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Tutti
gli appuntamenti di O flos colende si
svolgenno nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore ad ingresso
gratuito
Il
Programma dell'edizione 2007
Giovedì 29
marzo ore 21.15 serata inaugurale
MUSICA SACRA DALLA RUSSIA
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Giovedì 29 marzo ore 21.15 serata inaugurale
MUSICA SACRA DALLA RUSSIA
ANONIMI (sec.xvi)
Venite adoriamo il nostro
Anima mia
benedici il Signore (salmo 103), canto znamennyj
Beato l’uomo (salmo
1), canto demestvennyj
Quando il Signore Gesù nacque, canto demestvennyj
Che la mia invocazione giunga a Te, canto demestvennyj
Adesso le invisibili
forze celesti
Così Giuseppe prese il corpo, canto znamennyj
Una grazia
di pace, canto demestvennyj
È
veramente cosa giusta lodarti, canto
demestvennyj del monastero di Tichvine
PËTR IL´IC CAJKOVSKIJ (1840-1893)
L’anima mia benedice il Signore
O dolce luce della Santa
Gloria
SERGEJVASIL´EVIC RACHMANINOV (1873-1943)
Anima mia benedici
il Signore (salmo 103)
PAVEL GRIGOREVIC¹ CESNOKOV (1877-1944)
Beato
l’uomo (salmo
1)
Nella mia giovinezza
P.I.CAJKOVSKIJ
Gloria al Padre, al Figlio, allo
Spirito Santo
Trisagion
S.V. RACHMANINOV
Una grazia di pace
ALEKSANDR
TIHONOVICGRECANINOV (1864-1956)
Grande Litania
Coro del Patriarcato
Ortodosso di Mosca
Anatolij
Grindenko direttore
Si ritiene generalmente che il canto liturgico sia stato
introdotto in Russia da Bisanzio sullo scorcio del X secolo, quando il
principe Vladimir,
granduca di Kiev, si convertì al cristianesimo. Il rito russo, al
pari del bizantino, era rigorosamente a cappella, ossia privo di qualsiasi
apporto
strumentale,
financo quello organistico. La conoscenza dell’antico repertorio
russo è resa
problematica dal fatto che passarono molti secoli prima che si sviluppasse
la scrittura musicale. Il sistema notazionale più antico è noto
come znamennyj, da znamja, che significa “segno” o “neuma”,
in riferimento appunto al tipo di scrittura neumatica, non molto dissimile
da quella in uso nell’Europa centro-occidentale. Un momento saliente
per la storia del canto liturgico russo fu il Cinquecento, quando lo zar
Ivan il Terribile intese normalizzare la liturgia ortodossa che, avendo
subito profonde trasformazioni dall’epoca delle origini, peccava
di eccessiva prolissità. Inoltre, accanto al tradizionale znamennyj
fiorì un
nuovo repertorio noto con il nome di demestvennyj.
La tradizione del canto
corale liturgico conobbe poi nuovo vigore in epoca romantica, quando
il repertorio fu in gran parte pubblicato e insigni musicisti, come Glinka,
ne offrirono nuove armonizzazioni. Anche un musicista per molti aspetti
più europeo
che specificamente russo come
Cajkovskij decise di misurarsi con il
canto sacro, di cui diede eccellenti esempi, quali sono i brani in programma.
Essi sono tratti – ad eccezione dell’inno vespertino O dolce
luce della Santa Gloria – dalla Liturgia di San Giovanni Crisostomo
op. 41, liturgia che costituisce una delle tre forme ufficiali in cui
si articola la messa
ortodossa russa,in parte basata su testi di omelie e preghiere dell’omonimo
santo. Notevole è stato anche il contributo di altri autori come
Rachmaninov (dalla cui Liturgia di San Giovanni Crisostomo op.31 è tratto
il canto Una grazia di pace, mentre il salmo fa parte dei Vespri
op. 37), Cesnokov e Grecaninov. Si tratta di un suggestivo patrimonio
di melodie armonizzate
quasi sempre omoritmicamente, al fine di favorire la comprensione del
testo, che viene morbidamente scolpito da voci che sanno parlare con
efficace struggimento
direttamente al cuore della fede popolare.
Anatolij Grindenko ha studiato
violino a San Pietroburgo e Mosca; dopo aver terminato gli studi al
Conservatorio moscovita ha tenuto concerti in Russia e all’estero,
sia come solista di viola da gamba che insieme alla sorella Tatiana Grindenko
(violino)
e ad Aleksej Ljubimov (clavicembalo).
Come membro del trio barocco di
Mosca Orpharyon ha preso parte ai festival di musica antica di Utrecht,
Columbus
(Ohio), Tallin, Riga, Lipsia (Bachfestival) e molti altri ancora.
Nel
1983 ha dato vita al coro degli studenti dei seminari e dell’accademia
teologica a Troice-Sergieva Lavra con il proposito di ripristinare
gli antichi canti
corali russi. Nel 1985 ha creato,con la benedizione dell’arcivescovo
Pitrim, il Coro del Patriarcato di Mosca. Da allora il coro ha regolarmente
accompagnato tutte le liturgie utilizzando gli antichi mottetti russi.
Con il Coro del Patriarcato Ortodosso di Mosca ha inciso tredici CD
in
Francia (Opus 111) e molti altri in Russia,Germania e Polonia. Nel
1998 con il
restauratore russo Adolf Ovcinnikov ha pubblicato a Parigi per Opus
111 un libro, Harmonia
Divina, incentrato sulla riflessione filosofica e teologica sull’antica
arte russa e i suoi legami con l’arte egizia e bizantina.
Sotto
la direzione di Ovcinnikov ha dipinto icone secondo gli antichi canoni
della tradizione.
Noto e apprezzato in ogni continente, il Coro del
Patriarcato Ortodosso di Mosca è stato fondato da
Anatolij Grindenko nel 1983. Unico nel suo genere, può essere
considerato una sorta di laboratorio nel quale un’approfondita
attività di studio
sfocia in esecuzioni straordinarie sia per l’interesse musicologico
che per la profonda suggestione che esse comunicano. Formato da 13
elementi, compreso il direttore, svolge l’attività di
un reale coro da chiesa, caratterizzato da una grande professionalità.
Ognuna
delle incisioni discografiche del Coro del Patriarcato rappresenta
una virtuale scoperta nel campo
soprattutto del Medioevo musicale; l’altissimo livello delle
esecuzioni è poi
testimoniato dalla regolare partecipazione ai più importanti
festival europei (Utrecht, Maastricht, Barcellona, Nizza, Ravenna,
Gerusalemme, Innsbruck ... ) e dagli innumerevoli concerti tenuti
con regolarità nelle
più prestigiose
sale da concerto di città come Vienna, Berlino, Lione, Bilbao,
Basilea. Nutrito è il
numero delle tournée in tutti i continenti e numerosi sono
i premi discografici ottenuti.