San Frediano
- Il "Conventino"
- Cenni storici
©www.zoomedia.it - vanna innocenti 20 aprile 2009
- Firenze
"L'arte è l'espressione della gioia dell'uomo nella fatica" William
Morris
Uno dei motti che decorano gli spazi comuni del "Conventino" restaurato.
“Il Conventino”.
Cenni storici
Il "Conventino" si trova appena
fuori le mura del rione San Frediano, all'inizio della collina di Bellosguardo
tra Porta Romana e Piazza Tasso, in via Giano della Bella e nel tempo,
si è connotato come Luogo legato alla storia del quartiere
che ha mantenute vive le tradizioni dell’artigianato
artistico fiorentino.
Il Conventino è una struttura relativamente
recente: la sua edificazione fu terminata nel 1896 dopo tre anni di lavori.
L’edificio fu fondato
come Monastero di Santa Teresa dall’ordine di clausura delle Carmelitane
Scalze e rappresenta l’ultimo complesso monastico edificato a Firenze.
Nel 1917, in seguito alla sconfitta dell’Esercito
Italiano nella battaglia di Caporetto, il monastero fu requisito alla comunità religiosa
per convertire la struttura in ospedale militare. Alle
religiose fu offerto in compenso un affitto annuo e l’assicurazione
che il monastero sarebbe stato restituito alla fine della guerra. Le
suore di clausura, però,
alla fine del conflitto mondiale, non vollero più tornare nel
convento a causa delle pessime condizioni degli ambienti interni che
avevano ospitato
soldati feriti e affetti da tubercolosi. L’ordine decise quindi
di mettere in vendita il complesso conventuale, mentre la chiesa e
la foresteria
furono cedute alle Suore della Madonna della Misericordia che tutt’oggi
vi risiedono.
Nel novembre 1920 il monastero e i terreni annessi furono
acquistati dalla Società Artistica Fiorentina Gusmano Vignali,
società per la
produzione di oggetti in bronzo.
I locali del convento, successivamente venduti a Paolo Uzielli, furono
da quest’ultimo dati in fitto esclusivamente a botteghe artigiane e studi
di artisti
È
a partire dagli anni ’20 che l’ex monastero viene rinominato
nel linguaggio popolare il Conventino. In questo periodo divenne un luogo
frequentato da intellettuali, pittori e filosofi. Nel complesso si stabilirono
anche artisti internazionali, accrescendo il luogo come centro di scambi
culturali.
Il regime fascista intervenne diverse volte per reprimere le attività di
opposizione che si svolgevano tra le mura del Conventino, all’interno
delle quali furono ospitate una sezione socialista e una
tipografia clandestina dell’Unità, oltre che riunioni
di antifascisti ricercati dalla polizia politica.
Durante
la seconda guerra mondiale, dopo la caduta del fascismo, l’ex
monastero fornì rifugio e copertura ai gruppi
di partigiani operanti in Oltrarno.
Dopo il periodo bellico il Conventino riprese a pieno le sue attività,
intensamente intrecciate con quelle del quartiere. I proprietari
della struttura, però, presentarono un progetto
per costruire sull’area un lotto
residenziale e nel 1963 ottennero il
nulla osta dalla Soprintendenza ai monumenti per abbattere il complesso.
Si opposero al progetto gli artigiani
e gli artisti con la solidarietà del quartiere.
Dopo
anni di incertezza caratterizzati dal fallimento delle
trattative tra proprietari e occupanti
dello stabile, intimazioni di sfratto agli artigiani,
nel 1975 il Comune di Firenze ottiene
un’opzione di acquisto
sul fabbricato e sul terreno circostante per iniziare
un’opera
di ristrutturazione e valorizzazione del Conventino, degradato
da anni di mancata manutenzione.
Nel 1976 l’Ente Regionale
per l’Assistenza Tecnica presentò un
progetto di restauro che prevedeva il temporaneo trasferimento
delle attività artigiane
in un nuovo insediamento fino al completamento del restauro del
Vecchio Conventino. L’operazione non viene ben accolta
dagli artigiani che giudicarono i nuovi locali inadeguati. Dopo
anni in cui il degrado dello stabile è andato
aumentando, nel 2002 il Comune di Firenze ha
inaugurato il Laboratorio
di progettazione partecipata, iniziativa avviata con
la consulenza della “Fondazione
Giovanni Michelucci” che, col contributo di artisti, artigiani
e residenti, ha dato vita all’intervento di recupero della
struttura che viene inaugurata il 21 aprile 2009, denominata
"SAM": Spazio Arti e Mestieri.