(Torino 31-07-1919/1987)
reduce da Auschwitz pubblicò "Se questo è un
uomo" nel
1947; vi narra la sua testimonianza nell'inferno
del lager.
(a lato la poesia completa d'indroduzione al testo)
Primo Levi, chimico a Torino, dopo l'8 settembre
si diede alla macchia e "il 13 dicembre 1943" fu
catturato. Ebreo oltre che
partigiano, fu inviato prima al campo
d'internamento di Fossoli, presso Modena, e poi deportato
dai nazisti
con altri seicentocinquanta persone, "pezzi",
in dodici vagoni merci il 22 febbraio '1944.
"Per mia fortuna, sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944,
e cioè dopo che il governo tedesco,
data la crescente scarsità di
manodopera, aveva stabilito di allungare
la vita media dei prigionieri da eliminarsi,
concedendo sensibili miglioramenti nel
tenor di vita e sospendendo temporaneamente
le uccisioni ad arbitrio dei singol "...
|
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
|