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Andrea del Castagno


Nasce all'incirca nel 1421 a Castagno, sulle pendici del Falterona. Per alcuni anni vive a Corella, al riparo dalle scorrerie e dai saccheggi che erano frequenti a Castagno durante la guerra tra Firenze e Milano.
A Corella trascorse il tempo nella fortezza di Belforte, con il padre Bartolo di Simone di Bargiella, uomo impegnato alla sorveglianza delle foreste del Falterona, la madre Lagia e il fratello Simone.
Al termine delle ostilità rientrarono a Castagno nella casa e nei terreni della famiglia (documento catastale).

Varie le ipotesi sull'apprendistato di Andrea, costruite soprattutto per circostanze cronologiche e di documenti legati alle commesse.
Dopo l'iniziale contatto con Paolo Schiavo, sarebbe stato a Firenze presso F. Lippi e Paolo Uccello.

1440: Documentata la sua presenza e la prima commessa pubblica a Firenze.
Gli furono commissionati gli affreschi della facciata del Palazzo del Podestà: le immagini dei traditori "ad uso di impichati" che da allora gli valse il soprannome "Andrein delli Impichati".
Questa immagine di Andrea legata all'evento rappresentato, esaltato anche dalla sua forza espresssiva, influenzò il giudizio su di lui nel tempo, fino al Vasari, un secolo dopo, che ne fece il primo esempio letterario di "artista maledetto", filone che passa poi da Caravaggio fino a Van Gogh.
Il Vasari attribuì ad Andrea l'uccisione di Domenico Veneziano, per invidia. Evento rivelato falso (il Veneziano è morto addirittura 4 anni dopo).
Noto comunque il caratteraccio di Andrea del Castagno.
Pittore estrememente realista e aggiornato (raro per l'epoca), ispirato dalle opere di Masaccio al Carmine, dal Chiostro Verde, dalle nicchie di S. Maria del Fiore e di Orsammichele, dalla pittura giottesca, dagli affreschi di S. Marco del Beato Angelico, esprime una nuova forza pittorica, la "forzatura realistica", il realismo drammatico che impressiona i committenti e gli artisti contemporanei.

"Il gran disegno", la vocazione d'Andrea è oggi ancora visibile soprattutto al Cenacolo di S. Apollonia a Firenze.Alla data del 19 Agosto 1457 è registrata la sua morte a Firenze per la peste

"Furono discepoli d'Andrea: Jacopo del Corso, che fu ragionevole maestro, Pisanello, il Marchino, Piero del Pollaiolo e Giovanni da Rovezzano" Vasari, Le Vite dei più eccellenti pittori scultori e architetti..

Antonio Giachetti (gruppo Nomya) gli ha dedicato una vignetta

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Aggiornato il 20 Marzo 1999