Il Maniscalco
Rifinitura della ferratura © www.zoomedia.it v.i.
Altre immagini: maniscalco
al lavoro - chiodi
e fissaggio
Il Maniscalco
Nata poco dopo la nascita dell’allevamento,
la figura del maniscalco acquista con il passare del tempo sempre
più importanza, fino ad arrivare nel corso del Trecento e
Quattrocento ad entrare a far parte dell’Arte dei
Fabbri a Firenze, nel periodo in cui questa era tra le Arti
Maggiori.
Il Maniscalco, difatti, non aveva come unico dovere quello di ferrare
il cavallo, ma era spesso anche un veterinario, che in caso di bisogno
sapeva anche curare ed operare l’animale, e spesso provvedeva
del tutto alla sua cura.
L’arte della ferratura, o mascalcia, risale probabilmente all’epoca
dell’addomesticamento del cavallo, poiché fin d’allora
l’uomo deve aver cercato il mezzo di rendere meno sensibili
gli effetti del consumo dell’unghia stessa. Inventata dai popoli
orientali o dagli Scandinavi, fu importata in Gallia ed in Germania,
dove l’impararono i Romani, che la diffusero in tutti i loro
territori.
Per ferratura si intende l’applicazione di piastre o verghe
metalliche (in particolare di ferro) agli zoccoli dei cavalli per
proteggerli e conservarne in stato normale i piedi: anche la ferratura
ben fatta, però, pone un ostacolo ai movimenti intrinseci del
piede, causa questa anche di guai seri come l’atrofia dell’unghia.
Nonostante questo, è di assoluta necessità, in quanto
zoccoli non ferrati, male potrebbero reggere al consumo cui sono sottoposti
nei vari servizi che l’uomo chiede all’animale.
In letteratura di inizio Novecento (Santini), si consiglia di ferrare
il cavallo per la prima volta dopo il suo completo sviluppo, intorno
ai cinque anni d’età, come ci ricorda il proverbio “castrar
presto e ferrar tardi”.
Il maniscalco intelligente, con la sua abilità, riesce a vincere
poco a poco l’indocilità presente spesso nei puledri
alle prime ferrature. Il suo compito è quello di svolgere una
saggia ferratura a piedi normali, difettosi e malati: deve forgiare
e adattare verghe o piastre metalliche al piede, pur mantenendo o
riportando l’originario equilibrio dello zoccolo.
Laura Bartali