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Firenze

Dal Giglio al David
Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimento

Fino all' 8 dicembre 2013 alla Galleria dell'Acccademia, di via Ricasoli a Firenze è allestita la mostra: "Dal Giglio al David. Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimento". Nell'immagine si vede l'allestimento di una delle sale dela mostra.


La Madonna col Bambino dell'immagine è la rappresentazione scelta per lo stemma della facciata della residenza dell'Arte dei Medici e Speziali. Oggi conservata al Museo di San Marco, la Formella fu realizzata nel XIV secolo in pietra forte e presenta resti di colore. La Madonna col Bambino oltre il significato devozionale, ben rappresentava l'arte per le virtù miracolose e salvifiche che le si attribuivano.

La mostra descrive i temi e le espressioni artistiche che appartennero allo sviluppo della "civitas", la società civile fiorentina e ne rafforzarono l'identità e lo sviluppo nel periodo comunale e repubblicano.

È la prima iniziativa che descrive l'arte civica nella sua complessa varietà di linguaggi ed espressioni figurative. Presenta opere d’arte commissionate per abbellire ed arricchire in autorevolezza e significati i palazzi pubblici, le sedi delle magistrature, quelle delle antiche corporazioni delle arti e dei mestieri e quelle delle antiche porte e della cerchia muraria fiorentina.

Il percorso espositivo descrive i temi dell’araldica cittadina, della devozione e della religione civica, i luoghi di riferimento della città di allora: il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Podestà, Orsanmichele e le parti politiche dominanti quali gli Angiò, le Arti, i Guelfi i Ghibellini, attraverso i temi figurativi e le opere selezionate.


Proviene dal Museo degli Innocenti lo "Stemma dell'Arte della Seta" in pietra forte del 1336. Nell'allora Ospedale degli Innocenti lo stemma di questa coorporazione era apposto nei vari spazi a ricordare che l'istituzione era sotto il suo patronato. La rappresentazione della porta nello stemma fa riferimento all'Antica Porta di Santa Maria da cui, inizialmente, prese nome l'Arte e in prossimità della quale aveva sede. Vari Mestieri appartenevano a questa Coorporazione: ritagliatori di panni, merciai, orafi e setaioli.
Nelle raffigurazioni al lato si vedono riproduzioni dell'insieme dei simboli cittadini decorati nelle volte nell'Udienza degli Oliandoli e Pizzicagnoli. In basso, la compilazione originale: "Priorista Corsi Salviati", l'elenco dei Priori della Repubblica dal 1592 al 1596.

La mostra, curata dalla direttrice della Galleria, Daniela Parenti, ha trovato il motivo iniziale nello studio e negli approfondimenti di un gruppo di dipinti tre e quattrocenteschi conservati nella Galleria dell’Accademia e provenieti dalle residenze delle Magistrature fiorentine, "di quel tempo in cui la città maturava la propria identità culturale, politica, urbanistica."
Hanno inoltre contribuito allo svolgersi dei temi dell'iniziativa, i nuovi studi storici, emersi dai documenti presenti nell’Archivio di Stato di Firenze, ente promotore della mostra con la Soprintendenza Fiorentina.

Le opere d'arte presentate sono legate alla storia, alla fede, alla mercatura, alla creatività e al saper fare fiorentino. Le rappresentazioni esprimevano complessi significati. Nella mostra sono proposte anche nuove chiavi di lettura e, per alcune presenze si sottolinea l’importanza che le immagini avevano per la comunicazione e la propaganda di coloro che, a seconda, detenevano il potere a Firenze in età comunale e repubblicana; cioè, prima che l’ascesa della famiglia Medici modificasse profondamente l’assetto politico ed estetico della città.

I capolavori esposti sono caratterizzati da riferimenti allegorici, il sacro e il profano si intrecciano: nel Palazzo del Popolo e poi detto dei Priori, si ritrovavano le raffigurazioni di san Cristoforo e della Ruota di Fortuna, dell’eroe mitologico Ercole e delle sue gesta...

Si descrivono i significati originari: del Giglio, simbolo che identificava il Comune; la Croce Rossa in campo bianco simbolo del Popolo; dei Patroni e Coopatroni cittadini, degli Eroi e e dei Personaggi Illustri e rappresentativi della città.

Arrivano da Digione, Musée des Beaux- Arts e da Minneapolis, The Minneapolis Institute of Artsben, le statue realizzate nel '500, in terracotta invetriata, ispirate alla Dovizia o Abbondanza di Donatello: la statua beneaugurante che fu posta sulla colonna in Piazza del Mercato Vecchio (attuale Piazza della Repubblica e antico centro di Florentia) intorno al 1430.
Un vero successo per Dovizia, Giuditta e David (questo circa del 1440), dove la grandezza di Donatello aiutò la fama del personaggio rappresentato allegoricamente.


I simboli del Giglio, della Croce del Popolo, del Leone, il motto "Libertas", l'Ercole, il Fiorino (la prima moneta d'oro battuta con impressi il Giglio e il San Giovanni che cominciò "a spargersi per il mondo"), i patroni e coopatroni della Città e delle Arti (San Giovanni, Santa Reparata, San Zanobi, San Lorenzo, Sant' Anna, San Niccolò, San Giorgio e Leonardo, San Miniato, San Barnaba, San Sebastiano, Santo Stefano, l'Arcangelo Michele, ... ), gli eroi ed i personaggi illustri danno idea della gran varietà di riferimenti rappresentati nella narrazione civica. Nell'immagine, si vede un particolare dell'affresco staccato proveniente dal carcere delle stinche dipinto da Andrea di Cione detto Orcagna (1343-1368) e rievoca allegoricamente, la cacciata del Duca d'Atene, Gualtieri di Brienne; nella pittura di forma circolare si vede al centro Sant'Anna, il posto d'onore le è stato assegnato per aver reso vittoriosa l'insurrezione contro il tiranno; da allora la Santa fu protettrice della libertà di Firenze. Dietro al volto, nel particolare, si notano le raffigurazioni impresse nella tenda con tutte le insegne del sistema politico comunale.


Nell'immagine si vedono riuniti in mostra i tre pannelli rettangolari con raffiguarato San Matteo e le storie della sua vita. L'opera, esempio unico di tavola da pilastro, fu eseguita dall'Orcagna tra il 1367 e il 1368, per l'Arte del Cambio, di cui San Matteo era patrono, per fasciare il pilastro dell'Arte nell'Orto di San Michele. Nell'Orto, prima granaio della città, poi luogo consacrato e successivamente il tempio delle Arti, si ornavano le colonne con dipinti su tavola per manifestare tutto il prestigio delle Arti e solo con le regole del 1402 dei Capitani di Orsanmichele fu stabilito che dovessero essere affrescate.


Nell'immagine si vedono le due statue benaugurali esposte nella mostra "Dal Giglio al David" realizzate da Giovanni della Robbia e da Benedetto Buglioni nel secondo decennio del '500, capostipiti, con la Dovizia di Casa Buonarroti, di filoni di opere ispirate alla statua di Donatello e oggi perduta.


La mostra "Dal Giglio al David, dal Comune alla Repubblica", con Daniela Parenti è curata da Maria Monica Donato è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, dalla Galleria dell’Accademia, da Firenze Musei, dall'Archivio di Stato di Firenze, dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. È Patrocinata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Il catalogo è edito da Giunti. Nell'immagine si vede un momento della conferenza stampa della mostra nella Tribuna del David, che accoglie il "Gigante" di Michelangelo, emblema della Firenze repubblicana e simbolo della libertà di Firenze, dove si conclude il percorso mostra.

"Dal Giglio al David, dal Comune alla Repubblica - Arte civica a Firenze tra Medioevo e Rinascimento" alla Galleria dell'Accademia in via Ricasoli, 58 - Firenze

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Pagina pubblicata il 09-2013 - Aggiornato il 07-Giu-2015