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Firenze

Mostre in Palazzo Strozzi - Potere e Pathos Bronzi del mondo ellenistico
Dal 14 marzo al 21 giugno 2015 Cronologia - Glossario
Piccoli grandi bronzi. Capolavori greci, etruschi e romani

GLOSSARIO

Afrodite Venere dei Romani, figlia di Zeus e di Dione, secondo Esiodo nata dalla spuma del mare tra Citera e Cipro. Dea dell’amore e della bellezza, moglie di Efesto, amante di Ares e Adone, con Anchise generò Enea, mentre con Ares, dio della Guerra, generò Eros.

Afrodite cnidia Venerata nel santuario dell’antica città di Cnido nell’Asia Minore, ove si conservava la celebre statua di Prassitele del 360-350 a.C. circa Per la prima volta Afrodite è raffigurata nuda nel momento in cui, deponendo la veste su un’hydria, sta per immergersi nell’acqua di un bagno rituale.

Aliptica L’arte di ungere il corpo assai in uso presso Greci e Romani; gli aliptes erano gli schiavi che ungevano i bagnanti dopo il bagno o i lottatori prima che scendessero nell’arena.

Anastolé Acconciatura con la chioma divisa sulla fronte in ciocche a risvolto, caratteristica di Alessandro Magno.

Apelle Il più celebre dei pittori greci; attivo nella seconda metà del IV secolo a.C. a Corinto, ad Atene, in Macedonia, dove fu alla corte di Alessandro Magno, poi ad Alessandria, a quella dei Tolemei.

Apollo figlio di Zeus e di Leto o Latona, nato ai piedi del Monte Cinto nell’isola di Delo, insieme alla sorella gemella Artemide. Leto era rappresentata come una personificazione della notte, da cui scaturisce la luce. Apollo infatti è divinità solare, anche del sole estivo che inaridisce la vegetazione e che può dare la morte. Per contrasto dà anche la vita: è medico, dio della salute e della bellezza. Figura complessa, inventore della cetra, conduttore delle Muse. Gli erano consacrati il cigno e il lupo, l’olivo, la palma e l’alloro, nel quale era stata mutata Dafne, la ninfa da lui amata.

Apoxyómenos Statua raffigurante un atleta impegnato a pulirsi il sudore con lo strìgile. Traslitterazione dal greco della parola: ... “colui che si deterge”.

Ares Dio della guerra, figlio di Zeus e di Era; Marte per i Latini.

Aristotele Nato a Stagira nel 384 a.C. giovanissimo ad Atene fu auditore di Platone. Fu maestro di Alessandro Magno; nel 335 ad Atene aprì una scuola, detta peripatetica perché insegnava passeggiando (peripateo) nei viali del Liceo. Morì nel 322 a.C. a Calcide nell’Eubea.

Arte toreutica La parola greca ????????? indica l’arte della lavorazione del metallo a sbalzo e a cesello oppure a incisione.

Atena figlia di Zeus, nacque armata dal suo cervello, quando Zeus inghiottì la prima moglie Metide. La Minerva dei Latini. Prudenza e forza erano le sue caratteristiche; dea della guerra e dell’intelligenza; delle arti e della scienza. La sua statua maggiore era sull’Acropoli di Atene di Fidia. Veniva raffigurata con sul capo l’elmo con un occhio (aulopide), sul petto l’egida coi serpenti nell’orlo e nel mezzo la testa della Medusa; era armata di lancia e animali a lei sacri erano la civetta e il gallo. Tra gli epiteti quello di Pallade, cioè la Vergine o “colei che scuote l’asta”.

Atena Promachos “Atena che combatte in prima linea” era una colossale statua fusa in bronzo da Fidia, che sorgeva fra i Propilei e il Partenone nell’Acropoli di Atene.

Atleti in Grecia, chi prendeva parte ai giochi nazionali. Le gare più importanti erano la corsa e il salto in lungo, il lancio del giavellotto e del disco per gli atleti leggeri; la lotta il pugilato e il pancrazio (scontro misto di pugilato e di lotta) per gli atleti pesanti. Gli atleti più completi partecipavano a cinque di queste gare (pentathlon): salto, corsa, disco, giavellotto e lotta. Le gare di corsa si svolgevano sulla distanza di uno stadio (circa 180 metri) o due stadi: quella di fondo sulla distanza di 24 chilometri. Alcune manifestazioni sportive (la più celebre e importante era quella quadriennale di Olimpia) erano completate con corsa di cavalli e di carri. I luoghi di esercitazione erano la palestra e il gymnasium.

Bucefalo Famoso cavallo di Alessandro Magno, di razza tessalica, che Filippo il Macedone acquistò nel 342 a.C. da Filonico di Tessaglia per la considerevole somma di 13 talenti. Quando morì Alessandro gli rese speciali onori e fondò sulle rive dell’Idaspe una città che chiamò Bucefala.

Caducèo Verga che recava in alto due serpenti simmetricamente intrecciati e terminava con due ali spiegate (con questa forma è oggi assunto come simbolo dell’arte medica o farmaceutica); simbolo di prosperità e di pace, era attributo degli araldi e di Ermete (Mercurio) in quanto messaggero degli dèi. In Roma, prese la forma di un bastone d’olivo ornato di ghirlande.

Canone di Policleto o policleteo Lo scultore Policleto nel suo trattato, noto come Canone, chiarisce il procedimento di costruzione ritmica e proporzionale del corpo umano. La figura umana è costruita equilibrando le sue parti in base all’unità modulare rappresentata dalla misura della testa.

Chiasmo Dal greco “struttura a croce della lettera chi X dell’alfabeto greco”.

Copia Le esigenze decorative dei ricchi programmi edilizi, sia pubblici che privati, determinatesi soprattutto nella Roma imperiale, stimolarono la produzione di un notevole numero di copie, spesso di notevole qualità, di statue, affreschi o altri prodotti artistici famosi. La sensibilità artistica antica non ravvisava in simili prodotti dei falsi di scarso pregio. Tale fenomeno ha permesso, moltiplicandoli, una relativa conservazione (magari con modifiche e discutibili “interpretazioni”, legate al gusto del tempo, o personale del copista) di modelli che altrimenti sarebbero scomparsi con l’originale.

Demetrio Poliorcete figlio di Antigono, re di Macedonia. Ebbe una parte importante nella campagne per la successione di Alessandro Magno. Il soprannome di conquistatore di città gli venne dalla sua invenzione di potenti macchine belliche, sperimentate nell’assedio di Rodi (305 a.C.). Nelle campagne militari d’Asia e di Grecia conquistò molte città per incarico del padre. Catturato da Seleuco, morì in prigionia nel 283 a.C.

Diàdochi In greco ... , diàdochoi, “successori”. Generali macedoni che alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. si contesero il controllo del suo impero in sei Guerre dei diàdochi. Di solito sono considerati nel loro complesso: nell’età dei diàdochi, tra la fine del IV secolo e l’inizio del III a.C., avvenne lo smembramento dell’impero e sorsero le tre monarchie ellenistiche di Macedonia, Egitto e Siria. I diàdochi propriamente detti sono i generali di Alessandro, mentre i loro figli e discendenti prendono più propriamente il nome di epigoni (greco: ... , Epìgonoi, "discendenti").

Dioniso Dionysus, figlio di Zeus e di Semele, dio del vino, della gioia, del benessere fisico. Con una schiera di menadi o baccanti, satiri, sileni, girò la Grecia e passò in Asia, arrivando sino all’India, introducendo ovunque il suo culto. Per influenze asiatiche il suo culto assunse carattere orgiastico. I Romani lo adoravano sotto il nome di Bacco.

Èfebo o efèbo Ogni giovane greco adolescente, ma specialmente quello che aveva compiuto diciotto anni e che era
perciò dichiarato maggiorenne. Doveva prestare il giuramento cittadino, era riconosciuto atto alle armi e otteneva il diritto
di adire i tribunali e di sposarsi.

Ègida Scudo di Zeus che era infrangibile e mandava lampi spaventando chi lo vedeva. In seguito fu anche attribuita un’ègida ad Atena.

Ellenismo Hellenismus, termine creato dallo storico tedesco J.G. Droysen nell’Ottocento, per designare quel periodo della cultura greca che ha inizio dalle conquiste di Alessandro Magno (336-323 a.C.) e si chiude con Augusto (31 a.C.-14 d.C.). Il centro della cultura si sposta da Atene ad Alessandria e a Pergamo; l’uomo da cittadino si fa cosmopolita; la lingua koiné dialecticos è unica per tutto il dominio del Mediterraneo, dove si parla greco.

Eracle Il maggiore eroe dei greci, chiamato Ercole dai romani, figlio di Zeus e di Alcmena, nato a Tebe. Sotto gli ordini di Euristeo, re di Tirinto e Micene, compì le famose dodici fatiche. Veniva raffigurato come un uomo robusto, coperto di una pelle di leone e armato di clava.

Erma Dal latino haerma, “erma, busto di Ermes”, pilastrino sormontato da una testa a tutto tondo di Hermes, spesso itifallico, usato originariamente per segnare gli incroci e i confini delle proprietà, a significare l’ordine imposto dal dio nel regno della natura; la presenza dei genitali simboleggiava invece il suo ruolo di nume della fecondità. Con il tempo perse il significato proprio e divenne un elemento decorativo, utilizzato anche come supporto per ritratti di filosofi, poeti e uomini famosi.

Ermes Figlio di Zeus e di Maia, araldo degli dèi, ebbe da Zeus l’incarico di condurre i morti nell’Ade. Prudenza e furberia erano i suoi attributi. Inventò la lira, la siringa pastorale, le lettere e le cifre, i riti religiosi, ed è perciò il dio delle invenzioni, del commercio, degli inganni, dei ladri, delle strade, dei pascoli. Stringeva nelle mani il caduceo e ai piedi aveva calzari alati. A Roma veniva chiamato Mercurio ed era venerato specialmente dai commercianti.

Eros Dio greco dell’Amore, il Cupido dei Romani. Rappresentato come fanciullo alato, crudele, tormentatore degli uomini e degli dèi. Figlio di Afrodite e Ares (secondo altri di Ermes). Erano suoi attributi l’arco, le frecce, la faretra, le fiaccole.

Esedra Sala aperta, circondata da un portico e fornita di sedili dove ci si radunava per conversare.

Gorgonèion La testa della gòrgone Medusa, mozzata da Perseo per ordine di Atena (la Minerva romana) che, per sfruttarne la caratteristica di pietrificare con lo sguardo, la recava come “arma” sul petto.

Gymnasium Luogo in cui i giovani si esercitavano nella ginnastica. Consisteva in un gran cortile, chiuso da colonnati, con ai lati i bagni e parecchie esedre sotto i porticati per la conversazione dei giovani con i filosofi e i retori.

Kausia Ampio copricapo in pelle o tessuto, protezione dal freddo e dal caldo, era segno distintivo dell’identità macedone che si diffuse nell’arte durante il periodo ellenistico, dopo le conquiste di Alessandro Magno.

Koiné Lingua comune, basata sul dialetto attico, diffusa nelle regioni del Mediterraneo centro-orientale come strumento di comunicazione a partire dal sec. IV a.C.

Medusa Una delle Gorgoni, delle tre l’unica mortale. Essendo bellissima ebbe l’audacia di gareggiare in bellezza con Atena, che irritata cambiò i suoi capelli in serpenti e diede ai suoi occhi la forza di trasformare in pietra le persone che l’avessero guardata. Perseo si presentò dinanzi a lei con uno specchio datogli dalla dea, che lo rendeva invisibile, e così poté troncare il capo alla Gorgone.

Mortasa Foro a sezione quadrata o rettangolare (su un pezzo di legname, pietra o metallo), che unisce due parti. Si
accoppia con il tenone.

Pathos o patos, dal greco ... «sofferenza», è termine tecnico della retorica greca (di origine peripatetica) che designa l’insieme di passionalità, concitazione, grandezza proprio della tragedia. Nell’uso moderno indica la capacità che ha un’opera d’arte di suscitare, con la potenza drammatica in essa contenuta, intensa emozione affettiva e commozione estetica. Per traslato denota il sentimento insito in un’opera.

Pètaso Cappello a falda, di cuoio, feltro o paglia. Era usato nei paesi caldi da chi doveva ripararsi dal sole, quindi specie da contadini, pastori, pescatori, guerrieri, viaggiatori, ecc. I Greci lo attribuivano al messaggero celeste, Ermete, per cui lo ornavano di alette, come i calzari.

Polis Città-stato dell’antica Grecia in cui era prevista l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica.

Posa chiastica Posa nella quale le coppie contrapposte di arti sono entrambe alternativamente flesse o tese. Un ritmo bilanciato di alterne flessioni e tensioni, di cui esempio perfetto è il Doriforo di Policleto.

Prassitele (Atene 400/395-326 a.C.) scultore attivo dal 375 a.C. alla morte. Le sue opere erano diffuse nel territorio greco e in Asia minore. Benché lavorasse anche il bronzo era conosciuto soprattutto per i suoi lavori in marmo (Plinio, Nat. hist., XXXIV, 69). Gli sono state attribuite almeno ventisette tipologie scultoree in uso in epoca romana, la più ammirata delle
quali fu l’Afrodite cnidia.

Scuola prassitelica Scuola di scultura che faceva capo allo stile del celebre scultore ateniese Prassitele.

Strìgile Raschiatoio di metallo o di osso con cui l’atleta si puliva il corpo dal sudore e dall’olio dopo il bagno o gli esercizi ginnici. Era costituito da un manico diritto e da una parte terminale ricurva che veniva passata sulle membra.

Tenone Tipo di incastro che si accoppia con il suo equivalente vuoto, la mortasa.

Tolemei Dinastia regnante in Egitto in età ellenistica, da Tolemeo I sino a Cleopatra VII.

Tolemeo Soter Uno dei più abili generali di Alessandro Magno; nella divisione dell’impero seguita alla morte del re gli toccò l’Egitto, dove regnò dal 306 al 285 a.C. guerreggiando a lungo con gli altri diàdochi e dando all’Egitto una civiltà d’impronta greca.

Zeus Il più potente degli dèi, re e signore del mondo, identificato a Roma con Giove.

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- Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico, a Palazzo Strozzi, Firenze.

- Piccoli grandi bronzi. Capolavori greci, etruschi e romani al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

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Pagina pubblicata il 03-2015 - Aggiornato il 10-Lug-2016