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N. 13 - 04 settembre 2003

Sommario:

Segnalazioni

Premi e Concorsi

Quarta Giornata Europea della Cultura Ebraica

Raduno Alpini a Vicchio (6-7 settembre)

Il Ferro e l'allevamento:
- Il maniscalco

Il Ferro:
- La storia del Ferro
- Artigianato dei metalli nella Cultura Tradizionale Africana


APPROFONDIMENTI:
- Ferro
(n° 12)

Il Maniscalco

Rifinitura della ferratura
Rifinitura della ferratura © www.zoomedia.it v.i.
Altre immagini: maniscalco al lavoro - chiodi e fissaggio

Il Maniscalco
Nata poco dopo la nascita dell’allevamento, la figura del maniscalco acquista con il passare del tempo sempre più importanza, fino ad arrivare nel corso del Trecento e Quattrocento ad entrare a far parte dell’Arte dei Fabbri a Firenze, nel periodo in cui questa era tra le Arti Maggiori.
Il Maniscalco, difatti, non aveva come unico dovere quello di ferrare il cavallo, ma era spesso anche un veterinario, che in caso di bisogno sapeva anche curare ed operare l’animale, e spesso provvedeva del tutto alla sua cura.
L’arte della ferratura, o mascalcia, risale probabilmente all’epoca dell’addomesticamento del cavallo, poiché fin d’allora l’uomo deve aver cercato il mezzo di rendere meno sensibili gli effetti del consumo dell’unghia stessa. Inventata dai popoli orientali o dagli Scandinavi, fu importata in Gallia ed in Germania, dove l’impararono i Romani, che la diffusero in tutti i loro territori.
Per ferratura si intende l’applicazione di piastre o verghe metalliche (in particolare di ferro) agli zoccoli dei cavalli per proteggerli e conservarne in stato normale i piedi: anche la ferratura ben fatta, però, pone un ostacolo ai movimenti intrinseci del piede, causa questa anche di guai seri come l’atrofia dell’unghia. Nonostante questo, è di assoluta necessità, in quanto zoccoli non ferrati, male potrebbero reggere al consumo cui sono sottoposti nei vari servizi che l’uomo chiede all’animale.
In letteratura di inizio Novecento (Santini), si consiglia di ferrare il cavallo per la prima volta dopo il suo completo sviluppo, intorno ai cinque anni d’età, come ci ricorda il proverbio “castrar presto e ferrar tardi”.
Il maniscalco intelligente, con la sua abilità, riesce a vincere poco a poco l’indocilità presente spesso nei puledri alle prime ferrature. Il suo compito è quello di svolgere una saggia ferratura a piedi normali, difettosi e malati: deve forgiare e adattare verghe o piastre metalliche al piede, pur mantenendo o riportando l’originario equilibrio dello zoccolo.

Laura Bartali

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Pagina pubblicata il 04 09 2003 - Aggiornato il 03-Ott-2012