91° Congresso
Universale di Esperanto - 29 luglio al 5 agosto 2006
Fortezza da Basso e Palazzo degli Affari - Firenze
In Italia a Firenze dal 29 luglio al 5 agosto 2006 al 91° Congresso
Universale circa
2500 esperantisti provenienti da una settantina di Stati dei cinque continenti
BREVI CENNI SULL’ESPERANTO
1- Che cos’è l’Esperanto
L’Esperanto è una lingua vivente, nata nel 1887 per iniziativa
del medico polacco Ludovico Lazzaro Zamenhof , dal quale indirettamente
prende il nome (lingvo internacia de Doktoro Esperanto = lingua internazionale
del Dottore che spera).
La finalità dell’Esperanto non è quella di sostituire
le lingue nazionali (al contrario, gli esperantisti sono tra i più convinti
difensori del valore della diversità delle culture, e sostenitori
della pari dignità di tutte le lingue); l’Esperanto si propone,
invece, di fornire uno strumento agevole e non discriminatorio per la
comprensione reciproca a livello internazionale.
Nato da un ideale di pace, collaborazione e intercomprensione tra gli
uomini, l’Esperanto si pone al di sopra di ogni differenza etnica, politica,
religiosa, e - proprio perché lingua propria di nessuna nazione
e insieme accessibile a tutti su una base di uguaglianza - tutela contro
il predominio culturale ed economico dei più forti e contro i
rischi di una visione monoculturale del mondo.
2 - Com’è fatto l’Esperanto
Ortografia,
fonetica, grammatica e sintassi dell’Esperanto
(il quale nasce dalla comparazione tra un certo numero di lingue internazionalmente
più diffuse) si basano su principi di semplicità e regolarità:
ad ogni suono corrisponde una sola lettera e ad ogni lettera un solo
suono; non esistono consonanti doppie; non esiste differenza tra vocali
aperte
e chiuse; l’accento cade sempre sulla penultima sillaba; le regole
grammaticali sono appena 16 (sedici) senza eccezioni; vi è una
grande libertà di composizione della frase, senza collocazioni
obbligate delle varie parti del discorso.
Il lessico dell’Esperanto, tratto anch’esso da una comparazione
selettiva, è continuamente arricchito da un utilizzo sempre
più diffuso,
sia in Europa che in Paesi extraeuropei. Grazie ad un razionale e facilmente
memorizzabile sistema di radici, prefissi e suffissi, ed in forza della
generale possibilità di creare parole composte che “descrivano” un
determinato concetto, si raggiunge, partendo da un numero abbastanza
ridotto di radici, un tesoro lessicale capace di esprimere anche le
più sottili
sfumature di pensiero, in una forma comprensibile a popoli di diverse
tradizioni culturali.
Opere originali in Esperanto (sia letterarie che
di saggistica) vengono edite continuamente in ogni parte del mondo.
Imponente è il lavoro di traduzione in Esperanto di opere
dei generi più disparati: dalla Bibbia al Corano,
dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi, da Pinocchio alla Vita Nova.
Le
più importanti biblioteche di opere in lingua Esperanto
si trovano a Vienna (sezione della Biblioteca Nazionale), Rotterdam,
Londra, Budapest,
La Chaux-de-Fonds;
in Italia, meritano una speciale menzione
la Biblioteca Nazionale di Esperanto
(comprendente anche una sezione
archivistica), annessa
all’Archivio di Stato di Massa,
la Biblioteca della Libera Università di Lingue e Comunicazione
(IULM) di Milano e la biblioteca per non vedenti “Regina
Margherita” di
Monza con testi in Braille.
3 - Chi usa l’Esperanto
L’Esperanto
viene usato quotidianamente, in forma parlata e scritta, da centinaia
di migliaia di persone in tutto il mondo,
soprattutto nei
rapporti internazionali (convegni e seminari di studio di vario
argomento, incontri giovanili, rappresentazioni teatrali, trattenimenti
musicali,
concorsi letterari, corrispondenza elettronica e tradizionale,
Internet, turismo, scambi di ospitalità, gemellaggi, lettura,
ascolto di trasmissioni radio, ecc.), ma anche in rapporti interpersonali
diretti: non sono rari
i matrimoni internazionali originati dalla conoscenza dell’Esperanto,
e migliaia di figli di coppie esperantiste imparano l’Esperanto
come seconda lingua fin da bambini.
Oltre a centinaia di Congressi
a livello regionale, nazionale e plurinazionale, ogni anno (dal
1905) ha un luogo un Congresso Mondiale; un semplice
elenco dei più recenti mostra la diffusione anche geografica
della lingua:
1990 La Habana (Cuba); 1991 Bergen (Norvegio); 1992 Vienna (Austria);
1993 Valencia (Spagna); 1994 Seoul (Corea); 1995 Tampere (Finlandia);
1996 Praga
(Repubblica Ceca); 1997 Adelaide (Australia); 1998 Montpellier
(Francia); 1999 Berlino (Germania); 2000 Tel-Aviv (Israele);
2001 Zagabria (Croazia);
2002 Fortaleza (Brasile); 2003 Göteborg (Svezia); 2004 Pechino
(Cina); 2005 Vilnius (Lituania); 2006 Firenze.
Trasmissioni
radiofoniche in lingua Esperanto hanno luogo regolarmente da varie
stazioni.
In Italia, la RAI (nell’ambito della convenzione con la Presidenza
del Consiglio dei Ministri) trasmette in Esperanto su onde
corte, via satellite e via Internet.
Altre stazioni
emittenti sono la radio Vaticana, Radio Polonia, Radio Pechino,
Radio Cuba.
Fin dal 1990 la Santa Sede ha approvato l’Esperanto come lingua
liturgica, in cui è possibile celebrare la S.Messa; a Pasqua e Natale,
ogni qual volta si sono tenuti gli auguri plurilingui al
mondo, il Papa ha
salutato anche in Esperanto
4 L’organizzazione
L’attività su scala mondiale è coordinata
dalla Associazione Universale di Esperanto (UEA) con sede
a Rotterdam (Paesi Bassi), filiali
a Bruxelles e New York e soci in oltre 120 Paesi.
Fin dal
1954 l’UEA è membro consultivo dell’UNESCO
(quale organizzazione non governativa permanente).
In Italia, l’organizzazione nazionale è coordinata dalla Federazione
Esperantista Italiana (FEI), ente morale (DPR 28.6.1956, n. 1720) sottoposto
alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Alla FEI aderiscono vari gruppi locali.
A questi enti si affiancano le associazioni specializzate,
che usano l’Esperanto
nei rispettivi campi di attività (insegnanti, ferrovieri,
medici, giuristi, collezionisti filatelici, radioamatori, cattolici,
evangelici,
ecc.).
5 - L’insegnamento dell’Esperanto
L’Esperanto
viene appreso in corsi organizzati dai gruppi locali, in corsi
facoltativi in varie
scuole, mediante Internet
(ad esempio con corsi a distanza e nel corso di “Interlinguistica
ed Esperantologia”
tenuto dal Prof. Fabrizio Pennacchietti presso la facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (in
cui si fa uso della grammatica di Esperanto di Bruno Migliorini
con
prefazione
di
Tullio De
Mauro, e del Vocabolario italiano-Esperanto di Carlo Minnaja
comprendente 1.438 pagine con oltre 50.000 termini).
Si
segnalano gli studi del prof. Luciano Canepari dell’Università di
Venezia.
Nel 1994 un’apposita Commissione (istituita con decreto dell’allora
Ministro della Pubblica Istruzione allo scopo di “programmare interventi
di promozione della Lingua Internazionale Esperanto”, quale strumento “per
far acquisire agli alunni della scuola elementare la maggiore attitudine
linguistica per un più facile approfondimento di più lingue
straniere”), concluse i suoi lavori con una lunga relazione in cui,
tra l’altro, fu evidenziata l’efficacia propedeutica dell’Esperanto
per l’apprendimento di altre lingue.
6 - L'esperanto, oggi.
Nel mondo d'oggi - sempre più sensibile ai diritti delle minoranze,
e più consapevole della varietà delle lingue e delle culture
- la lingua internazionale esperanto va riscuotendo un rinnovato interesse
presso personalità politicamente o socialmente influenti e presso
normali cittadini che vogliono fare qualcosa per difendere la loro lingua
e la loro identità.
Organizzazioni e coalizioni non governative sollecitano
l'introduzione del tema della lingua internazionale nell'agenda
delle Nazioni
Unite e dell'Unione Europea.
Nel corso degli anni novanta e fino ad ora vari congressi
e conferenze scientifiche internazionali hanno riunito
esperti indipendenti,
che hanno analizzato la situazione dell'esperanto e ne
hanno proposto l'inserimento negli attuali dibattiti
sui diritti
alla lingua e
sulla
politica linguistica
per promuovere la democrazia linguistica nei rapporti
internazionali e la conservazione della varietà delle
lingue del mondo.
7 - Scopo e origine.
La versione iniziale
dell'esperanto fu pubblicata
nel 1887 dal dottor Ludovico Lazzaro Zamenhof (nato a
Bialystok il 15 dicembre 1859;
morto a Varsavia il 14 aprile 1917).
L'idea d'una lingua internazionale pianificata - che
non miri a sostituire le lingue etniche, ma a servire
come
seconda lingua
ausiliaria per
tutti - non era una novità. Ma fu Zamenhof a comprendere che una lingua
siffatta dev'essere usata da una collettività, per evolvere. E fu
per questo che limitò la sua proposta iniziale ad
una grammatica minimale e ad un lessico modesto.
Oggi, l'esperanto è lingua pienamente matura, con una comunità di
parlanti diffusa in tutto il mondo ed un corredo completo
di mezzi espressivi.
Molte delle idee di Zamenhof hanno precorso quelle del
fondatore della linguistica moderna, lo strutturalista
Ferdinand de
Saussure (il cui
fratello René, anch'egli linguista di vaglia,
era esperantista).
8 - Caratteristiche.
L'esperanto è lingua
sia scritta che parlata. Il lessico deriva, in prevalenza,
da lingue dell'Europa occidentale,
mentre
la sintassi e la morfologia rivelano forti influenze
slave. I morfemi (radici, prefissi, suffissi, terminazioni) sono
invariabili e possono combinarsi
tra loro - praticamente senza limiti - per formare nuove
parole composte; cosicché la lingua ha anche molto in
comune con lingue 'isolanti' come il cinese, mentre la struttura
interna
dei vocaboli
rivela
somiglianze con le lingue 'agglutinanti', come il turco,
lo suahili ed il giapponese.
9 - Sviluppo.
All'origine,
la lingua consisteva di circa mille radici, dalle quali
si potevano formare dieci o dodici mila vocaboli.
Oggi, i dizionari
d'esperanto contengono quindici o venti mila radici,
da cui è possibile
formare centinaia di migliaia di vocaboli. E la lingua
non cessa di svilupparsi, mentre una speciale Accademia ne
segue le moderne tendenze evolutive. Nei
decenni, la lingua è stata impiegata per pressoché tutti
gli scopi immaginabili, alcuni magari discutibili o persino
problematici. L'esperanto è stato proibito, i
suoi utilizzatori perseguitati, sia da Stalin, che la
considerava lingua di "cosmopoliti",
sia da Hitler, per il quale era la lingua degli ebrei
(Zamenhof, iniziatore della lingua, era ebreo). Grazie
alla pratica
della lingua all'interno
della famiglia, sono oggi molte le persone - almeno un
migliaio - che parlano
l'esperanto dalla nascita.
10 - Chi lo usa.
L'Associazione
mondiale d'esperanto' (Uea), i cui membri costituiscono
la parte più attiva della
comunità esperantista, si compone
di associazioni nazionali in oltre 62 paesi e di soci
individuali in più di
110 paesi. La quantità dei libri venduti e le
statistiche sui soci delle associazioni locali indicano
che il numero
delle persone
con una
qualche conoscenza della lingua sono centinaia di migliaia
o, probabilmente, milioni. Persone che parlano esperanto
si trovano
in ogni parte
nel mondo, con notevoli concentrazioni in paesi tanto
diversi come Cina,
Giappone,
Brasile, Iran, Madagascar, Bulgaria o Cuba.
11 - Insegnamento dell'esperanto.
Con l'esperanto è possibile
cominciare a comunicare rapidamente, perciò è un'introduzione
ideale allo studio delle lingue straniere. Chi ne ha iniziato
lo studio può cominciare
ad usarlo per la corrispondenza nel giro di settimane,
e, per viaggi all'estero nel giro di qualche mese. Osservazioni
informali e sperimentali attestano
che lo studio preliminare dell'esperanto ha effetti positivi
sullo studio della prima e della seconda lingua. Benché l'esperanto
s'insegni in talune scuole, il metodo d'apprendimento più usuale è quello
autodidattico, o per corrispondenza (ordinaria o in rete),
o nei circoli esperantisti locali. Sono disponibili manuali di
studio e materiali autodidattici
in oltre cento lingue.
12 - Riconoscimento ufficiale.
Nel 1954
la Conferenza generale dell'Unesco ha riconosciuto che i risultati
dell'esperanto concordano
con gli scopi e
gli ideali dell'Unesco, e tra Unesco e l'Uea (Associazione
mondiale d'esperanto) sono state istituite relazioni
ufficiali. La collaborazione
tra le due
organizzazioni continua. Nel 1997, all'82° Congresso
mondiale d'esperanto prese la parola lo stesso Direttore
generale dell'Unesco,
Amadou-Mahtar
M'Bow. Nel 1985 la Conferenza generale dell'Unesco ha
rivolto un appello agli stati membri e alle organizzazioni
internazionali
per la promozione
dell'insegnamento dell'esperanto nelle scuole, e per
il suo impiego nelle questioni internazionali. L'Uea
ha relazioni
consultive
anche
con le
Nazioni unite, l'Unicef, il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione
degli stati americani
e l'Organizzazione internazionale di standardizzazione
(Iso).
13 - Convegni e viaggi.
Ogni anno si svolgono oltre cento
tra conferenze e convegni internazionali in esperanto
- senza traduttori
né interpreti. Il
maggiore è il Congresso mondiale d'esperanto,
svoltosi negli ultimi anni a Montpellier (Francia, 1998),
Berlino (Germania, 1999), Tel Aviv
(Israele, 2000), Zagabria (Croazia, 2001), Fortaleza
(Brasile, 2002), Gotenburgo (Svezia, 2003), Pechino (Cina,
2004). E poi: Vilnius (Lituania, 2005),
Firenze (Italia, 2006). Il primo simposio di esperantisti
in paesi arabi s'è svolto ad Amman (Giordania,
2000). Gli ultimi Congressi panamericani si sono svolti
a Città del Messico (Messico, 2001), L'Avana (Cuba,
2004); poi: Calgary (Canadà, 2007). L'ultimo Congresso
panasiatico s'è svolto a Seul (Corea del sud;
2002); poi: Katmandu (Nepal, 2005). L'edizione 2005 del
'Servizio
passaporto'
- diretto dalla
sezione giovanile
dell'Uea (Associazione mondiale d'esperanto) contiene
1350 indirizzi di esperantisti che, in 85 diversi paesi,
offrono
pernottamenti
gratuiti a
viaggiatori che parlano esperanto.
14 - Ricerca e biblioteche.
Molte
università includono l'esperanto
nei corsi di linguistica; alcune lo propongono come materia indipendente.
Spiccano:
l'università ungherese Eötvös Lórand,
di Budapest, che offre l'opzione di un diploma superiore
di esperanto; l'università di
Poznan (Polonia), con un programma di diploma superiore
d'interlinguistica. La bibliografia dell'Associazione
di lingue moderne degli Stati uniti ("Modern
Language Association of America") registra ogni
anno più di
300 pubblicazioni specialistiche sull'esperanto. La biblioteca
dell'associazione britannica d'esperanto ha più di
20.000 titoli. Tra le altre grandi biblioteche, si trovano:
il Museo internazionale d'esperanto di Vienna
(che costituisce parte della biblioteca nazionale austriaca);
la Biblioteca Hodler, presso l'ufficio centrale dell'Uea
a Rotterdam (Paesi Bassi); la
collezione di Aalen (Germania), l'archivio nazionale
a Massa ("Nacia
Esperanto-Biblioteko kaj Arkivo", v. Sforza 3, It
54100 Massa). Le collezioni di Vienna ed Aalen possono
essere consultate
via
internet e
con il sistema di prestito internazionale.
Recentemente è stata
inaugurata la Biblioteca d'esperanto presso la 'Libera
università di lingue e comunicazione'
(Iulm) di Milano.
Chi desideri ricercare
libri in esperanto anche presso altre biblioteche, può utilizzare
il motore di ricerca MetaOpac.
15 - Contatti professionali
e interessi speciali.
Tra le organizzazioni dedicate a
chi parla esperanto, se ne trovano per: medici,
scrittori, ferrovieri,
scienzati, musicisti, e molte altre. Spesso pubblicano
riviste proprie, organizzano conferenze e aiutano lo sviluppo
della
lingua attraverso
l'uso professionale e i temi specialistici. La 'Accademia
internazionale delle
scienze' di San Marino promuove la collaborazione a livello
universitario.
Si pubblicano regolarmente opere, originali e tradotte, in campi come:
astronomia, informatica, botanica, entomologia, chimica, diritto, filosofia.
Esistono organizzazioni per gruppi d'interesse come: "scout",
non vedenti, giocatori di scacchi e di "go"; e la 'Organizzazione
mondiale giovanile d'esperanto' (Tejo, sezione giovanile dell' Uea, Associazione
mondiale d'esperanto) organizza con frequenza convegni internazionali,
e pubblica propri periodici. Buddisti, scintoisti, cattolici, quaccheri,
protestanti, mormoni, bahai hanno organizzazioni proprie; e sono molti
i gruppi attivi della società ad usare la lingua.
16 - Letteratura.
La fiorente tradizione letteraria in esperanto è riconosciuta
dal "Pen-club internazionale", che ha ammesso
un "Centro
Pen esperanto" nel settembre 1993, al proprio 60° Congresso.
Tra i più ragguardevoli scrittori in esperanto
contemporanei, sono da annoverare: i romanzieri Trevor
Steele (Australia), István Nemere
(Ungheria) e Spomenka Stimec (Croazia); i poeti William
Auld (Scozia), Mihail Gispling (Russia / Israele) e Abel
Montagut (Catalogna); i saggisti
e traduttori Probal Dasgupta (India), Fernando de Diego
(Venezuela) e Kurisu Kei (Giappone). William Auld è stato
candidato al premio Nobel nel 1999 e nel 2000 per i suoi
contributi
alla poesia.
17 - Traduzioni.
Tra le traduzioni letterarie pubblicate di recente,
vanno menzionate: 'Il vecchio e il mare' di Hemingway,
'Il signore degli
anelli' di Tolkien,
'Cent'anni di solitudine' di García Márquez,
'Rubaiyat' di Umar Khayyam, 'Il tamburo di latta' di
Grass, 'Il libro delle
meraviglie' di Marco Polo, 'Il maestro e Margherita'
di Bulgakov, 'Delitto e castigo'
di Dostoyevsky, e la grande saga familiare di Cao Xueqin,
'Il sogno della camera rossa'.
Negli ultimi anni, sono state fatte traduzioni dal francese
(La Fontaine, Racine, de Sade, Fournier, Queneau), dal
cinese (Guo
Moruo, Lao She),
dal latino (Seneca, Erasmus), dal giapponese (Xawabata,
K. Miyazawa), dall'olandese
(Mulisch), dal serbo e dal croato (Krlezha, Andric),
dall'ungherese (I. Nemere), dal russo (Chekhov, Strugackij),
dallo sloveno
(Pahor), dallo
spagnolo (Lorca, Miguel Hernàndez), dal greco
classico (Luciano), dall'estone (Vaarandi, Under) e dal
norvegese
(Ibsen), insieme
a molte altre traduzioni di autori anglofoni come Nevil
Shute (Australia), Oscar Wilde, Rudyard Kipling (Inghilterra),
Katherine
Mansfield
(Nuova
Zelanda)
e James Thurber (Usa).
Pochi anni fa sono state pubblicate
antologie di letteratura ungherese, tedesca, cinese,
coreana, inglese, francese,
slovena, serba, bulgara,
olandese, australiana, italiana, ebraica, giapponese
e maltese.
Per i ragazzi, ad Asterix, Winnie-la-Pu e Tin-Tin,
il diario di Anna Frank, si aggiungono ora 'Pierino Porcospino',
'Pippi calzelunghe';
altri titoli
dalla Cina, Giappone, Islanda, Israele, Svezia e Lituania,
e tutti i libri della "valle Moumin" del
notissimo autore finlandese Tove Jansson, come anche
i libri di
Oz sono disponibili in rete. Fra le traduzioni dall'esperanto,
va menzionata 'Mascherata', libro edito nel 1965 da
Tivadar Soros, padre
del finanziere George Soros: racconta le vicende della
sua famiglia durante l'occupazione nazista di Budapest.
L'opera è stata pubblicata in
inglese nel Regno unito (2000) e negli Stati uniti
(2001), ed è ora
apparso anche in russo, tedesco e turco.
Cinema e teatro.Negli
ultimi anni sono state rappresentate in esperanto opere
teatrali di scrittori tanto disparati
come Goldoni,
Ionesco,
Shakespeare e Alan Ayckbourg. Di molti drammi di Shakespeare
esiste la traduzione
in esperanto: da citare una rappresentazione in esperanto
di 'Re Lear' ad
Hanoi (Vietnam, dicembre 2001) con attori locali. Meno
frequenti sono i lungometraggi (anche se nella scenografia
de 'Il grande
dittatore' di Chaplin
le insegne erano in esperanto). Una felice eccezione è Incubo,
film-culto con dialoghi esclusivamente in esperanto.
Musica.Tra i generi musicali in esperanto si annoverano canzoni
popolari e folkloriche, "rock", "cabaret", cantate per solisti
e cori e opera. Compositori e artisti popolari - ivi compresi il britannico
Elvis Costello e lo statunitense Michael Jackson - hanno registrato in
esperanto, composto orchestrazioni ispirate alla lingua, o l'hanno utilizzata
nella promozione delle proprie opere. Alcuni brani dell'album dei "Warner
Brothers Esperanto", lanciato in Spagna nel 1996, ha raggiunto lusinghiere
posizioni nelle classifiche spagnole. Tra le orchestrazioni classiche e
opere corali con testi in esperanto si annoverano 'Il cuore Sutra' di Lou
Harrison e la prima sinfonia di David Gaines, entrambi statunitensi. Musica
in esperanto si trova in rete (compresi alcuni siti con karaoke).
Periodici.In esperanto si pubblicano regolarmente oltre 100
tra periodici e riviste, tra cui il mensile d'informazione
Monato
(Mese), la rivista
letteraria Fonto (Fonte) e la rivista Esperanto dell'Uea.
Il quindicinale "Eventoj" (Eventi)
ha anche una versione in rete (come, del resto, Monato);
alcune riviste rendono disponibili in rete le collezioni
passate. Inoltre,
esistono
periodici di medicina e scienza, periodici religiosi,
per giovani, stampa educativa,
altre riviste letterarie e pubblicazioni su argomenti
specialistici.
Radio e televisione.Stazioni radio in Austria, Brasile, Cina,
Cuba, Estonia, Ungheria, Italia e Polonia trasmettono
in esperanto, come
fa regolarmente
anche Radio vaticana. Alcuni programmi si possono ascoltare
anche in internet. In vari paesi, stazioni televisive
trasmettono corsi
di esperanto;
recentemente,
anche un adattamento in 16 lezioni del corso della
Bbc "Mazi nella
terra delle gondole" nella rete televisiva Canale
1 della Polonia.
Internet.Le reti informatiche sono il mezzo di comunicazione
a più rapida
crescita tra gli utilizzatori dell'esperanto. Esistono alcune centinaia
di liste di discussione, su temi che vanno dall'uso della lingua in famiglia
alla teoria generale della relatività. L'esperanto è largamente
usato per conversazioni dirette con i protocolli Icq,
Irc e PalTalk. I siti web in esperanto assommano a centinaia
di migliaia. Alcuni
si possono
trovare nella Biblioteca virtuale in esperanto http://www.esperanto.net/veb/,
e molti altri immettendo il termine esperanto in qualunque
motore di ricerca.
Servizi dell'Uea (Associazione mondiale d'esperanto).L'Uea
pubblica libri, riviste, ed un annuario con liste di
organizzazioni e
rappresentanti locali in tutto il mondo. Queste pubblicazioni
- insieme con informazioni
su dischi,
cassette, videodischi, etc - sono elencati nel catalogo
dei libri dell'Uea, disponibile su carta e anche in rete
(http://www.uea.org/katalogo). Il
servizio librario dell'Associazione ha più di 3500 titoli in catalogo.
La collana 'Documenti sull'esperanto' edita dall'Uea in esperanto, inglese
e francese, contiene studi e relazioni sulla situazione attuale dell'esperanto,
ed è disponibile presso l'ufficio centrale dell'uea
a Rotterdam.
Per ulteriori informazioni sull'esperanto,
indirizzi:
- Nieuwe Binnenweg 176, NL-3015 BJ Rotterdam, paesi
bassi (tel. +31-10-436-1044; fax +31-10-436-1751; posta: infouea.org)
- 777
United Nations Plaza, New York, NY 10017, Stati uniti (tel.
+1-212-687-7041; fax +1-212- 949-4177).
- Federazione esperantista italiana, via Villoresi, 38,
20143 Milano tel. 02-58100857.
www.zoomedia.it ringrazia per le informazioni
inviate il Prof. Aldo Grassini,
Presidente della F.E.I. e del Comitato Organizzatore del 91° Congresso
Universale di Esperanto.
Esperanto Indice