Mostre: Firenze
2015 - UN ANNO AD ARTE 2015
Nell'immagine, del 4 novembre 2014, Cristina Acidini,
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo
Museale
della città di Firenze mentre presenta "Firenze 2015.
Un Anno ad Arte" nella sala Bianca di Palazzo Pitti. La Soprintendente
nella stessa giornata ha presentato anche le iniziative dei Musei Statali
Fiorentini per EXPO
2015
ed ha cocluso
il suo mandato con un riepilogo della sua esperienza e con i ringraziamenti
ai
collaboratori e
a coloro che hanno sostenuto le attività del Polo Museale Fiorentino.
La sua presentazione di "Firenze 2015. Un
Anno ad Arte".
La decima edizione di Firenze
2015 - Un anno ad arte, il programma di mostre offerte
nei musei del Polo Museale Fiorentino con l'obiettivo di rinnovare
l'attenzione
nei luoghi e verso le raccolte museali permanenti con nuove, stimolanti
proposte
espositive.
Il programma di mostre Firenze 2015 - Un anno
ad arte:
- Gherardo delle Notti Quadri
bizzarrissimi e cene allegre
10 febbraio - 24 maggio - Galleria degli Uffizi
- Il Medioevo in viaggio Mostra
in occasione dei 150 anni di Firenze Capitale e della fondazione del Museo
del Bargello
20 marzo - 21 giugno - Museo Nazionale del Bargello
- L’arte
di Francesco.
Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo
30 marzo - 11 ottobre - Galleria dell’Accademia
- Lapislazzuli. Magia
del blu
9 giugno - 11 ottobre - Museo degli Argenti
- Piero di Cosimo (1462-1522)
Pittore “fiorentino” eccentrico
fra Rinascimento e Maniera
22 giugno - 27 settembre - Galleria degli Uffizi
- Carlo Dolci
30 giugno - 15 novembre - Galleria Palatina
- Firenze capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del
Re
19 novembre - 3 aprile 2016 - Galleria d’arte moderna
- Carlo Portelli. Pittore di pregio
22 dicembre - 17 aprile 2016 - Galleria dell’Accademia
La presentazione di Cristina Acidini
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Firenze
"Come ogni anno,
il progetto della serie di mostre che reca in epigrafe la dizione “Firenze
- Un anno ad arte” (giunta qui all’edizione
2015, la decima) offre un magnifico e articolato insieme di rassegne
a prevalente carattere storico artistico, che sviluppando gli spunti
offerti
dai musei stessi e dalle loro
raccolte ne presenta i risultati con il complemento informativo e memoriale
dei bei cataloghi di Giunti e Sillabe.
I nostri partner tradizionali,
Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Firenze Musei con Opera Laboratori
Fiorentini di Civita Group, hanno anche per
l’anno prossimo accolto con favore questo programma impegnativo,
che per effetto della riforma imminente del Ministero nei suoi organi
centrali e periferici potrebbe essere l’ultimo a coinvolgere il
Polo Museale Fiorentino come istituto unitario e autonomo.
Infatti negli anni a venire, per effetto delle nuove autonomie nelle
quali sarà suddivisa l’attuale Soprintendenza (Gallerie
degli Uffizi e dell’Accademia, Museo Nazionale del Bargello,
Polo Museale Regionale, competenza della tutela territoriale) lo schema
delle collaborazioni
potrebbe mutare anche in modo significativo.
Alla conclusione di percorsi
diversi per genesi, argomento e metodo, ma sempre all’insegna
dell’originalità negli studi e della
cura nella ricerca, i massimi musei del Polo Museale presenteranno
nel 2015 - anno dell’EXPO di Milano, nel quale tutta l’Italia è tenuta
a valorizzare le proprie attrattive e dunque anche il patrimonio
artistico - mostre di stimolante varietà nell’approccio,
così da
interessare e coinvolgere il massimo numero possibile di visitatori.
Nel
150° anno della fondazione il Museo del Bargello, nato come “nazionale” attorno
a raccolte in prevalenza medievali e rinascimentali, presenta in
partenariato con altri musei europei la civiltà medioevale
nelle sue espressioni più alte, riunendo attorno al tema
del viaggio nel reale e nel fantastico oggetti d’uso e testimonianze
artistiche di rara suggestione.
Ancora dall’epoca medievale
prende le mosse la prima mostra della Galleria dell’Accademia,
che conduce all’origine di uno dei
più grandi fenomeni religiosi e culturali della storia d’Occidente
e del mondo: il Francescanesimo, con il suo immenso portato d’arte
e di culto, rapidamente diffuso in Oriente fino alla Cina.
Tra
il Rinascimento e il Barocco si collocano ben quattro mostre monografiche,
incardinate alle collezioni e al tempo stesso arricchite
da prestiti
d’eccellenza.
Ognuna sarà dedicata alla presentazione di un pittore poco
noto al grande pubblico, secondo una politica di valorizzazione
fondata sugli
studi dei massimi esperti. Solo grandi musei come le Gallerie degli
Uffizi e dell’Accademia possono permettersi di proporre figure
artistiche diverse da quelle più conosciute e popolari,
accentuando così la
propria missione di pionieristica riscoperta critica e di educazione
all’arte.
Dunque sfileranno nell’arco dell’anno Piero di Cosimo,
Carlo Portelli, Gherardo delle Notti, Carlo Dolci.
Piero, un geniale
eccentrico
fiorentino vissuto tra il XV e il XVI secolo, rifulgerà nella
sua inesauribile inventiva cui si debbono soggetti rari o rarissimi,
dipinti
con visionaria singolarità: basti citare le “Storie
dell’umanità primitiva”,
scene rimaste uniche nella storia dell’arte rinascimentale.
Carlo
Portelli, un altro eccentrico fiorentino ma ben più inoltrato
nella “maniera” del pieno Cinquecento, rivelerà la
sua insistente ricerca di eleganze tanto raffinate quanto complicate.
Egli
esercitò una pittura fitta di scorci spericolati e spesso
affollata di personaggi, come fanno fede la pala dell’Immacolata
Concezione in Galleria e più ancora, il parossistico Martirio
di San Romolo a Fiesole.
Di Gerrit Honthorst detto Gherardo
delle Notti, da Utrecht, sarà valorizzata
la presenza in Italia nel primo Seicento e soprattutto l’entusiastica
ricezione fiorentina, che assicurò quattro grandi tele alle
collezioni medicee. A Gerrit, che deve il suo soprannome al talento
per le scene
notturne rischiarate da lucerne e candele, saranno affiancati altri
pittori degli
antichi Paesi Bassi, specialmente dediti alle medesime ricerche
luministiche.
Con Carlo Dolci si entra nella vita artistica (ma
anche devozionale) della corte fiorentina nel pieno Seicento, dominata
dalla granduchessa
Vittoria
Della Rovere. La pittura di levigata bellezza del Dolci, immersa
in una luminosità traslucida che rammenta lo splendore minerale
del commesso in pietre dure, fu messa al servizio di soavi immagini
sacre, dalle quali
la critica dei secoli seguenti ha preso le distanze, ma che gli
valsero all’epoca ammirazione e successo; così come
fu bene accolta e ricompensata la sua natura morta floreale, squisitamente
dipinta, ora
nella Galleria degli Uffizi.
Un argomento trasversale, che per secoli
accomunò gli artisti d’Europa
e non soltanto, è quello cui verrà dedicata la mostra
del Museo degli Argenti: il Lapislazzuli. Pietra di frequente importata
dal
cuore dell’Asia, oltre a entrare alla creazione di splendidi
e preziosi oggetti, servì ai pittori provvedendo - una volta
macinato e ridotto in polvere - quello che è certo insieme
all’oro il più regale
e costoso dei pigmenti, il blu detto Oltremare naturale, atto a
evocare le sfere supreme del cielo e a vestire la divinità.
La Galleria d’arte moderna, proseguendo lo
scavo storico all’interno delle
proprie collezioni - riunite e create a partire dalla fondazione,
nel 1914 - celebrerà la ricorrenza dei 150 anni da Firenze
capitale dell’Italia
unita con una mostra dedicata in particolare alle opere d’arte
e agli arredi acquisiti da Re Vittorio Emanuele II per la sontuosa
e labirintica
reggia fiorentina di Palazzo Pitti, nel periodo della sua permanenza
in città.
Questo impegnativo programma di mostre rappresenta
l’asse portante
delle iniziative di valorizzazione per il 2015 nei musei statali
d’arte.
Messo a punto, grazie alle ricerche condotte negli anni dai funzionari
e dai curatori ospiti, in un tempo in cui il Polo Museale Fiorentino è ancora
unito in un solo istituto periferico del Ministero dei beni e delle
attività culturali
e del turismo, ovvero la Soprintendenza Speciale dotata di autonomia
amministrativa e contabile, la sua fattibilità si fonda
su uno schema di investimenti e di rientri, avente come requisito
principale l’osmosi tra un museo
e l’altro all’interno del medesimo sistema, quale garanzia
del riequilibrio finanziario tra le varie mostre. Ove la riforma
che si annuncia vada a suddividere in centri autonomi diversificati
questa concentrazione
di musei (e si prevede come prima accennavo che siano resi indipendenti
le Gallerie degli Uffizi e dell’Accademia, il Museo Nazionale
del Bargello, un Polo Regionale creato ex novo), sarà impegno
dei miei successori, almeno così mi auguro, assicurare lo
sviluppo e la conclusione dei singoli progetti con risorse adeguate
e continuità di propositi.
Il medesimo auspicio vale per
le iniziative espositive che si sono programmate al di fuori di “Firenze
2015 - Un anno ad arte”. Mostre e percorsi
di valorizzazione in musei, ville medicee e cenacoli, dedicati
ai temi dell’EXPO di Milano e quindi ispirati alla filiera
alimentare che “nutre
il pianeta”, riguarderanno un ampio arco di iconografia e
di oggetti, che vanno dal paesaggio agrario alla mensa signorile
o popolare.
Iniziative
ulteriori, originate all’interno dei musei o finalizzate
alla presentazione di beni artistici del “territorio” -
la città di Firenze
- restaurati e studiati dai funzionari di zona, completeranno l’offerta
culturale di un anno straordinariamente intenso e ricco, che auguro
ai Fiorentini e ai visitatori di godere appieno, in tutte le opportunità che
permetteranno contatti ravvicinati e proficui con le opere d’arte
e con i messaggi di cui sono tuttora portatrici." 
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