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San Frediano - Restaurato il Tabernacolo di Via San Giovanni

Il Tabernacolo di Via San Giovanni, in angolo con Borgo San Frediano è ritornato al suo splendore dopo quasi un anno e mezzo di lavori di restauro conservativo.

Il Tabernacolo accoglie l'affresco staccato “Madonna in trono con il Bambino e Angeli”, del Maestro di Signa della prima metà del XV secolo. L'edicola lapidea è in marmo bianco e pietra serena e risale al 1852.

L'intervento di restauro è stato promosso dal Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli degli Amici dei Musei Fiorentini, finanziato dal contributo della Fondazione non profit “Friends of Florence” e sotto la direzione del Dottor Daniele Rapino della Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della Città di Firenze.



L'affresco staccato del Tabernacolo di via San Giovanni raffigura la “Madonna in trono con il Bambino e Angeli” del Maestro di Signa ed è dei primi decenni del Quattrocento. Il dipinto era, in origine, collocato in Borgo S. Frediano, sul muro dell’Ospedale per pellegrini intitolato a S. Lucia. La scena rappresenta la Madonna in trono che porge la mammella al Bambino con intorno a loro i quattro Angeli, allude proprio a questo luogo di carità che dava sostegno materiale e spirituale ai viandanti. Nel 1642, per realizzare l’apertura di una nuova porta nell’edificio, diventato Monastero dell’Arcangelo Raffaello, l’affresco venne distaccato dalla parete e trasportato, con la porzione di muratura sottostante, in via San Giovanni. L’ edicola marmorea d’impostazione classica che ora lo racchiude, venne fatta costruire due secoli dopo, nel 1852, dal proprietario della casa Giuseppe Vitali, per ospitare il dipinto dopo il restauro del 1825, come testimonia la lapide commemorativa collocata nel 1888 dalla nipote Maria nella parte inferiore del tabernacolo. Attualmente l’affresco è riportato con la sola pellicola pittorica su un supporto di masonite con un telaio in legno, intervento probabilmente realizzato negli anni ‘50 del secolo scorso assieme a un consistente intervento pittorico. Nel restauro attuale del tabernacolo, dalle tracce riscontrate soprattutto sul retro del pannello e sull’intonaco della nicchia, è emerso che ha subito l’alluvione del 1966 e molto probabilmente un conseguente restauro. La pittura, se pur di fattura eccellente, risultava perciò appesantita da abbondanti ritocchi, dall’applicazione di un fissativo e da uno strato di nerofumo e polveri. Inoltre il supporto poggiava direttamente sul davanzale, assorbendo nel tempo l’acqua piovana che ristagnava a causa di un vetro protettivo inefficace. Questo aveva provocato il rigonfiamento della masonite e la conseguente perdita di pellicola pittorica nella zona inferiore dell’affresco. Dopo il preliminare consolidamento delle scaglie di colore sollevate, l'affresco è stato pulito prima a secco e poi tamponando la superficie con spugne naturali leggermente inumidite, per non danneggiare i pigmenti applicati a secco, sia originali che derivanti da restauri. Effettuate le stuccature di piccole zone di caduta del colore, è stato curato il ritocco pittorico, a velature, con pigmenti naturali. La fase più impegnativa dell’intervento è stata la risistemazione della base deteriorata dall’umidità. È stato necessario asportare una sottile striscia per poi ricostituirne tutti gli elementi: supporto ligneo e masonite, cornice in legno perimetrale, strati di intonaco e superficie pittorica. È stato sostituito l’infisso esistente con un altro apribile e con il vetro “a giorno”, per permettere il controllo periodico dell’affresco. Due tubolari a led collegati all’illuminazione pubblica, rendono adesso visibile l’affresco in ore serali e notturne.


© www.zoomedia.it - vanna innocenti - 20 marzo 2013
Sulla sinistra dell'immagine il Tabernacolo restaurato di Via San Giovanni, in angolo con Borgo San Frediano e l'antica porta da cui prende nome il Borgo. "La sacra immagine della Vergine col Bambino fino dal Seicento dava il benvenuto a coloro che entravano in città attraverso la Porta di San Frediano o donava il conforto della sua protezione a coloro che lasciavano Firenze avviandosi lungo la via Pisana. L’affresco era dipinto infatti sul muro dell’ospedale di Santa Lucia, eretto in
prossimità dell’imponente porta cittadina in una posizione ideale per accogliere pellegrini e viaggiatori appena giunti a Firenze."


© www.zoomedia.it - vanna innocenti - 20 marzo 2013
Nell'immagine si vede un momento della presentazione del restauro nella chiesa di San Frediano in Cestello con la la Dottoressa Oretta Sabbatini, Presidente del Comitato per il restauro e il decoro dei tabernacoli dell’Associazione Amici dei Musei Fiorentini, istituzione che ha promosso il restauro del Tabernacolo di via San Giovanni “A ventidue anni dalla sua costituzione, il Comitato per il restauro e decoro dei tabernacoli, dopo aver portato a termine circa centocinquanta restauri entro la cerchia comunale e un altro centinaio nel territorio limitrofo, raggiunge oggi un ambizioso traguardo: il pieno ritorno al suo splendore di quel tabernacolo che nel 1991, in occasione della mostra documentaria che dette avvio all’attività del Comitato stesso, fu scelto
quale emblema dell’ineguagliabile patrimonio spirituale, storico e artistico rappresentato per Firenze dai quasi mille tabernacoli delle sue strade."


© www.zoomedia.it - vanna innocenti - 20 marzo 2013
Nell'immagine si vede un momento della presentazione del restauro nella chiesa di San Frediano in Cestello con la Presidente della Fondazione Friend of Florence, Contessa Simonetta Brandolini D’Adda. La Fondazione Friends of Florence ha come propria missione quella di contribuire alla conservazione e alla tutela del patrimonio della città e s'impegna ancor più quando diviene urgente salvaguardarne la memoria. "I donatori fanno tutti parte del Florence Chapter di Friends of Florence e sono tutti benefattori che hanno vissuto a Firenze dal 2004 al 2012” e, spiega la Presidente “questo Tabernacolo è stato scelto per la sua bellezza artistica, per la sua storia, per il fatto di essere diventato nel tempo il fulcro della devozione in San Frediano ed anche per essere esempio di "public art" ossia arte pubblica che può essere ammirata dal pubblico senza essere chiusa e conservata in un museo, in una chiesa o in un luogo privato”.


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Pagina pubblicata il 03-2013 - Aggiornato il 08-Giu-2015