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Arte: mostre in Italia


  PINOCCHIO POLIGLOTTA SENZA ORECCHIE
di Gaudenzio Nazario

4 luglio - 3 agosto 2006
Atrium Torino per Torino Capitale Mondiale del Libro

 
Martedì 4 luglio 2006 alle 18.00 nel padiglione di Atrium Torino dedicato a Torino Capitale Mondiale del Libro s'inaugura la mostra Pinocchio poliglotta senza orecchie, di Gaudenzio Nazario.

Gaudenzio Nazario è un artista che utilizza antiche tecniche incisorie come il bulino, l’acquaforte, la xilografia, apporti materici come collage e retini, per sondare con il linguaggio visivo i mondi della parola e del pensiero. Il suo percorso artistico rappresenta un dialogo visivo ideale via via con Cesare Pavese (il Mito), Fernando Pessoa (gli Abissi), Giordano Bruno (le Ombre), Massimo Mila (la Critica Musicale), Vittorio Foa (le Montagne), Primo Levi (le Testimonianze Bibliche), Omar Khayyam (le Rose), ed ora, appunto, Carlo Collodi.
La mostra Pinocchio poliglotta senza orecchie indaga, a partire da Collodi, la dimensione della parola in tutta la sua ricchezza, e fino agli esiti estremi del senso, attraverso opere pittoriche, stampe, sculture, libri d’artista; il verso dalla biblioteca si trasferisce qui alla foresta, in una serie di equivalenze spesso sorprendenti.
L’incarnazione dell’immortale burattino collodiano è infatti data dalla dimensione di un pezzo di legno attaccato da parassiti detti «tipografi»: il tronco diviene allo stesso tempo rullo per la stampa, segnando un tracciato. Intorno risuonano i rumori degli animali, che vengono a trovare immediatamente una dimensione grafica; se la volpe gagnola, per richiamare attenzione da chi gli sta attorno e per aver cibo, il gorilla urla e le civette stridono.
Al centro della struttura della mostra sta un totem, detto in gergo il «Pinocchione», che rispecchia le immagini che lo contornano, e in specie quella delle pagine del capolavoro di Collodi, illustrato attraverso libri d’artista realizzati da vari artisti contemporanei, offrendosi al pubblico come occasione di pittura immediata, diario delle impressioni che restano nell’occhio del visitatore.
I percorsi tra reale e immaginario coincidono infine nel dizionario dei «versi animali», che mutano di lingua in lingua, tra somiglianze notevoli e differenze incredibili. Come in uno degli straordinari repertori ornitologici pascoliani (viene citata non per caso la sperimentalissima lirica The Hammerless Gun), i linguaggi si compongono e spariscono, in attesa di una prossima interpretazione, come è possibile verificare nel libro omonimo edito da Stylos (pp. 107, 30 €).
 
La mostra è aperta fino al 3 agosto.
L’ingresso è libero, dalle 10 alle 19 tutti i giorni.

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