Castanea sativa, famiglia delle
fagacee
Frutto più conosciuto e pregiato: il Marrone

© Foto ARSIA - Faini in www.zoomedia.it
La castanicoltura da frutto, ebbe un grande impulso nel
Medioevo per volere della contessa Matilde di Canossa, come riportato in
numerosi documenti.
Nell'economia della montagna ha avuto un ruolo fondamentale fino a pochi decenni
fa, tanto che il castagno era chiamato "albero del pane" e
la castagna "pane dei poveri".
Sono circa trecento le varietà di frutti esistenti
in Italia.
In Toscana, la Comunità Europea ha riconosciuto con il marchio
IGP due tipi di prodotti del castagno: la Castagna del Monte Amiata e
il Marrone
del Mugello, mentre
la DOP (Denominazione di Origine Protetta) è stata riconosciuta alla
Farina di Neccio della Garfagnana.
Il territorio del Marrone del Mugello di
cui fanno parte: Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola,
Londa, Marradi, Palazzuolo Sul Senio,
Rufina, San Godenzo, Scarperia e Vicchio,
ha ottenuto nel 1996 dalla Comunità Europea il marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), ai sensi
dell'art. 17 del Reg. CEE n. 2081/92.
Il Marchio riconosce il Marrone quale risultato
di particolari fattori naturali ed umani, ottenuto seguendo una precisa disciplina
che vieta l'uso di fertilizzanti e di fitofarmaci di sintesi.
"I castagneti da frutto interessati hanno un'estensione di circa ha. 3,300,
con una produzione immessa sul mercato variabile a seconda delle annate dai 20.000
ai 30.000 quintali: annualmente si stima la la Produzione Lorda Venduta alla
fonte in 7 miliardi e l'assorbimento di manodopera in 66.000 giornate (circa
20 gg/ha) per le sole operazioni colturali." (Giovanni Miccinesi in Montagna
Oggi n. 3, Maggio-Giugno 1998, e-mail
c/o zoomedia.it).
La qualità e la notorietà raggiunge il massimo con il "Marron
Buono di Marradi",
molto apprezzate anche le varietà italiane: Carpinese, Fragonese, Cecio,
Montanina e Reggiolana.
