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Lingue: Esperanto

91° Congresso Universale di Esperanto - 29 luglio al 5 agosto 2006
Fortezza da Basso e Palazzo degli Affari - Firenze

In Italia a Firenze dal 29 luglio al 5 agosto 2006 al 91° Congresso Universale circa 2500 esperantisti provenienti da una settantina di Stati dei cinque continenti

BREVI CENNI SULL’ESPERANTO

1- Che cos’è l’Esperanto
 
L’Esperanto è una lingua vivente, nata nel 1887 per iniziativa del medico polacco Ludovico Lazzaro Zamenhof , dal quale indirettamente prende il nome (lingvo internacia de Doktoro Esperanto = lingua internazionale del Dottore che spera).
La finalità dell’Esperanto non è quella di sostituire le lingue nazionali (al contrario, gli esperantisti sono tra i più convinti difensori del valore della diversità delle culture, e sostenitori della pari dignità di tutte le lingue); l’Esperanto si propone, invece, di fornire uno strumento agevole e non discriminatorio per la comprensione reciproca a livello internazionale.
Nato da un ideale di pace, collaborazione e intercomprensione tra gli uomini, l’Esperanto si pone al di sopra di ogni differenza etnica, politica, religiosa, e - proprio perché lingua propria di nessuna nazione e insieme accessibile a tutti su una base di uguaglianza - tutela contro il predominio culturale ed economico dei più forti e contro i rischi di una visione monoculturale del mondo.

2 - Com’è fatto l’Esperanto

Ortografia, fonetica, grammatica e sintassi dell’Esperanto (il quale nasce dalla comparazione tra un certo numero di lingue internazionalmente più diffuse) si basano su principi di semplicità e regolarità: ad ogni suono corrisponde una sola lettera e ad ogni lettera un solo suono; non esistono consonanti doppie; non esiste differenza tra vocali aperte e chiuse; l’accento cade sempre sulla penultima sillaba; le regole grammaticali sono appena 16 (sedici) senza eccezioni; vi è una grande libertà di composizione della frase, senza collocazioni obbligate delle varie parti del discorso.
Il lessico dell’Esperanto, tratto anch’esso da una comparazione selettiva, è continuamente arricchito da un utilizzo sempre più diffuso, sia in Europa che in Paesi extraeuropei. Grazie ad un razionale e facilmente memorizzabile sistema di radici, prefissi e suffissi, ed in forza della generale possibilità di creare parole composte che “descrivano” un determinato concetto, si raggiunge, partendo da un numero abbastanza ridotto di radici, un tesoro lessicale capace di esprimere anche le più sottili sfumature di pensiero, in una forma comprensibile a popoli di diverse tradizioni culturali.

Opere originali in Esperanto (sia letterarie che di saggistica) vengono edite continuamente in ogni parte del mondo.
Imponente è il lavoro di traduzione in Esperanto di opere dei generi più disparati: dalla Bibbia al Corano,
dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi, da Pinocchio alla Vita Nova.

Le più importanti biblioteche di opere in lingua Esperanto si trovano a Vienna (sezione della Biblioteca Nazionale), Rotterdam, Londra, Budapest, La Chaux-de-Fonds;
in Italia, meritano una speciale menzione la Biblioteca Nazionale di Esperanto
(comprendente anche una sezione archivistica), annessa all’Archivio di Stato di Massa,
la Biblioteca della Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano e la biblioteca per non vedenti “Regina Margherita” di Monza con testi in Braille.

3 - Chi usa l’Esperanto

L’Esperanto viene usato quotidianamente, in forma parlata e scritta, da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, soprattutto nei rapporti internazionali (convegni e seminari di studio di vario argomento, incontri giovanili, rappresentazioni teatrali, trattenimenti musicali, concorsi letterari, corrispondenza elettronica e tradizionale, Internet, turismo, scambi di ospitalità, gemellaggi, lettura, ascolto di trasmissioni radio, ecc.), ma anche in rapporti interpersonali diretti: non sono rari i matrimoni internazionali originati dalla conoscenza dell’Esperanto, e migliaia di figli di coppie esperantiste imparano l’Esperanto come seconda lingua fin da bambini.

Oltre a centinaia di Congressi a livello regionale, nazionale e plurinazionale, ogni anno (dal 1905) ha un luogo un Congresso Mondiale; un semplice elenco dei più recenti mostra la diffusione anche geografica della lingua:
1990 La Habana (Cuba); 1991 Bergen (Norvegio); 1992 Vienna (Austria); 1993 Valencia (Spagna); 1994 Seoul (Corea); 1995 Tampere (Finlandia); 1996 Praga (Repubblica Ceca); 1997 Adelaide (Australia); 1998 Montpellier (Francia); 1999 Berlino (Germania); 2000 Tel-Aviv (Israele); 2001 Zagabria (Croazia); 2002 Fortaleza (Brasile); 2003 Göteborg (Svezia); 2004 Pechino (Cina); 2005 Vilnius (Lituania); 2006 Firenze.

Trasmissioni radiofoniche in lingua Esperanto hanno luogo regolarmente da varie stazioni.
In Italia, la RAI (nell’ambito della convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri) trasmette in Esperanto su onde corte, via satellite e via Internet.

Altre stazioni emittenti sono la radio Vaticana, Radio Polonia, Radio Pechino, Radio Cuba.

Fin dal 1990 la Santa Sede ha approvato l’Esperanto come lingua liturgica, in cui è possibile celebrare la S.Messa; a Pasqua e Natale, ogni qual volta si sono tenuti gli auguri plurilingui al mondo, il Papa ha salutato anche in Esperanto

4 L’organizzazione
 
L’attività su scala mondiale è coordinata dalla Associazione Universale di Esperanto (UEA) con sede a Rotterdam (Paesi Bassi), filiali a Bruxelles e New York e soci in oltre 120 Paesi.

Fin dal 1954 l’UEA è membro consultivo dell’UNESCO (quale organizzazione non governativa permanente).
In Italia, l’organizzazione nazionale è coordinata dalla Federazione Esperantista Italiana (FEI), ente morale (DPR 28.6.1956, n. 1720) sottoposto alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Alla FEI aderiscono vari gruppi locali.
A questi enti si affiancano le associazioni specializzate, che usano l’Esperanto nei rispettivi campi di attività (insegnanti, ferrovieri, medici, giuristi, collezionisti filatelici, radioamatori, cattolici, evangelici, ecc.).
 
5 - L’insegnamento dell’Esperanto

L’Esperanto viene appreso in corsi organizzati dai gruppi locali, in corsi facoltativi in varie scuole, mediante Internet (ad esempio con corsi a distanza e nel corso di “Interlinguistica ed Esperantologia”
tenuto dal Prof. Fabrizio Pennacchietti presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (in cui si fa uso della grammatica di Esperanto di Bruno Migliorini con prefazione di Tullio De Mauro, e del Vocabolario italiano-Esperanto di Carlo Minnaja comprendente 1.438 pagine con oltre 50.000 termini).
Si segnalano gli studi del prof. Luciano Canepari dell’Università di Venezia.
Nel 1994 un’apposita Commissione (istituita con decreto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione allo scopo di “programmare interventi di promozione della Lingua Internazionale Esperanto”, quale strumento “per far acquisire agli alunni della scuola elementare la maggiore attitudine linguistica per un più facile approfondimento di più lingue straniere”), concluse i suoi lavori con una lunga relazione in cui, tra l’altro, fu evidenziata l’efficacia propedeutica dell’Esperanto per l’apprendimento di altre lingue.

6 - L'esperanto, oggi.
 
Nel mondo d'oggi - sempre più sensibile ai diritti delle minoranze, e più consapevole della varietà delle lingue e delle culture - la lingua internazionale esperanto va riscuotendo un rinnovato interesse presso personalità politicamente o socialmente influenti e presso normali cittadini che vogliono fare qualcosa per difendere la loro lingua e la loro identità.
Organizzazioni e coalizioni non governative sollecitano l'introduzione del tema della lingua internazionale nell'agenda delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea.
Nel corso degli anni novanta e fino ad ora vari congressi e conferenze scientifiche internazionali hanno riunito esperti indipendenti, che hanno analizzato la situazione dell'esperanto e ne hanno proposto l'inserimento negli attuali dibattiti sui diritti alla lingua e sulla politica linguistica per promuovere la democrazia linguistica nei rapporti internazionali e la conservazione della varietà delle lingue del mondo.

7 - Scopo e origine.

La versione iniziale dell'esperanto fu pubblicata nel 1887 dal dottor Ludovico Lazzaro Zamenhof (nato a Bialystok il 15 dicembre 1859; morto a Varsavia il 14 aprile 1917).
L'idea d'una lingua internazionale pianificata - che non miri a sostituire le lingue etniche, ma a servire come seconda lingua ausiliaria per tutti - non era una novità. Ma fu Zamenhof a comprendere che una lingua siffatta dev'essere usata da una collettività, per evolvere. E fu per questo che limitò la sua proposta iniziale ad una grammatica minimale e ad un lessico modesto.
Oggi, l'esperanto è lingua pienamente matura, con una comunità di parlanti diffusa in tutto il mondo ed un corredo completo di mezzi espressivi.
Molte delle idee di Zamenhof hanno precorso quelle del fondatore della linguistica moderna, lo strutturalista Ferdinand de Saussure (il cui fratello René, anch'egli linguista di vaglia, era esperantista).

8 - Caratteristiche.

L'esperanto è lingua sia scritta che parlata. Il lessico deriva, in prevalenza, da lingue dell'Europa occidentale, mentre la sintassi e la morfologia rivelano forti influenze slave. I morfemi (radici, prefissi, suffissi, terminazioni) sono invariabili e possono combinarsi tra loro - praticamente senza limiti - per formare nuove parole composte; cosicché la lingua ha anche molto in comune con lingue 'isolanti' come il cinese, mentre la struttura interna dei vocaboli rivela somiglianze con le lingue 'agglutinanti', come il turco, lo suahili ed il giapponese.

9 - Sviluppo.

All'origine, la lingua consisteva di circa mille radici, dalle quali si potevano formare dieci o dodici mila vocaboli. Oggi, i dizionari d'esperanto contengono quindici o venti mila radici, da cui è possibile formare centinaia di migliaia di vocaboli. E la lingua non cessa di svilupparsi, mentre una speciale Accademia ne segue le moderne tendenze evolutive. Nei decenni, la lingua è stata impiegata per pressoché tutti gli scopi immaginabili, alcuni magari discutibili o persino problematici. L'esperanto è stato proibito, i suoi utilizzatori perseguitati, sia da Stalin, che la considerava lingua di "cosmopoliti", sia da Hitler, per il quale era la lingua degli ebrei (Zamenhof, iniziatore della lingua, era ebreo). Grazie alla pratica della lingua all'interno della famiglia, sono oggi molte le persone - almeno un migliaio - che parlano l'esperanto dalla nascita.

10 - Chi lo usa.

L'Associazione mondiale d'esperanto' (Uea), i cui membri costituiscono la parte più attiva della comunità esperantista, si compone di associazioni nazionali in oltre 62 paesi e di soci individuali in più di 110 paesi. La quantità dei libri venduti e le statistiche sui soci delle associazioni locali indicano che il numero delle persone con una qualche conoscenza della lingua sono centinaia di migliaia o, probabilmente, milioni. Persone che parlano esperanto si trovano in ogni parte nel mondo, con notevoli concentrazioni in paesi tanto diversi come Cina, Giappone, Brasile, Iran, Madagascar, Bulgaria o Cuba.
 
11 - Insegnamento dell'esperanto.

Con l'esperanto è possibile cominciare a comunicare rapidamente, perciò è un'introduzione ideale allo studio delle lingue straniere. Chi ne ha iniziato lo studio può cominciare ad usarlo per la corrispondenza nel giro di settimane, e, per viaggi all'estero nel giro di qualche mese. Osservazioni informali e sperimentali attestano che lo studio preliminare dell'esperanto ha effetti positivi sullo studio della prima e della seconda lingua. Benché l'esperanto s'insegni in talune scuole, il metodo d'apprendimento più usuale è quello autodidattico, o per corrispondenza (ordinaria o in rete), o nei circoli esperantisti locali. Sono disponibili manuali di studio e materiali autodidattici in oltre cento lingue.

12 - Riconoscimento ufficiale.

Nel 1954 la Conferenza generale dell'Unesco ha riconosciuto che i risultati dell'esperanto concordano con gli scopi e gli ideali dell'Unesco, e tra Unesco e l'Uea (Associazione mondiale d'esperanto) sono state istituite relazioni ufficiali. La collaborazione tra le due organizzazioni continua. Nel 1997, all'82° Congresso mondiale d'esperanto prese la parola lo stesso Direttore generale dell'Unesco, Amadou-Mahtar M'Bow. Nel 1985 la Conferenza generale dell'Unesco ha rivolto un appello agli stati membri e alle organizzazioni internazionali per la promozione dell'insegnamento dell'esperanto nelle scuole, e per il suo impiego nelle questioni internazionali. L'Uea ha relazioni consultive anche con le Nazioni unite, l'Unicef, il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione degli stati americani e l'Organizzazione internazionale di standardizzazione (Iso).

13 - Convegni e viaggi.

Ogni anno si svolgono oltre cento tra conferenze e convegni internazionali in esperanto - senza traduttori né interpreti. Il maggiore è il Congresso mondiale d'esperanto, svoltosi negli ultimi anni a Montpellier (Francia, 1998), Berlino (Germania, 1999), Tel Aviv (Israele, 2000), Zagabria (Croazia, 2001), Fortaleza (Brasile, 2002), Gotenburgo (Svezia, 2003), Pechino (Cina, 2004). E poi: Vilnius (Lituania, 2005), Firenze (Italia, 2006). Il primo simposio di esperantisti in paesi arabi s'è svolto ad Amman (Giordania, 2000). Gli ultimi Congressi panamericani si sono svolti a Città del Messico (Messico, 2001), L'Avana (Cuba, 2004); poi: Calgary (Canadà, 2007). L'ultimo Congresso panasiatico s'è svolto a Seul (Corea del sud; 2002); poi: Katmandu (Nepal, 2005). L'edizione 2005 del 'Servizio passaporto' - diretto dalla sezione giovanile dell'Uea (Associazione mondiale d'esperanto) contiene 1350 indirizzi di esperantisti che, in 85 diversi paesi, offrono pernottamenti gratuiti a viaggiatori che parlano esperanto.

14 - Ricerca e biblioteche.

Molte università includono l'esperanto nei corsi di linguistica; alcune lo propongono come materia indipendente. Spiccano: l'università ungherese Eötvös Lórand, di Budapest, che offre l'opzione di un diploma superiore di esperanto; l'università di Poznan (Polonia), con un programma di diploma superiore d'interlinguistica. La bibliografia dell'Associazione di lingue moderne degli Stati uniti ("Modern Language Association of America") registra ogni anno più di 300 pubblicazioni specialistiche sull'esperanto. La biblioteca dell'associazione britannica d'esperanto ha più di 20.000 titoli. Tra le altre grandi biblioteche, si trovano: il Museo internazionale d'esperanto di Vienna (che costituisce parte della biblioteca nazionale austriaca); la Biblioteca Hodler, presso l'ufficio centrale dell'Uea a Rotterdam (Paesi Bassi); la collezione di Aalen (Germania), l'archivio nazionale a Massa ("Nacia Esperanto-Biblioteko kaj Arkivo", v. Sforza 3, It 54100 Massa). Le collezioni di Vienna ed Aalen possono essere consultate via internet e con il sistema di prestito internazionale.

Recentemente è stata inaugurata la Biblioteca d'esperanto presso la 'Libera università di lingue e comunicazione' (Iulm) di Milano.
Chi desideri ricercare libri in esperanto anche presso altre biblioteche, può utilizzare il motore di ricerca MetaOpac.

15 - Contatti professionali e interessi speciali.

Tra le organizzazioni dedicate a chi parla esperanto, se ne trovano per: medici, scrittori, ferrovieri, scienzati, musicisti, e molte altre. Spesso pubblicano riviste proprie, organizzano conferenze e aiutano lo sviluppo della lingua attraverso l'uso professionale e i temi specialistici. La 'Accademia internazionale delle scienze' di San Marino promuove la collaborazione a livello universitario.
Si pubblicano regolarmente opere, originali e tradotte, in campi come: astronomia, informatica, botanica, entomologia, chimica, diritto, filosofia. Esistono organizzazioni per gruppi d'interesse come: "scout", non vedenti, giocatori di scacchi e di "go"; e la 'Organizzazione mondiale giovanile d'esperanto' (Tejo, sezione giovanile dell' Uea, Associazione mondiale d'esperanto) organizza con frequenza convegni internazionali, e pubblica propri periodici. Buddisti, scintoisti, cattolici, quaccheri, protestanti, mormoni, bahai hanno organizzazioni proprie; e sono molti i gruppi attivi della società ad usare la lingua.
 
16 - Letteratura.

La fiorente tradizione letteraria in esperanto è riconosciuta dal "Pen-club internazionale", che ha ammesso un "Centro Pen esperanto" nel settembre 1993, al proprio 60° Congresso. Tra i più ragguardevoli scrittori in esperanto contemporanei, sono da annoverare: i romanzieri Trevor Steele (Australia), István Nemere (Ungheria) e Spomenka Stimec (Croazia); i poeti William Auld (Scozia), Mihail Gispling (Russia / Israele) e Abel Montagut (Catalogna); i saggisti e traduttori Probal Dasgupta (India), Fernando de Diego (Venezuela) e Kurisu Kei (Giappone). William Auld è stato candidato al premio Nobel nel 1999 e nel 2000 per i suoi contributi alla poesia.
 
17 - Traduzioni.

Tra le traduzioni letterarie pubblicate di recente, vanno menzionate: 'Il vecchio e il mare' di Hemingway, 'Il signore degli anelli' di Tolkien, 'Cent'anni di solitudine' di García Márquez, 'Rubaiyat' di Umar Khayyam, 'Il tamburo di latta' di Grass, 'Il libro delle meraviglie' di Marco Polo, 'Il maestro e Margherita' di Bulgakov, 'Delitto e castigo' di Dostoyevsky, e la grande saga familiare di Cao Xueqin, 'Il sogno della camera rossa'.
Negli ultimi anni, sono state fatte traduzioni dal francese (La Fontaine, Racine, de Sade, Fournier, Queneau), dal cinese (Guo Moruo, Lao She), dal latino (Seneca, Erasmus), dal giapponese (Xawabata, K. Miyazawa), dall'olandese (Mulisch), dal serbo e dal croato (Krlezha, Andric), dall'ungherese (I. Nemere), dal russo (Chekhov, Strugackij), dallo sloveno (Pahor), dallo spagnolo (Lorca, Miguel Hernàndez), dal greco classico (Luciano), dall'estone (Vaarandi, Under) e dal norvegese (Ibsen), insieme a molte altre traduzioni di autori anglofoni come Nevil Shute (Australia), Oscar Wilde, Rudyard Kipling (Inghilterra), Katherine Mansfield (Nuova Zelanda) e James Thurber (Usa).

Pochi anni fa sono state pubblicate antologie di letteratura ungherese, tedesca, cinese, coreana, inglese, francese, slovena, serba, bulgara, olandese, australiana, italiana, ebraica, giapponese e maltese.

Per i ragazzi, ad Asterix, Winnie-la-Pu e Tin-Tin, il diario di Anna Frank, si aggiungono ora 'Pierino Porcospino', 'Pippi calzelunghe'; altri titoli dalla Cina, Giappone, Islanda, Israele, Svezia e Lituania, e tutti i libri della "valle Moumin" del notissimo autore finlandese Tove Jansson, come anche i libri di Oz sono disponibili in rete. Fra le traduzioni dall'esperanto, va menzionata 'Mascherata', libro edito nel 1965 da Tivadar Soros, padre del finanziere George Soros: racconta le vicende della sua famiglia durante l'occupazione nazista di Budapest. L'opera è stata pubblicata in inglese nel Regno unito (2000) e negli Stati uniti (2001), ed è ora apparso anche in russo, tedesco e turco.

Cinema e teatro.Negli ultimi anni sono state rappresentate in esperanto opere teatrali di scrittori tanto disparati come Goldoni, Ionesco, Shakespeare e Alan Ayckbourg. Di molti drammi di Shakespeare esiste la traduzione in esperanto: da citare una rappresentazione in esperanto di 'Re Lear' ad Hanoi (Vietnam, dicembre 2001) con attori locali. Meno frequenti sono i lungometraggi (anche se nella scenografia de 'Il grande dittatore' di Chaplin le insegne erano in esperanto). Una felice eccezione è Incubo, film-culto con dialoghi esclusivamente in esperanto.
 
 
Musica.Tra i generi musicali in esperanto si annoverano canzoni popolari e folkloriche, "rock", "cabaret", cantate per solisti e cori e opera. Compositori e artisti popolari - ivi compresi il britannico Elvis Costello e lo statunitense Michael Jackson - hanno registrato in esperanto, composto orchestrazioni ispirate alla lingua, o l'hanno utilizzata nella promozione delle proprie opere. Alcuni brani dell'album dei "Warner Brothers Esperanto", lanciato in Spagna nel 1996, ha raggiunto lusinghiere posizioni nelle classifiche spagnole. Tra le orchestrazioni classiche e opere corali con testi in esperanto si annoverano 'Il cuore Sutra' di Lou Harrison e la prima sinfonia di David Gaines, entrambi statunitensi. Musica in esperanto si trova in rete (compresi alcuni siti con karaoke).  
 
 
Periodici.In esperanto si pubblicano regolarmente oltre 100 tra periodici e riviste, tra cui il mensile d'informazione Monato (Mese), la rivista letteraria Fonto (Fonte) e la rivista Esperanto dell'Uea. Il quindicinale "Eventoj" (Eventi) ha anche una versione in rete (come, del resto, Monato); alcune riviste rendono disponibili in rete le collezioni passate. Inoltre, esistono periodici di medicina e scienza, periodici religiosi, per giovani, stampa educativa, altre riviste letterarie e pubblicazioni su argomenti specialistici.
 
 
Radio e televisione.Stazioni radio in Austria, Brasile, Cina, Cuba, Estonia, Ungheria, Italia e Polonia trasmettono in esperanto, come fa regolarmente anche Radio vaticana. Alcuni programmi si possono ascoltare anche in internet. In vari paesi, stazioni televisive trasmettono corsi di esperanto; recentemente, anche un adattamento in 16 lezioni del corso della Bbc "Mazi nella terra delle gondole" nella rete televisiva Canale 1 della Polonia.
 
Internet.Le reti informatiche sono il mezzo di comunicazione a più rapida crescita tra gli utilizzatori dell'esperanto. Esistono alcune centinaia di liste di discussione, su temi che vanno dall'uso della lingua in famiglia alla teoria generale della relatività. L'esperanto è largamente usato per conversazioni dirette con i protocolli Icq, Irc e PalTalk. I siti web in esperanto assommano a centinaia di migliaia. Alcuni si possono trovare nella Biblioteca virtuale in esperanto http://www.esperanto.net/veb/, e molti altri immettendo il termine esperanto in qualunque motore di ricerca. 
 
 
Servizi dell'Uea (Associazione mondiale d'esperanto).L'Uea pubblica libri, riviste, ed un annuario con liste di organizzazioni e rappresentanti locali in tutto il mondo. Queste pubblicazioni - insieme con informazioni su dischi, cassette, videodischi, etc - sono elencati nel catalogo dei libri dell'Uea, disponibile su carta e anche in rete (http://www.uea.org/katalogo). Il servizio librario dell'Associazione ha più di 3500 titoli in catalogo. La collana 'Documenti sull'esperanto' edita dall'Uea in esperanto, inglese e francese, contiene studi e relazioni sulla situazione attuale dell'esperanto, ed è disponibile presso l'ufficio centrale dell'uea a Rotterdam.
 
Per ulteriori informazioni sull'esperanto, indirizzi:
- Nieuwe Binnenweg 176, NL-3015 BJ Rotterdam, paesi bassi (tel. +31-10-436-1044; fax +31-10-436-1751; posta: infouea.org)
- 777 United Nations Plaza, New York, NY 10017, Stati uniti (tel. +1-212-687-7041; fax +1-212- 949-4177).
- Federazione esperantista italiana, via Villoresi, 38, 20143 Milano tel. 02-58100857.
 
www.zoomedia.it ringrazia per le informazioni inviate il Prof. Aldo Grassini,  Presidente della F.E.I. e del Comitato Organizzatore del 91° Congresso Universale di Esperanto.

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Pagina pubblicata il 14-07-2006 - Aggiornato il 08-Mag-2016