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Toscana - Prato - Museo del Tessuto

Intrecci Mediterranei

Il tessuto come dizionario di rapporti economici, culturali e sociali.
particolare di tessuto decorato
© Intrecci Mediterranei in www.zoomedia.it 2006

"Accordi d'Oriente: musica, poesia e arte tessile dell'antica"
21 settembre alle ore 21.00

Intrecci Mediterranei prorogata al 30 Ottobre 2006

Intrecci Mediterranei
Il tessuto come dizionario di rapporti economici, culturali e sociali

è l'esposizione in corso fino al 30 settembre 2006 e realizzata in occasione del Convegno Internazionale che l’Istituto Internazionale di Storia Economica F. Datini ha promosso dal 1 al 5 maggio 2006 sul tema delle “Relazioni economiche tra Europa e mondo islamico Secoli XIII – XVIII”.

In mostra più di 80 reperti tessili dal XI al XVII secolo tra tessuti, tappeti, capi di abbigliamento, libri rari appartenenti alle principali manifatture presenti in Spagna, Italia, Turchia. Testimonianze di quanto i rapporti commerciali tra le civiltà mediterranee abbiano determinato la crescita di culture diverse.

La mostra illustra il secolare percorso di nascita, crescita e sviluppo della cultura tessile mediterranea, intesa come frutto di un dialogo incessante e di una continua contaminazione stilistica e tecnica che le diverse civiltà affacciate sul mediterraneo hanno per secoli vicendevolmente intrapreso, dando vita a manifestazioni artistiche di altissimo livello artistico.

La produzione tessile di queste aree emerge quindi come un vero atlante stratificato di simboli e di segni, spesso originati da aree e da ambiti cronologici molto distanti, combinati in infinite varianti continuamente reinterpretate per esprimere significati sempre diversi. Ogni motivo decorativo, ogni segno, ogni particolare tecnico, raccontano nei tessuti e nei tappeti secoli di stratificazioni, di contatti culturali e commerciali.

Oltre ad un cospicuo numero di tessuti antichi appartenenti alle collezioni del Museo del Tessuto, alcuni dei quali esposti per la prima volta al pubblico, la mostra vede la partecipazione di numerose istituzioni museali italiane ed estere che attraverso i loro prestiti garantiranno una panoramica ampia della produzione tessile antica nel bacino del mediterraneo. Si è quindi creata un’importante rete di collaborazioni con prestigiosi musei e istituzioni culturali: il Museo del Bargello, il Museo Bardini, la Galleria del Costume, il Museo Stibbert, la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino; la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; il Museo Correr Ca’ Mocenigo di Venezia; il Museo Civico di San Gimignano; la Comunità Ebraica di Padova; il Comune di Assisi; Centre de Documentació i Museu Tèxtil di Terrassa.

Tre le sezioni della mostra:
- la prima sezione illustra la nascita e il complesso delle dinamiche commerciali connesse all’attività tessile serica in Europa. Il percorso prende quindi avvio dall’esposizione di tessuti prodotti da manifatture bizantine, prima grande realtà produttiva in Occidente per poi seguire il progressivo fiorire delle manifatture attorno al bacino del mediterraneo. I reperti tessili illustrano quindi il graduale diffondersi delle competenze tecnico tessili dell’area sottoposta a Bisanzio e l’inizio di un’attività produttiva che dall’Egitto si sposta a ovest verso il nord Africa, la penisola iberica e l’Italia con le manifatture di Palermo, Lucca, Venezia e Firenze, e a est nel Vicino Oriente.

- Nella seconda sezione vengono esposti reperti tessili prodotti dal XIV al XVII secolo appartenenti alle principali manifatture seriche presenti nell’area del Mediterraneo: Spagna, Italia, Turchia.

Iscrizioni, motivi a stella, a rosetta, a rete di maglie, motivo dei nodi, della melagrana e della pigna sono il filo conduttore del percorso. Le varie strutture tecniche, l’impaginazione dei moduli decorativi, i motivi ornamentali e simbolici dimostrano il costante e proficuo contatto culturale tra le diverse aree. Un “dizionario” di segni affascinanti ma spesso difficili da interpretare e districare che costituiscono il patrimonio genetico della nostra millenaria vocazione tessile.

Particolare attenzione viene inoltre dedicata agli elementi di contatto e di contaminazione nell’abbigliamento: scarpe del Cinquecento, un giubbone maschile, un abito da bambino di foggia turca, stampe cinquecentesche tratte da Habiti Antichi e Moderni di tutto il Mondo di Cesare Vecellio, uno dei primi libri di storia del costume, sono alcuni oggetti esposti al pubblico per evidenziare l’uso occidentale di vestire “alla turchesca”. La contaminazione si nota inoltre nell’utilizzazione di tessuti di produzione islamica per la confezione di paramenti sacri o di reliquie di culto cristiano.

- Nella terza sezione invece, come elemento di raccordo tra le culture, s’impone il tappeto. I preziosi esemplari databili tra il Cinquecento e il Seicento dimostrano come il tappeto possa essere letto come un vero e proprio “dizionario di simboli”.

Per alcuni temi fondamentali la mostra presenta forti convergenze di interesse con il programma del Convegno Internazionale che l’Istituto Internazionale di Storia Economica F. Datini ha promosso dal 1 al 5 maggio 2006 sul tema delle “Relazioni economiche tra Europa e mondo islamico Secoli XIII – XVIII”.

L’occasione di far coincidere i due eventi culturali - la mostra ed il convegno - acquista particolare risalto nella prospettiva di conoscere nuovi e più fondati punti di riferimento nello studio della storia del tessuto, oltre a promuovere l’idea attualissima, nel difficile clima politico internazionale che stiamo vivendo, di una mostra che testimonia la reciprocità della crescita culturale che i commerci ed i rapporti culturali hanno in passato consentito. In questo senso, quindi, l’iniziativa culturale promuove l’idea che il confronto e la comunicazione tra culture diverse costituisca un valore aggiunto ed un elemento di crescita e di sviluppo.

La mostra si inserisce, inoltre, nell'ambito del progetto Interregg Medocc III B “ La Tela di Aracne” di cui il Museo del Tessuto è partner, insieme al capofila Regione Toscana, Settore Pari Opportunità e Imprenditoria Femminile. Il progetto coinvolge 11 partner dislocati in 6 paesi del Bacino del Mediterraneo (Italia, Grecia, Spagna, Francia, Tunisia e Marocco), depositari del sapere millenario tessile illustrato attraverso la mostra, ed uniti nella valorizzazione della tradizione mediterranea come fattore determinante di sviluppo dell’imprenditoria femminile nel settore tessile. Per la sua grande pertinenza con le finalità e i contenuti del progetto, la mostra “Intrecci Mediterranei” sarà inserita nel programma dell’evento finale de “La Tela di Aracne”, che a giugno prevede tre giorni di attività di valorizzazione delle tradizioni tessili nel bacino del mediterraneo attraverso seminari e workshop, conferenze ed eventi espositivi ad hoc inseriti nel percorso della mostra.

Intrecci mediterranei- Il tessuto come dizionario di rapporti economici, culturali e sociali
5 maggio – 30 settembre 2006
Museo del Tessuto di Prato, via S. Chiara, 24 - Orario: 10-18; 10-14 (sabato); 16-19 (domenica) - chiusa martedì

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Pagina pubblicata il 9-06-2006 - Aggiornato il 12-Giu-2015