Dino Caponi, Ritratto di Ottone Rosai che dorme, 1933
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Dino Caponi, Natura morta, 1976
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DINO CAPONI - ATTRAVERSO IL NOVECENTO Mostra antologica
Accademia delle arti del disegno, Firenze, via Ricasoli 68
5-29 aprile 2008; Orario: 10-13/16-19; domenica: 10-13; Chiusa lunedì
Ingresso libero
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- vanna innocenti 2008 - I figli di Dino Caponi;
sullo sfondo il dipinto XV della serie
"I mostri" realizzata nel 1975.
Attraverso il Novecento è il titolo della mostra
antologica che ripercorre le stagioni dell’artista-uomo Dino Caponi
nel periodo dal 1933 al 1994,con oltre 100 opere esposte tra dipinti e
disegni a Firenze, all' Accademia delle Arti del Disegno dal 5 al 29 aprile
2008.
La mostra offre un percorso attraverso le opere prodotte nei
vari periodi espressivi del maestro, dai disegni infantili alle pitture
della maturità;
con le descrizioni dell'artista Caponi
emerge un' "originale e moderna poetica personale", il suo ruolo nella
pittura italiana del ‘900. Allievo
di Ottone Rosai, Caponi, frequentò poeti come Piero Bigongiari,
Romano Bilenchi, Alfonso Gatto, Tommaso Landolfi, Mario Luzi, Eugenio Montale,
Vasco Pratolini,
Giuseppe Ungaretti; fu da loro apprezzato e
dall'influsso e scambio con i loro spiriti poetici ne uscì un periodo
arricchito che gli fece esprimere
sulle tele, il colore della sua poesia interiore.
"Fra i cinquanta e i sessanta, l’osservazione di Dino Caponi
non tralascia egualmente di cogliere i sussulti di una natura perturbata:
marine,
boschi, paludi, paesaggi si accendono infatti di cromie inusitate, come
esplose dall’intimo di una sensibilità sino ad allora trattenuta
dall’obbedienza rosaiana e ora guidata dall’ impeto d’azione
che caratterizza le poetiche dell’informale, rivolte alla scoperta
di una interiorità messa alla prova nella traduzione figurativa
del gesto liberato. Si tratta dunque di una svolta di notevole rilevanza,
che introduce una sottile inquietudine anche nelle paludi dipinte negli
anni settanta seguendo un’immaginazione che sembra trovare radici
nel mistero panico del naturalismo simbolista, certo incrementato dalla
frequentazione dell’ambiente letterario fiorentino per molti versi
incline alla poesia degli stati d’animo, alla descrizione di paesaggi
intravisti nella luce crepuscolare dell’alba o del tramonto ove il
tempo sembra fermarsi nell’attesa trepida di una rivelazione imminente
( ad esempio, in Parronchi : “Sale a fiotti dall’erba il vento
e vaga / nella sera un gridìo lungo ......Là sorge / una
luce diffusa tra le piante / offuscate col giorno ...”). " da
"Il tempo ritrovato" di Carlo Sisi nella prsentazione del catalogo della
mostra ed. Masso delle Fate
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"Dino
Caponi attraverso il Novecento" Loretta Caponi e la
mostra di Dino
Dino Caponi e' nato a Firenze nel 1920, ed e' morto ad Arezzo nel 2000.
Rosai stimolo' intensamente la predisposizione di Dino Caponi al disegno
e il suo talento precocissimo venne fuori con tratto incisivo, sottile
ed originale, che scaturiva da una personalità vivace ma al tempo
stesso drammatica, mite e acuta.
Caponi frequento' i caffe' letterari,
fu amico dei piu' grandi intellettuali toscani dell'epoca, che molto
hanno scritto di lui: Piero Bigongiari, Romano Bilenchi, Alfonso Gatto,
Tommaso Landolfi, Mario Luzi, Eugenio Montale, Vasco Pratolini, Giuseppe
Ungaretti. Ha insegnato all'Accademia di Belle Arti di Firenze ed esposto
nelle piu' importanti manifestazioni artistiche, come la Quadriennale
romana, il "Premio Fiorino" e il "Premio Marzotto".
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