Mostre
a Firenze: Onofrio
Pepe - Athena in Athenaeum
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vanna innocenti 2008 |
"Onofrio Pepe
Athena in Athenaeum"
Rettorato dell'Università degli Studi di Firenze,
piazza San Marco 4, Firenze, 28 aprile - 4 luglio 2008.
Le opere esposte
di Onofrio Pepe sono realizzate
in
bronzo e terrecotta per lo più si tratta di erme (busti
scolpiti posti su colonna) e forme di stele. Lo scultore
salernitano da molti anni a Firenze,
ha creato l'intero ciclo di opere per questa mostra
nell’ateneo fiorentino. (Etimologicamente: athénaion
in greco significa "
tempio di Atena", dea della sapienza).
L'Atena di Pepe è principalmente la divinità che
incarna il senno, la ragione e il pensiero che porta all’azione.
Nonostante il suo armamentario bellico, si contrappone ad Ares, personificazione
della guerra indiscriminata e violenta, per la sua forza e coraggio
temperati da un sentimento di giustizia, benevolenza e generosa lealtà.
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"Il tumulto di questo artista è sempre una lezione
di misura, circondata di feconda empatia, di emozione, di misurato erotismo:
tutti moti
positivi dell’anima che
ci avvicinano all’opera d’arte; e questa capacità endogena
della plastica di Pepe di ricomporre il dialogo con l’arte, sembra
essere –
posso testimoniarlo, ormai, in innumerevoli casi – la cifra distintiva
di Pepe. La sua facoltà evocativa e inventiva, la sua grande confidenza
con la tecnica, producono quel risarcimento culturale necessario ad allontanarci
da una cultura fracassona che ha ormai occupato tutti i luoghi della
produzione mediatica. E dunque appare giusto che questa ‘psicoterapia’ storico-artistica
avvenga proprio nella sede deputata alla trasmissione e alla elaborazione
critica della cultura. La grande statua di Athena (e i suoi studi preparatori,
in ostensione nell’atrio
del Rettorato), coincidente con la latina Minerva, è la bellissima
figlia di Zeus che, per qualche tempo, incontreremo entrando in San Marco:
un impatto che ci riporta al «Giardino di San
Marco» che, dirimpettaio nella stessa piazza, alcuni secoli fa,
fu vivaio di insuperabili maestri rinascimentali. Ma Athena, pur col
suo assetto guerriero, ci riporta,
soprattutto, alla sapienza, alla conoscenza operosa, all’intelligenza
delle arti; evoca la sua collocazione trionfale nel Partenone di Fidia
e nell’inimitabile
città di Pericle; ci spinge a fare, della cultura, la vera e naturale
arma di combattimento contro la distruttiva schizofrenia della nostra
stagione. E allora bisogna essere grati a chi ha consentito questa occasione,
che
ci riporta – per un momento – ad una autentica
stagione vasariana, ove la letteratura, le arti e la scienza procedevano
con quella isotropia intellettuale che fece grande l’ininterrotta
stagione della civiltà del Rinascimento, consegnandosi a Galileo
e alla prosa scientifica; grati a Onofrio Pepe, che ci riaccompagna in
un mondo che credevamo di aver perduto." Da: IL TUMULTO PLASTICO
DI ONOFRIO PEPE di FRANCESCO GURRIERI
I contributi sono raccolti nel catalogo della mostra edito
da Polistampa
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