Mostra: “Legati
da una cintola.
L'Assunta di Bernardo Daddi e l'identità di
una città” .
Al Museo
di Palazzo Pretorio 7 settembre
2017 - 14 gennaio 2018 - Posticipata al 25 febbraio

Al Palazzo Pretorio di Prato nella mostra “Legati
da una cintola. L'Assunta di Bernardo Daddi e l'identità di una
città è stata riunita per
la prima volta la pala
dell'Assunta di
Bernardo Daddi dipinta
tra il 1337 e il 1339. L'opera, voluta per la cappella della
venerazione della Cintola nella pieve di Santo Stefano, fu rimossa circa
un secolo dopo. Ebbe nel tempo una serie di vicende storiche che la
videro smembrata. oggi, grazie ad approfonditi
studi e al recente restauro della predella con le Storie
della Cintola (che narra l'origine del verde simbolo
civico-devozionale identitario di Prato), si è potuto ricostruire
l'aspetto originale della pala. Nell'immagine: l'Assunzione
della Vergine, prestata dal Metropolitan
Museum of Art (Robert Lehman Collection 1975 - 1975.1.58),
parte cuspidale della pala dove è raffigurata la Madonna mentre
porge la cintola a San Tommaso, di cui in basso si vedono le mani che
la raccolgono.

Nell'immagine Le Storie della Cintola della
predella proveniente dal museo di Palazzo Pretorio. Nella mostra è
affiancata dalla seconda predella con le Storie
di santo Stefano (patrono di Prato), proveniene
dai Musei Vaticani. Le due predelle raccontano in parallelo le tradizionali
vicende di
due dei maggiori simboli fondativi della città di Prato e creano
una similitudine
tra l'arrivo, da Gerusalemme, della Cintola a Prato e del
corpo di Santo Stefano a Roma.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre 2017
Nell'immagine la struttura della pala dell'Assunta nella ri-contestualizzazione
creata dai curatori di “Legati da una cintola.
L'Assunta di Bernardo Daddi e l'identità di una città
Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Maravelli.
La mostra "evidenzia
quel profondo legame che unisce un’opera d’arte alla vita
delle persone..." (m.ciatti), "... talvolta
quando guardiamo un’opera ci dimentichiamo di contestualizzarla,
trascurando il fatto che essa è espressione di un preciso momento
storico e culturale, che ne ha determinato la sua origine e le sue
caratteristiche...” (m.ciatti).

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre 2017
In mostra anche i rilievi ingranditi delle punzonature
rilevate nelle diverse parti delle pitture della pala dell'Assunta.

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre
2017
Particolare delle Storie della Cintola,
scene 3 e 4. La predella, dipinta a tempera e oro su tavola, è formata
da sette scene narranti.
La 1ma: Apostoli intorno al sepolcro vuoto
della Vergine e san Tommaso che mostra la Cintola; la 2a: San
Tommaso accompagnato dagli altri Apostoli che consegna la Cintola ad
un sacerdote
di Gerusalemme; la
3a: Fidanzamento di Michele con Maria, discendente del sacerdote
di Gerusalemme;
la 4a: La madre della sposa che consegna a Michele la cesta con la
Cintola come dote; la 5: Navigazione di Michele con la sposa
verso Prato;
la 6: Michele che ogni notte viene spostato a terra dagli angeli
perchè
non dorma sopra la cassapanca che custodisce la Cintola e due amici Carlo
e Gottifredo che lo scoprono; la 7: Consegna della Cintola al
proposto Uberto da parte di Michele in punto di morte.

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre
2017
Particolare delle Storie della Cintola. Scene
con Michele
che ogni notte viene spostato a terra dagli angeli perchè non
dorma sopra la cassapanca che custodisce la Cintola e due amici Carlo
e Gottifredo che lo scoprono; scena della Consegna della Cintola
al proposto Uberto da parte di Michele in punto di morte.

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre 2017
Nell'immagine la scultura della Madonna col Bambino di Giovanni
Pisano commissionata
per il primo l'altare realizzato per la conservazione della Cintola
in una cappella laterale della Chiesa. La scultura fu
spostata nell'attuale Cappella e collocata sopra all'altare dove tutt'oggi
si conserva
la Cintola.
Il racconto della Cintola si interseca
tra la leggenda, l'arte e la tradizione e si muove lungo i secoli.
Rende omaggio alla Cintola mariana, la preziosa reliquia custodita
nel Duomo di Prato e motore dello sviluppo
della città a partire dal XIII secolo, consentenndo di mettere
a fuoco l’arte
del Trecento. A Prato le committenze ad artisti di primo ordine
come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi diedero
risonanza alla devozione mariana come un vero e proprio culto civico.
La Cintola è da allora
un chiaro riferimento identitario della città, un simbolo forte
di unione che attraverso l’arte smette di essere locale e diviene
universale.

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre
2017
Nell'immagine
un particolare dipinto ad affresco
da Agnolo Gaddi nella Cappella della Cintola: la scena di Michele
in fin di vita che consegna la Cintola al proposto Uberto, che poi
la trasporterà nella Pieve di Santo Stefano. La
Cappella fu costruita sul lato sinistro
dell'ingresso della Pieve di Santo Stefano per tenere ben sicura la Cintola
da ogni malintenzionato, dopo che si erano
verificati più tentativi di furto. Il luogo divenne un'autentico
scrigno: fu riccamente affrescato con
un programma iconografico dedicato alle Storie
della Cintola e alle Storie della Vergine e ornato
di opere anche in tempi successivi.
La leggenda della Cintola si basa su un testo apocrifo
del V-VI secolo: narra che la cintura consegnata a San Tommaso dalla
Madonna al momento dell’Assunzione, venne portata
a Prato verso il 1141 dal mercante pratese Michele e da questi donata in punto
di morte, nel 1172,
al proposto della Pieve. La Cintola è una sottile striscia di lana finissima,
lunga 87 centimetri,
di color verde, broccata in filo d'oro con ai capi due cordicelle per legarla.
Fra Due e Trecento la reliquia fu innalzata al ruolo di vero e proprio
segno dell’elezione
della città, santificata da una così preziosa vestigia miracolosamente
giunta dalla Terra Santa e divenne motore delle vicende artistiche pratesi. 
©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre 2017
Nell'immagine un particolare dal timpano
del
Maestro
di
Cabestany
nella prima sezione del percorso (1160 circa, maestro attivo tra
Catalogna
e
Toscana
nella
seconda
metà del
XII
secolo)
che
mostra la più antica rappresentazione occidentale della cintura nelle
mani dell’apostolo Tommaso.
"Da Cabestany a Prato: genesi di
un tema"
apre l'itinerario mostra
che si snoda in sette sezioni. Nella seconda viene descritta "La pala
pratese di Bernardo Daddi
restituita" a cui segue l'approfondimento su "Bernardo Daddi
narratore".
Seguono le sezioni
di illustrazione della Cintola: "La Sacra Cintola e le cinte profane"
con un
nucleo
di
cintole
profane
del
secolo XIV che documenta la bellezza di questi manufatti; "L'Assunta
e
la Cintola:
varianti nel Trecento toscano"
espone opere prestate da musei e raccolte della Toscana tra le quali la Santa
Caterina
dipinta
da
Giovanni
da Milano nel polittico per lo Spedale della Misericordia, capolavoro
conservato nel
museo
di
Palazzo Pretorio.
"L'Assunta e la Cintola: la tradizione seguente" offre importanti
opere d'arte dal '400 al '600. Chiude il percorso "Il culto e l'ostensionedella
Sacra
Cintola
a
Prato e in Toscana" con
le testimonianze
documentarie
e
visive
del
culto
della Cintola, della sua ostensione, le preziose custodie, le suppellettili
e
gli arredi
della Cappella della Cintola nella Cattedrale.

Insieme
alla mostra di Palazzo Pretorio sono
state organizzate tre iniziative in altrettanti luoghi significativi
della città di
Prato che custodiscono tracce e memorie della Sacra Cintola.
Nel
Museo dell'Opera del Duomo, in Piazza Duomo 49 (nell'immagine,
il Duomo di Prato con il pulpito di Donatello e Michelozzo realizzato
tra il 1428 e il 1438 per l'ostensione della Cintola) è stata
allestita Reliquiaria pulchra. In mostra una
selezione di oltre quaranta opere di varie forme e provenienze, dal XIII
al XIX
secolo,
di diversi e raffinati contenitori di reliquie. Tra questi preziosi manufatti è possibile
ammirare il Braccio di San Biagio (datato 1425), in rame dorato
e smalti realizzato da Lorenzo Ghiberti.
La Biblioteca Roncioniana, in Piazza
San Francesco 27, offre una selezione di manoscritti e pubblicazioni
del Sette-Ottocento sul tema della Sacra Cintola in esposizione
nella sala lettura della
biblioteca.
L' Archivio di Stato di Prato, con apertura dall'8
ottobre 2017 al 25 febbraio 2018 nel Palazzo Datini, in Via
ser Lapo Mazzei 41, ha
preparato il percorso: Dall’ombelico
all’alambicco. Un lunghissimo filo tra passato
e presente. "Come un lunghissimo filo che dai primordi
della storia cittadina arriva fino ad oggi, Prato riconosce nella Cintola-reliquia,
ma anche nella Cintola-oggetto
tessile e nella Cintola-indumento femminile, una rappresentazione polisemica
della sua identità e della sua storia. L’esposizione, scavando
nei documenti conservati nell’Archivio di Stato, percorre questa labile
eppur duratura traccia tessile che attraversa la storia di Prato e scandisce
i tempi salienti del suo rapporto con la città. Metafora dell’archetipo
femminile che da sempre accompagna le vicende di questa comunità, subendo
sempre nuove metamorfosi, la Cintola non rappresenta solo l’intreccio
medievale tra devozione e religione civile ma anche la moderna tensione verso
un nuovo “mescolo” di saperi e di culture." (dalla presentazione
ufficiale). La mostra ideata da Diana Toccafondi e curata da Virginia Barni
e Chiara Marcheschi, è ad ingresso gratuito. È aperta in orario dal lunedì al
mercoledì dalle
ore 8.30 alle 17.30, il martedì e
giovedì ore 8.30-13.30.

©www.zoomedia.it vanna innocenti 6 settembre
2017
Legati da una Cintola - Iniziale G miniata nel graduale proveniente
alla mostra dalla Biblioteca Comunale di Sansepolcro con la "Madonna
assunta che dona la Cintola a san Tommaso"

"La Madonna assunta che dona la Cintola a
san Tommaso tra san Gregorio, santa Margherita, sant'Agostino, l'angelo
Raffaele
e Tobiolo" di Filippo
Lippi conservato ne Museo di Palazzo Pretorio
©www.zoomedia.it
vanna innocenti 6
settembre 2017
"La Madonna assunta che dona la Cintola a san Tommaso" rilievo
in marmo
in mostra, uno dei due maggiori pannelli realizzati tra il 1359 e il
1360 da Niccolò di Cecco del Mencia e conservati
nel Museo dell'Opera del Duomo di Prato.

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2017
"Seppellimento della Vergine" e "Vergine in Gloria" dal
Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca, del Polo Museale della Toscana,
sono
frammenti figurativi in rilievo ligneo appartenuti ad una pala d'altare
del Quattrocento lucchese realizzati da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta
(Siena 1410-1480).

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2017
Legati da una Cintola ripercorre
nel tempo l’iconografia della Madonna che fa dono
a Tommaso della sua cintura attraverso 60 opere fra dipinti, sculture
e codici miniati. La mostra è allestita negli
spazi appena restaurati dell’ex Monte dei Pegni di Palazzo
Pretorio, superfici che rimarranno a disposizione delle iniziative
future del Museo.

Nell'immagine si vede un momento della conferenza
stampa di presentazione della mostra
con le autorità del
Comune di Prato, della Diocesi di Prato e con i curatori della
mostra:
Cristina
Gnoni Mavarelli e Andrea de Marchi.
Legati da una Cintola è organizzata
dal Comune di Prato in collaborazione con la Diocesi di Prato e con
il contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio. Catalogo nelle edizioni Mandragora.
Museo di Palazzo Pretorio
Informazioni Orari e biglietti