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Museo Beato Angelico

Immagine museo


Museo di Arte Sacra e religiosità popolare

Il Museo Beato Angelico, istituito nel 1967, è nato per conservare opere di arte sacra e alcuni reperti archeologici, frutto di scavi compiuti da gruppi archeologici locali e da un gruppo di Università degli Stati Uniti in località Poggio Colla.

Gli obiettivi erano sia quello di arrestare il processo di degrado e depauperamento dei beni artistici, sia la promozione della loro fruizione e la valorizzazione del territorio.

I lavori per la costruzione della nuova sede nei locali dell'ex Consorzio Agrario, a suo tempo acquistati dal Comune di Vicchio, sono nella fase finale.

A completamento ed integrazione del Museo, nella nuova struttura è prevista la sede della Biblioteca Comunale, del Centro di Documentazione Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana, gli uffici amministrativi del museo, una zona mostre/saletta.

Al piano seminterrato è prevista la realizzazione di sale conferenze ed un deposito generale.

Il Comune di Vicchio, insieme alla Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze e all'Ufficio d'arte sacra della Curia Arcivescovile di Firenze, ha elaborato il progetto del Museo per la conservazione e la valorizzazione degli oggetti d'arte provenienti dagli ambienti ecclesiastici presenti nel Mugello.

Il Comune di Vicchio intende utilizzare il contenitore anche per esposizioni particolari, come ad esempio Itinerari Processionali, Santini venerati nella zona, Tabernacoli presenti nel territorio, Ex voto.

L'amministrazione comunale, attenta anche ad armonizzare le proprie scelte con quelle della Comunità Montana e delle Amministrazioni Comunali del comprensorio, ha inserito il Museo nel quadro delle attività di sostegno da parte della Regione Toscana e degli altri Enti.

Grazie a co-finanziamenti dello Stato e della Regione Toscana, il Museo di Vicchio è inserito in un progetto più ampio di museo diffuso o museo a rete, definito sulla base di un accordo di programma fra Regione Toscana ed Enti interessati, firmato il 12/06/1995 ed approvato il 16/06/1995 dalla Regione Toscana con deliberazione della Giunta n. 224.

Il programma comprende otto progetti:

Tra le opere più importanti presenti nel Museo:

  • un busto di San Giovanni Battista in terracotta invetriata, attribuito ad Andrea della Robbia
  • una acquasantiera monolitica in marmo bianco del XIII secolo (dalla abbandonata chiesa di Rossoio) prodotto d'arte locale, con figure rappresentanti le Stimmate di San Francesco.
  • un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e gli angeli del Maestro di Signa
  • l'Annunciazione di Francesco Furini (dalla chiesa di Santa Felicita a Faltona)
  • uno scomparto di polittico con San Giovanni Battista, di scuola fiorentina del XIV sec. (da San Giovanni Maggiore a Panicaglia)
  • due tavole centinate cinquecentesche con Sant'Antonio Abate e San Sebastiano (da Santa Maria a Olmi)
  • una tela con la Madonna, il Bambino e Sant'Anna (da Faltona)
  • due busti in terracotta del secolo XVI dei Minerbetti (da San Giovanni Maggiore a Panicaglia)
  • un grande ostensorio in argento del '700 di Massimiliano Soldani Benzi (dalla pieve di S. Maria a Fagna)
  • un calice seicentesco decorato con putti (da San Giovanni Maggiore a Panicaglia)
  • un reliquiario con angeli del XVIII secolo (da San Giovanni Maggiore a Panicaglia)
  • una teca per ostia magna in filigrana del secolo XVI (da San Giovanni Maggiore a Panicaglia)

Nella sezione dedicata all'archeologia sono presenti oggetti di scavo e di recupero provenienti dalla zona archeologica di Poggio Colla e dintorni (insediamento etrusco).

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Aggiornato il 21 Agosto 1999