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150° dell'Unità d'Italia

Arte e mostre dedicate ai 150° anni dell'Unità d'Italia

La Bella Italia - Arte e identità delle città capitali
Museo degli Argenti, Galleria Palatina, Galleria d’Arte Moderna, Galleria del Costume di Palazzo Pitti – Firenze - 11 ottobre 2011 – 12 febbraio 2012


Domenico di Michelino, La Divina Commedia illumina Firenze,
Firenze, Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Firenze, seconda capitale d’Italia (1865 – 1870), nella ricorrenza del centocinquantesimo della sua Unità (1861 – 2011), ospita a Palazzo Pitti, nelle sale dei Musei: degli Argenti, della Galleria Palatina, della Galleria d’Arte Moderna e della Galleria del Costume, la mostra La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali. La mostra giunge a Palazzo Pitti,che fu residenza di Re Vittorio Emanuele II e alla sua corte, dopo una prima esposizione riz Reggia della Venaria Reale a Torino, prima capitale d’Italia.

La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali celebra l’unione del territorio italico in Nazione Italiana, non parla di Risorgimento, ma della grandezza storica, culturale, artistica e letteraria di tutti i territori che andarono a comporre la Nazione Italiana.
Per questa descrizione sono state individuate le capitali preunitarie: Roma, capitale dell’arte, gloria dell’Antichità Classica e sede del papato, riferimento del potere spirituale e del mecenatismo che catalizzò i più grandi artisti; Firenze, con Dante e la nascita della lingua italiana, Giotto, i Medici, il Rinascimento; Torino con i Savoia e la loro corte, che godevano di stretti rapporti politici e di parentela con le dinastie regnanti d’Italia e d’Europa e con l'eccellente insieme di quadri e di collezionie di opere fiamminghe e italiane; Genova capitale finanziaria che grazie alla sua ricchezza e abbondanza di liquidità ha attratto grandi artisti fiamminghi come Rubens e Van Dyck, che ritrassero i volti degli aristocratici genovesi più in vista; Palermo con la sua cultura poliedrica e ricca di testimonianze greche, romane, federiciane ed arabe, con la tradizione delle maestranze al servizio della grande committenza, fino ad essere meta del Grand Tour e oggetto di luminose rappresentazioni; Napoli che già all’epoca degli Angiò ebbe una grande stagione culturale con la presenza di Tommaso d’Aquino, insegnante di Teologia all’università, Petrarca e Boccaccio ospiti della corte insieme a pittori come Giotto e Simone Martini, in seguito dette formazione ad Antonello da Messina e nel 1607 accolse Caravaggio; Bologna città della cultura grazie alla sua antichissima università che ha espresso le sue eccellenze artistiche nel Seicento con i Carracci e Guido Reni, in equilibrio tra ideale classico e naturalismo; Parma con i suoi grandi come il Correggio e il Parmigianino; Milano città poliedrica e multiforme, densa di storia fin dall’epoca tardo romana, aperta all’Europa e agli artisti internazionali, ma anche meta di Giotto e di Leonardo, la città della peste narrata nei Promessi Sposi e dell’arcivescovo Carlo Federico Borromeo che indusse a una pittura devota e di grande espressione; Venezia città lagunare unica nel suo genere, aperta all’Oriente, che ha vantato il primato artistico del colore con pittori come Tiziano nel Cinquecento e Giambattista Tiepolo, Canaletto, Bellotto e Guardi nel Settecento.

Le opere in mostra sono oltre 300, e comprendono una varietà di dipinti, di sculture, e di manufatti d’arte italiana disposti nelle sale dei musei di Palazzo Pitti divisi per sezioni delle città capitali preunitarie. Sono presenti opere che ricordano la storia delle città, della civiltà italiana e di coloro che ne sono stati protagonisti. Ritratti di personaggi illustri, di grandi letterati e di famosi uomini di pensiero: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Machiavelli, l’Alfieri ed altri.
Si è voluto ripercorrere e esemplificare la significatività dell’immensa eredità culturale, artistica e letteraria che ogni città capitale ha consegnato all’Italia e al popolo italiano unito creando un’occasione unica per poterla fieremente ammirare. Si spazia in un'antologia di capolavori che va dai mosaici bizantini alle vedute ottocentesche.
“L’Italia unita dalle scelte culturali quali la lingua e l’arte ben prima che dai processi politici, l’Italia descritta nelle sue eccellenze artistiche da Giorgio Vasari (di cui pure ricorre quest’anno un anniversario, il cinquecentesimo dalla nascita) e dagli storiografi dell’arte suoi epigoni, l’Italia migliore, quella delle migliaia di musei all’ombra delle centinaia di campanili, con questa mostra svela in un colpo solo i segreti della sua inesauribile attrattiva.” (Cristina Acidini).

L’esposizione è stata curata da Antonio Paolucci, Presidente del Comitato curatoriale, con Cristina Acidini, e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale Fiorentino con i musei di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Le sezioni delle capitali sono state affidate a specifici studiosi: Carla Enrica Spantigati per Torino, Pietro Marani per Milano, Piero Boccardo per Genova, Giandomenico Romanelli per Venezia, Andrea Emiliani e Michela Scolaro per Bologna, Cristina Acidini e Maria Sframeli per Firenze, Antonio Paolucci e Alessandra Rodolfo per Roma, Pierluigi Leone de Castris per Napoli, Vincenzo Abbate per Palermo, Stefano Casciu e Luca Bellingeri per Modena, Giovanna Damiani per Parma. Il catalogo della mostra è a cura di Silvana Editoriale.

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Pagina pubblicata il novembre - 2011 - Aggiornato il 26-Giu-2015