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Firenze

Mostre a Palazzo Pitti: "GIAPPONE Terra di incanti"
e presentazione Di Linea e di Colore

"Giappone Terra di incanti" Palazzo Pitti, Firenze 3 aprile – 1 luglio 2012
Di Linea e di Colore è la mostra allestita nel Museo degli Argenti di Palazzo Pitti,
nell'ambito della più vasta iniziatita dedicata alle arti e alla cultura del Giappone.


Nell'immagine, l'armatura haramaki, firmata: Shigenaga saku, in acciaio, rame dorato, ottone, legno, lacca, cuoio, pelle, seta e cotone del periodo Muromachi/periodo Edo della prima metà del XVI e fine del XVIII secolo. Proviene alla mostra dal Museo Stibbert.

In Di linea e di colore, sono stati riuniti un gran numero di capolavori appartenenti all'arte giapponese dei secoli dal XIV al XIX e provenienti dalle istituzioni museali di tutto il mondo. Sono testimonianze uniche che raccontano il Giappone degli shogun e dei samurai. Uomini di grande sensibilità artistica ed eleganti maestri nell'uso di armi. La mostra è stata curata da Francesco Morena. Il catalogo è pubblicato nelle edizioni Sillabe.

La presentazione della sezione a cura di Maria Sframeli, Direttrice del Museo degli Argenti.

"Il 1° marzo 1585 approdarono al porto di Livorno i primi quattro ambasciatori venuti dal lontano Giappone, dopo un viaggio che era iniziato dal porto di Nagasaki il 20 febbraio 1582: era in assoluto la prima presenza ufficiale ad affacciarsi in Europa.

La conoscenza del Giappone in Toscana, così come negli altri paesi occidentali, era mediata dalla diffusione del Milione di Marco Polo, peraltro mai arrivato fino al Giappone, in cui si favoleggia di un Paese ricchissimo e raffinatissimo dove tutto – perfino i pavimenti delle case – era rivestito d’oro.

L’arrivo dei quattro giovanissimi ambasciatori dai curiosi nomi per metà giapponesi e per metà latini – Ito¯ Mancio, Chijiwa Michele, Nakaura Giuliano e Hara Martino – guidati dal gesuita Alessandro Valignano e diretti a Roma dal pontefice Gregorio XIII, dovette generare sulla corte fiorentina, al tempo sotto il governo di Francesco I, sentimenti di grande fascino e curiosità.

Gli ambasciatori furono ricevuti a Pisa dallo stesso granduca, che li affidò alle cure del fratello don Pietro e del nipote Virginio Orsini, mentre la granduchessa Bianca Cappello, rimasta incantata dalle strane fogge degli abiti e dalla preziosità delle stoffe, si occupò dei festeggiamenti in loro onore. Ebbe luogo anche il consueto scambio di doni, di predominante carattere religioso in linea con il carattere dell’impresa, volta all’evangelizzazione di quelle lontane terre, che ebbero quindi l’onore di comparire ultima fra le celebri carte geografiche che Egnazio Danti realizzò per gli armadi della Guardaroba di Palazzo Vecchio (oggi sala delle Carte Geografiche).

Subito dopo la delegazione raggiunse Firenze dove sarebbe stata ospitata in alcune stanze della Reggia di Palazzo Pitti. A Firenze gli ambasciatori soggiornarono dall’8 al 13 marzo ed ebbero occasione di visitare i luoghi che ancora oggi sono la mèta degli itinerari turistici più ambiti: le chiese di San Lorenzo e della SS. Annunziata, il Corridoio vasariano, il Giardino di Boboli, il Casino di San Marco, la Fortezza da Basso e il Forte di Belvedere, le ville di Castello, Petraia e Pratolino e infine la Stanza del Tesoro, e cioè la Tribuna degli Uffizi, che al tempo accoglieva gli oggetti più preziosi delle raccolte medicee, oggi riuniti nelle stanze del Museo degli Argenti che ospita la mostra di Linea e di Colore.

Ai capolavori giapponesi, quasi ospiti d’onore come un tempo lo furono gli ambasciatori, sono state destinate le antiche sale di rappresentanza del quartiere estivo dei Medici di Palazzo Pitti, oggi parte del Museo degli Argenti, affrescate con la celebrazione delle glorie medicee. Quello che di più prezioso il Giappone ha prodotto nel corso di tre secoli di storia – i paraventi dipinti con storie che raccontano l’antica società giapponese, le lacche, le ceramiche, le armi, i kimono, i complementi raffinati del vestire – vivrà una stagione di confronto con la migliore produzione artistica fiorentina ed europea degli stessi secoli – i preziosi vasi in pietre dure e lapislazzuli, i cristalli intagliati, gli oggetti in ambra, i virtuosistici avori –, che oggi si ammira nelle stanze a fianco."


Nell'immagine, un particolare del dipinto di Archita Ricci (attivo fine del XVI - inizi del XVII secolo): "Ritratto di Hasekura Tsunenaga, ambasciatore del Giappone" del 1615. L'opera documenta, con tutta la sua raffinata eleganza, il maggiore rappresentante del gruppo diplomatico giapponese nella missione in Italia del 1615.

"Fu, in quel lontano 1585, l’incontro di due civiltà che sarebbero rimaste ancora distanti per molto tempo (almeno fino al 1868, anno dell’apertura del Giappone al mondo occidentale).
Oggi, che le relazioni fra Italia e Giappone godono di un clima di privilegiata amicizia, l’occasione della mostra offre la possibilità di un nuovo confronto tra due civiltà lontane, che hanno percorso cammini distinti nell’arco di tre secoli di storia, ma sono assimilabili per scelte dettate da comuni inclinazioni verso la ricercatezza e l’eccentrica raffinatezza. Caratteri distinguibili sia nell’ansa sinuosa a sfinge alata di un vaso disegnato da Buontalenti, impreziosito da un’elaborata montatura in oro, come nella sagoma estremamente semplificata e rigorosa di scatole di lacca e ciotole di terracotta giapponesi e perfino negli eleganti ideogrammi calligrafici che sui campi di carta sottile dei paraventi si integrano e diventano essi stessi pittura.

Gli oggetti giapponesi di provenienza medicea ancora oggi presenti nelle collezioni di Palazzo Pitti non sono che un piccolo segno del grande interesse coltivato dai Medici per l’orientalia, testimoniato dalle frequenti citazioni negli inventari di oggetti dei quali non si possono riconoscere le precise origini, ma intuirne la provenienza dall’Estremo Oriente; il più di questi oggetti andò disperso nelle grandi aste promosse dai Lorena per rimpinguare le casse dello Stato di Toscana.

Oggi a Firenze il collezionismo ‘giapponese’ di grande prestigio per qualità e quantità di opere è rappresentato dal Museo Stibbert, l’abitazione sul colle di Montughi dove il gentiluomo anglo-italiano Frederick Stibbert aveva riunito quanto raccolto con amore e competenza durante una vita di studi e viaggi, patrimonio che alla sua morte (1906) volle legare alla nostra città.

Era quindi imprescindibile per questo omaggio al Giappone la presenza del museo fiorentino che ha così aggiunto opere straordinarie ai capolavori provenienti dal ‘Tesoro nazionale’ giapponese e dai principali musei nipponici ed europei."

Altre informazioni su eventi e mostre a palazzo Pitti e nel giardino di Boboli:
- indice
- Jacopo Ligozzi" pittore universalissimo" (Verona 1549 c. - Firenze 1627)
- Una volta nella vita.Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze
- Lusso ed eleganza. La porcellana francese a Palazzo Pitti e la manifattura Ginori (1800-1830)
- "Giappone Terra d'incanti"
- presentazioni
- nella sala Bianca: "Restituzioni 2011. Tesori d'arte ritrovati" - Caravaggio - L'arma per l'Arte - Archivi della Moda del '900
- nella Galleria d'Arte Moderna: Luci sul '900. Il centenario della Galleria Arte Moderna d Palazzo Pitti 1914-2014 - "Da Boldini a De Pisis. Firenze accoglie i capolavori di Ferrara" - "Dagli splendori di corte al lusso borghese. L’Opificio delle Pietre Dure nell’Italia unita" - "Dalle icone a Malevich" - "Ruggito" - "L’altra faccia dell’anima. Ritratti di Giovanni Fattori" - "Musica in scena" - "Arte e manifattura di corte a Firenze"
- nella Galleria Palatina: "La Bella" di Tiziano restaurata.
- nella Galleria del Costume: Il catalogo della mostra: "Omaggio al Maestro Piero Tosi. L’arte dei costumi di scena dalla Donazione Tirelli - "Arazzi d'autore"
- nel Museo degli Argenti: "Vinum Nostrum" - "Pregio e bellezza.Cammei e intagli dei Medici" - "Memorie dell'Antico nell'arte del Novecento" - "I Medici e le scienze"
- eventi nel Giardino di Boboli: (eventi a Boboli della sezione giardini) - "Prospettive vegetali" nel giardino di Boboli - Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera - Il giardino antico da Babilonia a Roma
Archivio 2007 e mostre passate - La Meridiana di Palazzo Pitti

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Pagina pubblicata il 04-2012 - Aggiornato il 18-Feb-2013