono
consultabili sul sito www.archiviodistato.firenze.it
L' Archivio di Stato di Firenze è in Viale Giovine
Italia, 6. La mostra è aperta dal 9 ottobre 2016 al 4 febbraio 2017 ed
è visitabile dal lunedì al venerdì dalle
ore 9:00 alle ore 17:00, il sabato ore 9:00-13:00, sono escluse domeniche
e festività. Le aperture
straordinarie festive:
in ottobre nei giorni 16, 23, 30 ore 10-17.30 e novembre
nei giorni 1°,
6, 13, 20, 27 ore 10-13.30.
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