Il parco è stato istituito con la legge n° 305/1989 e ratificato
con la "Legge quadro sulle aree protette" n°
394 del 6 Dicembre 1991, Decreto Ministero Ambiente per la perimetrazione
del 14/12/1990.
E' diviso in zone:
- Zona 1 (zona A) -"conservazione
integrale" per aree di eccezionale valore naturalistico
ed in cui l'antropizzazione è assente, dove le sole attività
consentite sono quelle della ricerca scientifica.
Unica zona 1 è quella della "Riserva integrale naturale
di Sasso Fratino".
- Zona 2 (zona B) - "zona di protezione" di rilevante
interesse naturalistico, scarsa antropizzazione, tesa alla conservazione
degli equilibri naturali con divieti: di caccia, di costruzione, di impianti
turistici ecc.
- Zona 3 (zona C) - "zona di tutela e valorizzazione"
sono zone di interesse naturalistico dove anche l'attività umana
assume un notevole rilievo.
Coincidono la salvaguardia dell'ambiente naturale e contemporaneamente
le attività nei settori del turismo, della caccia (di selezione)
della pesca, del transito.
Il parco ha un'ampiezza di circa 36.400 ettari e interessa:
- le Regioni Toscana ed Emilia Romagna
- le Provincie di Firenze, Arezzo, Forli,
- i Comuni di San Godenzo, Londa, Pratovecchio, Stia, Poppi, Bibbiena,
Chiusi della Verna, Bagno di Romagna, S. Sofia, Premilcuore, Portico, San
Benedetto.
- i Centri visita: Londa, Stia, Badia Prataglia (Poppi),
Serravalle (Bibbiena), Chiusi della Verna, S. Sofia, Bagno di Romagna,
Premilcuore, Portico e San Benedetto.
La foresta del parco ha un duplice valore:
- L'importanza naturalistico-ambientale, i rilievi montuosi,
le acque, la grande varietà della fauna (circa
10.000 specie sono state classificate solo tra gli invertebrati,
è ricomparsa l'aquila ed il lupo),
della flora (castagni
secolari, faggete, abete bianco, tasso, acero, i prodotti del
sottobosco che spesso appartengono a specie rare e protette).
- Importanza culturale, le residenze etrusche (Lago
degli Idoli), le strade romane, "l'antica
via del sale" fra le saline di Cervia
e la Toscana, le pievi romaniche, le presenze religiose:
San Romualdo fondatore di Camaldoli, San Francesco
d'Assisi fondatore della Verna, i castelli feudali,
le guerre tra guelfi e ghibellini che videro anche
Dante ospite dei Conti Guidi, la presenza della
repubblica fiorentina del 400-500 , terra di condottieri,
studiosi, letterati e pittori come Andrea
del Castagno.
La presenza laboriosa e silenziosa,di contadini, braccianti, pastori,
boscaioli che talvolta sono emigrati ma poi ritornati hanno saputo conservare
integro questo patrimonio, avvalendosi del proprio lavoro e di un'antica
conoscenza.
Castagno d'Andrea ospita
l'accesso al Parco Nazionale del Monte Falterona, (Il nome Falterona
probabilmente è derivato dalle radici etrusche Fal e Truna
che pare significhino potere o principio del cielo). Qui si trovano
le informazioni sull'ambiente, sulla fauna, sulla flora, sulle risorse
paesaggistiche, archeologiche, storico antropologiche; è
la prima tappa delle escursioni didattico scolastiche e turistiche.
Castagno con il Falterona e le montagne vicine conta su una notevole
quantità d'acqua.
La ricchezza d' acqua accomuna anche il versante casentinese del
Falterona.
L'Arno lascia gradualmente l'aspetto torrentizio e presegue
con caratteristiche semitorrentizie per circa 50 Km..
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