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Firenze
“Le vie delle lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l'Oriente
Mostra alla Biblioteca Medicea Laurenziana dal 26 ottobre 2012 al 22 giugno 2013.


©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 24 ottobre 2012
Le vie delle lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l'Oriente" è la mostra dedicata ai manoscritti orientali della Biblioteca Medicea Laurenziana. La loro storia è interconnessa con la storia della Tipografia medicea. Nell'immagine si vede uno dei codici miniati originali commissionati intorno al 1485 da Lorenzo de' Medici alla bottega fiorentina di Antonio Sinibaldi. La
mostra si è tenuta dal 26 ottobre 2012 al 22 giugno 2013.

L'iniziativa “Le vie delle lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l'Oriente " e il catalogo che la descrive raccontano dell' ambizioso progetto della "Tipografia Orientale Medicea" fondata a Roma nel 1584 per iniziativa di papa Gregorio XIII sotto il patrocinio di Ferdinando de' Medici, allora cardinale in Roma. L'obiettivo della tipografia fu di fornire gli strumenti: grammatiche, lessici, testi canonici sacri e liturgici, per la diffusione della fede cattolica presso le chiese d'Oriente e per un'educazione ortodossa del clero orientale in Roma. I due scopi, commerciale e scientifico, permettevano di introdurre libri a stampa nel mercato orientale e di selezionare in Oriente importanti manoscritti contenenti opere scientifiche, filosofiche, linguistiche, letterarie e teologiche.
La tipografia fu condotta da una congregazione di "orientalisti e uomini di scienza (come Giovan Battista Raimondi), ai quali era affidata la scelta e la preparazione dei testi da pubblicare, mentre a famosi maestri incisori di caratteri (come Robert Granjon) competeva l'allestimento di tipi per la stampa di numerose lingue orientali: arabo, siriaco, etiopico, persiano, turco, ebraico, copto.
Per la ricerca dei manoscritti delle opere da stampare ci si avvalse dell'intermediazione di diplomatici e viaggiatori (i fratelli Vecchietti, e G.B. Britti), incaricati di acquistare determinati testi o di svolgere ricerche sul mercato librario dei paesi del Vicino oriente che visitavano: Egitto, Turchia, Persia in particolare. Un contributo importante al reperimento di manoscritti venne dal patriarca di Antiochia dei Siri Ignazio Ni'mat Allah (m. 1587), il quale, giunto in Italia e residente a Roma dal 1576, mise a disposizione della Stamperia un buon numero di propri libri arabi, persiani, turchi, siriaci. Furono così raccolti esemplari di notevole valore estetico ma soprattutto di grande rilevanza scientifica, trattandosi in molto casi dei più antichi o degli unici testimoni di opere importanti.
Si trattò di un'impresa coraggiosa, di grande portata culturale e tecnico-scientifica, con rilevanti conseguenze riguardo ai rapporti tra il Vicino Oriente ottomano e persiano e l'Europa, non disgiunta da attività diplomatiche e politiche, specialmente in relazione alla Persia. Il passaggio di numerosi manoscritti di pregio dal Vicino Oriente in Italia implicò un trasferimento diretto di cultura e per gli studiosi coinvolti non solo un'accresciuta capacità di intendere le lingue orientali, ma anche la capacità di copiarne e riprodurne con mano esperta le scritture. Si trattava peraltro di studiosi viaggiatori, come il già citato Raimondi, che avevano trascorso periodi più o meno lunghi della propria vita in Oriente. Se alcuni dei grandi progetti della Stamperia non videro compimento (una Bibbia poliglotta, addirittura superiore alla monumentale "Bibbia regia" di Anversa in 8 volumi), altri ebbero notevole successo, proprio nel Vicino Oriente: in Yemen nel XX secolo era ancora possibile trovare copie dell'edizione in arabo del "Canone della medicina" di Avicenna stampato a Roma a uso dei medici locali.
Dopo una lunga e complessa storia, gran parte del materiale della Stamperia si trova ora a Firenze, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana: si tratta dei punzoni e dei caratteri delle scritture orientali, di numerosi manoscritti di grande pregio, raccolti in Oriente, nonché di testi a stampa prodotti dalla Stamperia. La mostra si propone di far conoscere, attraverso l'esposizione di tale materiale (manoscritti, libri stampati, caratteri, documenti d'archivio), la storia della Stamperia e delle persone che ad essa collaborarono, in quanto testimonianza di un'attenzione curiosa e costruttiva per le culture del Vicino Oriente. Si offre quindi uno sguardo sulle intense relazioni culturali, politiche e commerciali che hanno unito la Toscana di Ferdinando II e la Roma di Gregorio XIII con l'Oriente, in particolare con Turchia, Levante, Persia ed Etiopia."

In questa occasione è stata riaperta al pubblico la Sala della Tipografia, vi sono esposti il torchio e le casse contenenti i caratteri e i punzoni.

Alcune edizioni a stampa concesse in prestito dalla Biblioteca Marucelliana, dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dalla Biblioteca Riccardiana e all'astrolabio del Museo Galileo, The Green Collection (The Museum of the Bible - MOTB-Oklahoma City) la più grande collezione al mondo di testi e oggetti biblici, ha eccezionalmente concesso in prestito alcuni dei legni preparatori alle xilografie disegnate da Antonio Tempesta e incise da Leonardo Parasole, che illustrano l'edizione dei Vangeli esposti in mostra.
Le Vie delle Lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l'Oriente è stata promossa dalla Biblioteca Medicea Laurenziana.

La Biblioteca Medicea Laurenziana è in Piazza San Lorenzo 9, a Firenze. Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 9,30 – 13,30.
Di seguito un link ad un sito esterno che utilizza cookies per vedere un set d'immagini dedicate alla Biblioteca Medicea Laurenziana
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La mostra in flickr Mostre_Biblioteca_Laurenziana

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Pagina pubblicata il settembre - 2013 - Aggiornato il 18-Mar-2016