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Firenze

Palazzo dei Pittori di Firenze

“25 anni dopo studi aperti”

Il Palazzo dei Pittori, celebre edificio fiorentino che da 150 anni ospita artisti italiani e stranieri è stato riaperto al pubblico sabato 16 Maggio 2015. Alle ore 10:00, alla presenza delle Autorità istituzionali, vi sono stati celebrati i 150 anni di Firenze Capitale d’Italia. Poi, fino alle ore 21:00, si è protratta l'apertura e le visite dei 15 studi di artisti che ancora vi operano; accompagnamenti musicali hanno guidato i visitatori in un percorso suggestivo alla scoperta delle abilità e degli spazi del palazzo.

La struttura destinata a studi di artisti e denominata da sempre “Palazzo dei Pittori” e’ ubicata sulla riva meridionale del torrente Mugnone, oggi viale Giovanni Milton ai numeri 47 e 49. L’edificio, commissionato dal pittore inglese residente a Firenze Lemon, fu progettato dall’architetto e ingegnere Tito Bellini e fu edificato nella seconda meta’ dell’Ottocento per ospitare gli artisti di varie nazionalita’: inglesi, tedeschi russi svizzeri ed italiani operativi durante Firenze capitale (1860-1865). La struttura del Palazzo dei Pittori risente architettonicamente dell’epoca di costruzione, il “periodo umbertino”, per l’interpretazione degli spazi e della decorazione particolarmente austera.

Oltre il gigantesco portone in noce, entriamo nel monumentale androne con un portale decorato a marmi antichi sovrastato da timpano, lì si sviluppa la grande scalinata con decorazioni fortemente caratterizzate dai colori rosso pompeiano e blu notte. Nella fascia alta dello scalone i dipinti su tela incorniciati elegantemente, vi si leggono i nomi di Bernard De Palissy, Bernardino Poccetti, Jean Cousin, Hircshvogel, Mareshal De Metz, Ernst Ewald, ed altri artisti, pittori, incisori, ceramisti.

Il Palazzo dei Pittori, ha un alto valore cittadino, per il ruolo storico e culturale che ha svolto dalla sua origine ai tempi più recenti. Tra i suoi più illustri ospiti, il pittore svizzero Arnold Böklin (Basilea 1827, Fiesole 1901) ospite dell’amico e pittore russo Wladimir Swertschkoff (Lovisa, Finlandia 1821, Firenze 1888), pittore di vetrate molto attivo in Finlandia, che abitava ed aveva ampi studi al piano terreno del palazzo e laboratorio per la lavorazione del vetro al piano interrato. In questi studi Böklin concepì la sua opera più nota “Die Toteninsel” meglio conosciuta come Isola dei Morti.

Dalla sua costruzione ai giorni nostri, sono stati veramente tanti gli artisti noti e meno noti, che hanno abitato il palazzo, dallo scultore siciliano Domenico Trentacoste, al pittore macchiaiolo Egisto Ferroni, Giovanni e Romeo Costetti, lo scultore Giuseppe Graziosi e, nella migliore tradizione fiorentina, fu sede anche di una prestigiosa scuola di pittura, la “Scuola Fiorentina di Pittura” diretta dai professori Giuseppe Rossi ed Alberto Zardo.

Vi abitarono i pittori Gianni Vagnetti e Arrigo Dreoni e negli anni del G.A.VI.M., acronimo di Gruppo Artisti Viale Milton nato nel 1983 per arginare un tentativo speculativo conclusosi con il vincolo posto dalla Soprintendenza sull’edificio architettonico, vennero organizzati eventi annuali che aprivano il grande portone del palazzo alla citta. L’ultimo di questi si tenne nel Maggio del 1990. Facevano parte del gruppo: Renato Alessandrini, Bruno Bartoccini, Gaetano Cenci, Romano Cinelli, Carlo Galleni, Giulio Diana, Luisa Floridia, Silvano Galletti, Raffaello Lopez, Piero Pierini, Anna Romano Giuseppe Salvetti, Remo Squillantini. Insieme agli artisti residenti troviamo anche i loro amici come lo scultore Donatello Gabbrielli frequentatore come Giovanni e Guido Spadolini degli studi di pittura di Rossi e Zardo; tra gli altri anche poeti e scrittori, dei quali troviamo traccia negli scritti di Giovanni Papini, che racconta del suo primo incontro con Gabriele D’Annunzio nello studio del Trentacoste, o di Mario Luzi in visita all’amico pittore Carlo Galleni.

È proprio Giovanni Spadolini che si attivò perché l’edificio potesse vantare di un’ulteriore peculiarità, quella di essere vincolato per la destinazione d’uso degli spazi interni e che riconosce soltanto agli artisti il diritto di occupare quegli studi.

È dunque un luogo che parla, a chi passa, di un passato importante ma dimenticato, vagamente misterioso, che incuriosisce e desta attenzione per le sue alte finestre e il timpano prospettico.

La sera, al bruneggio la facciata ampiamente vetrata, si anima con le luci di sfondo che evidenziano chi lavora al suo interno, ci progetta ci dipinge e scolpisce, insomma ci vive, in un casellario di attivita’ che oggi include fotografi grafici e designer, e suscita il desiderio di sapere, di conoscere di più su chi svolge attività tanto curiose in quel bel posto; chi vi abbia la fortuna di vivere quel “Palazzo dei Pittori “ in Viale John Milton a Firenze.

“Palazzo dei Pittori” Viale Giovanni Milton 49, Firenze.

 

 

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Pagina pubblicata il 05-2015 - Aggiornato il 19-Mag-2015