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Firenze

Eventi all'Opificio delle Pietre Dure

Restauro della Croce Santa (reliquiario del XIII secolo)

La Croce Santa è un prezioso reliquiario del XIII secolo conservato nella Pinacoteca di Castiglion Fiorentino che contiene le sacre reliquie donate nel 1258 dal re di Francia Luigi IX.
La Croce Santa è realizzata in argento dorato, filigrana, smalti, perle, gemme e pietre dure e contiene due sacre reliquie: un frammento della Santa Croce ed una spina della corona di Cristo.
La Croce Santa è stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure su incarico del Comune di Castiglion Fiorentino, proprietario dell’opera.
L'opera d'oreficieria sarà esposta con un'opera lignea restaurata del XIV secolo ed altri importanti materiali dal 9 al 31 maggio nella mostra: “Oro e legno. La devozione nell’arte medievale castiglionese. Il restauro della Croce Santa e della statua lignea di San Michele” nella Chiesa di San Filippo a Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo.

Settecentocinquanta anni fa, il 24 agosto del 1258, il re di Francia Luigi IX dona personalmente a Fra’ Mansueto (il francescano originario di Castiglion Fiorentino che rivestì ruoli chiave per ben quattro pontefici) due preziose reliquie: un frammento della Santa Croce ed una spina della corona di Cristo. Nella primavera dello stesso anno, il frate viene inviato da Papa Alessandro IV, in qualità di legato pontificio, a negoziare la pace tra Francia ed Inghilterra che sarà ratificata l’anno dopo, nel 1259, con il Trattato di Parigi. Si tratta di un dono prezioso (basti pensare che il sovrano ha fatto erigere la monumentale Saint Chapelle solo per conservare le reliquie riportate dalla Terra Santa) che testimonia il riconoscimento dell’importante ruolo diplomatico svolto dal frate e la grande stima personale che il re nutre nei confronti di Mansueto.
Non sappiamo se la Croce Santa fu donata dal re di Francia a Fra’ Mansueto insieme alle reliquie oppure se fu realizzata successivamente, fatto sta che questo prezioso reliquiario è da anni al centro di una querelle che divide gli studiosi tra quelli che l’attribuiscono ad una manifattura francese e quelli che la riconducano ad una senese.

Il restauro dell’opera, iniziato a gennaio 2008, è stato diretto da Clarice Innocenti con il coordinamento tecnico di Giorgio Pieri e l’esecuzione di Martina Fontana, è risultato particolarmente complesso in quanto non è stato possibile smontare le varie parti che compongono il reliquiario ed agire agevolmente su ogni pezzo. Lo stato di conservazione dell’opera era discreto considerato il costante uso liturgico a cui è stata sottoposta la croce nel corso dei secoli. Tuttavia, il tempo e i vari interventi di restauro e manutenzione avevano reso precario l’assetto di molti castoni che erano stati consolidati con invasive saldature a stagno ricoperte con uno strato di porporina, oltre a parti di filigrana sul punto di staccarsi e la crocetta apicale in rame dorato completamente incurvata. Particolarmente difficile è stata la rimozione delle saldature a stagno, incompatibili per motivi estetici con la qualità eccelsa della Croce, che sono state affinate e diminuite di volume facendo così riacquistare la forma tipicamente conica ai castoni.

Il prezioso reliquiario (cm 43 x 35,5 senza base) detto comunemente Croce Santa è un’opera di straordinaria qualità che presenta dei bracci polilobati con punte raggiate. La superficie in argento dorato, lavorata su entrambe le facce, è ricoperta da preziose filigrane realizzate anch’esse in argento dorato, su cui sono sistemate grandi gemme di molteplici colori, poste in alti castoni conici, ornati con cosiddette pietre cabochon. Sul davanti, all’incrocio dei bracci, è disposta centralmente una piccola croce stauroteca (cm 7,2 x 6,7) in oro traforato e cesellato che custodisce la reliquia del Sacro Legno.

Intorno ad essa sono disposti quattro piccoli medaglioni in émaux de plique.

Più in basso, sullo stesso lato, in una piccola teca in rame dorato, chiusa da un cristallo e contornata da sedici piccoli castoni con pietre, è conservata l’altra reliquia della spina della corona di Cristo. Il basamento in rame dorato e la crocetta apicale sono sicuramente delle aggiunte successive.

Il primo ad occuparsi della Croce Santa fu Del Vita nel lontano 1920 che la giudicò opera “indubbia del Quattrocento”. Nel 1971 Mario Salmi colloca l’opera nel XIII secolo e nello stesso anno Ilaria Toesca riconduce per la prima volta la Croce ad ambito francese, proponendo il sesto decennio del XIII secolo, avvalorando così la tesi che Luigi IX avesse donato a Fra’ Mansueto non solo le reliquie ma anche la Croce Santa. Altri studiosi come Irene Hueck 1982, Elisabetta Cioni 2003 e 2005 e Anna Maria Giusti 2004, propongono invece una manifattura senese. Tra i più recenti studi, quello di Torriti per la mostra “Ori, Argenti, Gemme. Restauri dell’Opificio delle Pietre Dure” (Palazzo Medici Riccardi 2007) secondo cui nessuno degli elementi portati a favore di una o dell’altra tesi è ad oggi risolutivo per una definitiva attribuzione.

Con la Croce Santa saranno in mostra a Castiglion Fiorentino: il prezioso sigillo in cera vergine di Luigi IX e il reliquario ligneo seicentesco che conteneva la lettera di accompagnamento del dono delle reliquie, oggi perduta ma di cui rimane una copia notarile nel monastero di San Francesco a Prato, datata 1270.
Entrambi sono stati ritrovati solo recentemente nella chiesa di San Francesco a Castiglion Fiorentino. Il reliquiario ligneo di bottega toscana, databile al terzo quarto del XVII secolo, conteneva oltre alla lettera perduta, nell’alloggio della base, il sigillo (mm. 80 ca.), staccato dal documento che in origine corroborava.
In mostra anche una scultura lignea (cm 205 x 40 x 40) raffigurante San Michele Arcangelo che uccide il drago, in origine policroma e dorata, del primo decennio del XIV secolo. Restaurata da Ida Bigoni, sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni A.A.A.S. di Arezzo e grazie al sostegno della Banca Valdichiana e dell’Associazione FIDAPA, l’opera era probabilmente una scultura con funzioni devozionali, forse processuali, dato il suo inusuale perfetto intaglio e decorazione a tutto tondo.
Il gruppo scultoreo si trovava in una nicchia sovrastante una porta delle mura di Castiglion Fiorentino da dove cadde rovinosamente nel 1944 in seguito ad un’azione di guerra delle truppe tedesche. Restaurata nel 1977 fu poi collocata nella Pinacoteca cittadina.

La mostra: “Oro e legno. La devozione nell’arte medievale castiglionese. Il restauro della Croce Santa e della statua lignea di San Michele” sarà aperta dal 10-31 maggio 2008 in orario: 10.00/12.30 – 16.00/18.30 – festivi chiusura alle 19.00 nella Chiesa San Filippo, Piazza del Collegio, Castiglion Fiorentino (Ar) ad ingresso: gratuito

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Pagina pubblicata il 8 maggio 2008 - Aggiornato il 15-Lug-2016