"Nota sulla Biblioteca
di Antonio Ferri"
di Alessandro Bonsanti, 1952
"Verrà inaugurata a giorni in Palazzo Strozzi, nei locali
del Gabinetto Vieusseux, la scaffalatura secentesca che disegnò l'architetto
Antonio Ferri, autore fra l'altro della Cupola di San Frediano, e che,
dopo aver subito diverse trasformazioni, è stata tolta dalla sua ultima
e sacrificata sede della ex-chiesa di Santa Maria degli Angeli in via
degli Alfani.
Molte testimonianze ci rimangono su questa scaffalatura
eseguita dal famoso intagliatore Gamberai, e posta in opera nel 1679;
le quali testimonianze provano essere stata tenuta in ogni tempo in gran
pregio, e aver contenuto volumi rari come quelli costituenti la raccolta
di Vincenzo Viviani, discepolo di Galileo e dello storico Scipione Ammirato.
Costò allo Spedalingo Mariani scudi 4000, somma notevolissima
per l'epoca; dice l'Andreucci: "Provvide alla spesa dei bei scaffali
di noce con intagli e grate di ferro dorate e con ballatoio, lavori che
si ammirano anco oggidì."
Il trasferimento della biblioteca universitaria di medicina
a Careggi lasciò inutilizzata la scaffalatura. La Presidenza dell'Arcispedale
si veniva preoccupando da tempo di trovare a questo arredo, insigne sia
per il valore artistico ed artigiano che per la tradizione di cultura,
una sede decorosa che ne permettesse il restauro e la conservazione.
Non è senza significato che essa sia stata trovata presso il Gabinetto
Vieusseux, e che questa istituzione tipicamente fiorentina, ancor oggi
così viva e vitale, si arricchisca di un' opera d'arte che si
richiama a tante memorie della Firenze culturale del passato.
Ma torniamo alla scaffalatura. Essa consiste di due corpi.
Quello inferiore a cinque palchetti, poggia su grandi mensoloni che lo
mantengono sollevato dal suolo ed è completato dalla balaustra barocca,
intagliata e dorata, del ballatoio, sostenuto questo alla propria volta
da mensole di noce intagliato e parzialmente dorato a sfoglia. Questo
corpo inferiore è diviso in scomparti chiusi da inferriate di ferro battuto,
di classico ed elegante disegno. Il corpo superiore consta invece di
quattro palchetti, diviso anch'esso a scomparti da pilastri terminanti
con teste d'angeli scolpite nel legno con bella foga artigiana. Il tutto
sviluppa circa metri lineari 400 di palchettatura.
Liberata dalle aggiunte ottocentesche che ne avevano falsata
l'architettura ancora rinascimentale nelle strutture principali, e quindi
sobria nonostante la ricchezza barocca della balaustra e degli altri
morivi decorativi, la libreria appare oggi nella grande sala di lettura
del Vieusseux ridonata al primitivo splendore per cura amorosa di artigiani
locali che hanno lavorato con la loro tradizionale perizia sotto la guida
del nostro maestro del legno Bruno Conti. Numerosi accorgimenti sono
stati messi in atto per assicurare ai lettori una comoda sosta nella
sala, come ad esempio l'isolamento dai rumori esterni mercé la costruzione
di doppie pareti e di controfinestre, e il ricambio automatico dell'aria
che riduce notevolmente l'immissione di polvere esterna nel locale.
Nella libreria verranno collocate le raccolte dei periodici
dell'Ottocento, le quali, nonostante le decimazioni subite nel passato,
conservano un notevole pregio di rarità e di completezza. La ricca serie
delle più famose riviste inglesi, francesi, tedesche, sempre del secolo
scorso, che costituiscono il più importante corpo di pubblicazioni del
genere esistenti in Italia, verrà messa in valore della nuova sistemazione."
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www.zoomedia.it - 2005 - vanna innocenti
Palazzo Strozzi - Sala
Ferri: allestimento durante "arte e Fede"
incontro tra culture Orientali ed Occidentali.