Biblioteca Nazionale
Centrale di Firenze
Eventi : Il viaggio in
Toscana fra XVIII e XIX sec
Inaugurazione - Informazioni
© www.zoomedia.it - vanna innocenti 2007
Teca con libri di viaggio, stampe restaurate, mappe d'epoca
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Paesaggio Toscano, commesso in pietre dure del Poccetti, 1608
Il viaggio in Toscana fra XVIII e XIX secolo
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze , 23 marzo – 21
aprile 2007.
La mostra organizzata dalla Biblioteca Nazionale
Centrale di Firenze, con la collaborazione del Gabinetto scientifico
Letterario
Giovan Pietro Vieusseux, è stata inserita nelle iniziative che
costellano il percorso del Grand Re-tour all’interno
delle manifestazioni di Torino Capitale Mondiale del Libro con
Roma .
Attraverso testi e materiale iconografico e cartografico
dell’epoca, guidati dalle testimonianze dei viaggiatori
stranieri che, con le loro osservazioni, hanno saputo fornire
nuove chiavi di interpretazioni utili alla storia letteraria,
economica e del costume i visitatori sono avvicinati ad un capitolo
della storia, non solo letteraria europea. Nell'occasione è stato
presentato il prodotto multimediale pubblicato in Internet, realizzato
dalla BNCF in collaborazione con la
ditta Space e sotto la direzione
del professor Attilio Brilli nell’ambito dell’iniziativa
internazionale Bibliotheca Universalis. http://grandtour.bncf.firenze.sbn.it
Lungo
il percorso della Mostra è predisposto come un suggestivo allestimento
scenografico, curato dall’Associazione
culturale Oltre l’arte con il concorso di alcuni esponenti
della tradizione dell’artigianato d’arte
fiorentina che hanno fornito i manufatti relativi agli usi e
costumi dei viaggiatori dell’epoca.
Nella prestigiosa cornice
della Tribuna dantesca sono state esposte mappe e vedute
appartenenti
alle collezioni magliabechiana e palatina, insieme a preziosi
volumi appartenenti ai fondi Olschki, Palatino e Magliabechiano
e alla sezione manoscritti e rari della BNCF: si tratta di guide,
racconti di viaggio, notizie storiche e descrizioni dedicate
alle città toscane osservate dal punto di vista attento
e ammirato del viaggiatore. ‘Tout m’interesse, tout
m’etonne’ dirà nel 1728 il barone di Montesquieu,
facendosi così portavoce della nuova idea di viaggio: è infatti
il momento in cui, nella storia della mentalità collettiva,
il viaggio acquista valore per le sue intrinseche proprietà.
Indipendente dalla soddisfazione di questo o quel bisogno, si
propone esso stesso come unico e solo fine, in nome di una curiosità fattasi
più audace, in nome del sapere e della conoscenza da un
lato e del piacere dell'evasione, del puro divertimento dall'altro.
Questa idea innovativa aveva cominciato a diffondersi
in Europa sul finire del XVI secolo e si era incarnata nella
voga del 'viaggio
in Italia', che, pur praticato da tempo, si configurerà come
istituzione solo alla fine del secolo successivo, quando diventa
la tappa privilegiata di un 'giro' che i giovani rampolli dell'aristocrazia
europea, gli artisti, gli uomini di cultura, cominciano a intraprendere
con regolarità. Il 'giro' presto diventa una moda e ad
esso è assegnata anche una dicitura internazionale: il
Grand Tour.
Il percorso espositivo seguirà i principali itinerari
di accesso a Firenze, da ovest secondo la direttrice Livorno,
Pisa, Lucca, da nord a partire da Bologna, da sud est a
partire da Perugia e toccando Arezzo e Cortona e infine da sud
Radicofani, Siena, Volterra.
Al centro l’arrivo a Firenze
con le vedute delle sue piazze e dei suoi edifici e un particolare
rilievo dato all’ospitalità per i viaggiatori che
registravano nome e recapito nel Libro dei Soci del Gabinetto
scientifico letterario G.P. Vieusseux.
All’esterno dello spazio espositivo dedicato alla mostra
saranno presentati il video estratto dai contenuti del portale
Grand tour: il viaggio in Toscana dei viaggiatori inglesi e francesi
dalla fine del XVII agli inizi del XIX secolo, a cura della
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, realizzato dalla società SPACE
s.p.a. e il video dell’ Archivio digitale di illustrazioni
di viaggio dell’Ottocento realizzato a cura del Centro
Romantico del Gabinetto Vieusseux.
Nell'ambito del "Il viaggio in Toscana
fra XVIII e XIX secolo" il 23 e 24 marzo 2007 alla
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze lo spettacolo:
Una
notte in biblioteca Di Jean Claude Bailly.
Traduzione
Stefano Chiodi
Con Filippo Berti, Paolo Bocelli, Paola De Crescenzo, Ivan
Olivieri
Musica Anne Fischer, costumi Françoise Luro, luci Claudio Coloretti, assistente
alla regia Laura Cleri. Regia di Gilberte Tsaï
Produzione: Fondazione Teatro Due, Parma - Fondazione Teatro Stabile di Torino.
In
collaborazione con: Biblioteca Palatina – Sezione Musicale e Museo Bodoniano,
Parma
Una notte in biblioteca è
la pièce teatrale di Jean-Christophe Bailly (Parigi, 1949) che
ha girato con successo mezzo mondo.
Fra le ombre delle boiseries i libri escono dagli scaffali. Prendono vita, parlano,
raccontano le loro storie. Una meditazione sul sortilegio della lettura e sull’anima
che ogni libro racchiude in sé.
Lo spettacolo è entrato per questo
a far parte del programma del Grand Re-tour, che nel suo itinerario lo ha proposto
nelle più belle biblioteche storiche d’Italia.
La biblioteca è caverna e labirinto dove sapere, epoche, canti, racconti
ed enigmi si aggrovigliano, foresta del senso che il minimo vento sulle pagine
fa tremare, deposito di pezzi staccati di una gigantesca macchina dagli ingranaggi
arrugginiti e coperti di polvere. Ma anche luogo di città, luogo pubblico,
simile a un salone comunicante con la strada che, sebbene in disparte, è aperto
agli incontri e agli sguardi. Via di mezzo tra leggenda di un luogo dove sarebbe
censito il sapere universale e la realtà di una strana sala d’attesa,
con qualcosa di «burocratico» allo stesso tempo provinciale e segreto
e un che di regale e monumentale, via di mezzo fra un’interiorità proclamata
e silenziosa e un fuori che penetra dalle finestre e anche dai libri, un luogo
in ogni caso mitico dove, abitualmente, si tace.
Allora ecco, ed è l’idea stessa dello spettacolo, che delle voci
vi si innalzano e che tramite un lento slittamento la biblioteca diventa teatro,
come se lei stessa aprisse le sue pagine, come se le finzioni che racchiude divenissero
vere. Di che si tratta? Di personaggi caduti dagli scaffali oppure di persone
arrivate qui da fuori, non lo sapremo, poiché tale è il potere
del luogo: accettare tutto quanto succede.
Aperta, la biblioteca si richiude
su tutto ciò che contiene - come un teatro d’ombre divenuto vivente.
L’azione, che si svolge ai nostri giorni e a notte fonda, mette in scena
tre attori più due comparse. Non si tratta di dare voce allo «spirito
del luogo» in quanto tale, ma di dare corpo al sogno di finzione e quasi
di racconto che ogni biblioteca antica inevitabilmente suscita.
Ripresa nel
2000 alla Biblioteca Angelica di Roma, una versione russa della Notte in
biblioteca è stata
rappresentata nel 2002 a Saratov mentre nell’autunno
2005 ne è stata proposta una versione francese alla Bibliothèque
Historique della Città di Parigi e nell’autunno 2006 una in lingua
iraniana a Teheran.
c.s.
© www.zoomedia.it - vanna innocenti 2007
- Allestimento scenografico
E-mail: zoomedia