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150° Dell'Unità d'
Italia -
"Il Canto degli
Italiani": "Fratelli d'Italia"
Scritto da Goffredo Mameli (Genova 5
settembre 1827 - Roma 6 luglio 1849)
musicato da Michele Novaro(Genova 1822 - 1885)
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò. |
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Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò. |
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Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi. Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò. |
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Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò. |
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Uniamoci, uniamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore. Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può? |
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Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò. |
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Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano; I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò. |
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Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò. |
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Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
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Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì! |
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