“BAUHAUS RELOADED”
Nel 2009 si celebrano i novant’anni dalla fondazione del Bauhaus,
movimento artistico universalmente riconosciuto come uno tra i più importanti
del Novecento.
Il
Concorso Internazionale PLAY TREND ad una rilettura
creativa delle tematiche e delle linee guida che lo
caratterizzano
che
sappia
tradursi in originalità stilistica e comprensione del progetto.
IL
BAUHAUS
Il Bauhaus, scuola di arte e design divenuta una delle più famose
ed influenti correnti artistiche del XX secolo, nasce in Germania
nel 1919 in seguito alla decisione dell’architetto Walter
Gropius di riunire in un unico istituto le due scuole d'arte di
cui era direttore
a Weimar, la Kunstgewerbeschule (scuola d'arti e mestieri) e la
Hochschule für Bildende Kunst (istituto di belle arti). Il
nome che creò per
questa nuova struttura fu Staatliches Bauhaus, risultato dell’inversione
di 'Hausbau' (costruzione di casa) ed il neologismo 'Bauhaus' divenne
da subito identificativo delle teorie che nacquero in quella sede.
La
storia e l’evoluzione di questo movimento furono strettamente
legate alla società tedesca ed agli avvenimenti storico/politici
del periodo. La breve vita della Staatliches Bauhaus (1919-1933),
dovuta ai crescenti contrasti con il Nazismo, non impedì ad
alcune delle personalità artistiche più significative
dell’arte
di avanguardia di quegli anni di condividere e approfondire le
concezioni innovative di Gropius.
Personaggi come Josef Albers,
Kandinsky, Klee,
Mies Van Der Rohe e Gunda Stolzl fecero parte del corpo docenti
della Bauhaus.
Gropius curò un manifesto che si basava
principalmente sul concepire l’espressione artistica come
qualcosa che potesse vivere attraverso l’importanza del
lavoro di gruppo e delle relazioni tra le varie discipline artistiche.
“
...le arti vivono in un individualismo presuntuoso da cui potrà liberarle
soltanto una collaborazione stretta e cosciente di tutti i
lavoratori. Architetti, pittori, scultori dovranno reimparare
a conoscere e a comprendere
l’arte multipla del costruire nel suo insieme e nei suoi
elementi...”
L’invito ad una sperimentazione continua
e all’integrazione
di discipline non canoniche portarono l’architetto a
sostenere la necessità di un insegnamento che evidenziasse
la convergenza di tutte le arti così che pittori, scultori
e artigiani potessero in futuro creare progetti comuni, elevando
lo status dell'artigianato
a quello delle belle arti e stabilendo la necessità di
un’interazione
completa con il settore dell’industria
“
...impariamo a volere, a inventare, a creare insieme il nuovo
edificio del futuro, che sarà un tutto entro una forma
unica: architettura e scultura e pittura, costruzione eretta
un giorno da milioni di mani
di artigiani come simbolo cristallino d’una nuova fede...»
La
collaborazione tra le arti acquisiva in quest’ottica
una coscienza più concreta dei bisogni della società e
del possibile valore estetico del prodotto industriale. Gropius
sottolineava l’importanza
del gruppo in un’attività artistica che potesse
integrare l’artigianato a livello creativo e l’industria
a livello produttivo. Questa concezione segnò la rottura
con il passato e divenne la base da cui vennero sviluppati
i programmi d’insegnamento
della scuola. Gli studenti lavoravano in gruppo ed in
continuo contatto con gli insegnanti, si esercitavano nella
scultura, nella
pittura, nella ceramica, nella tipografia, nella scenografia
e persino nella tessitura
di stoffe e nella creazione di abiti e costumi.
Nel 1920 venne creato all’interno della Bauhaus un laboratorio
tessile con un programma scolastico molto innovativo sotto la guida di
personaggi come Georg Muche, Anni Albers e Gunta Stoltz. Il lavoro sull’uso
congiunto di diverse grandezze dei filati in relazione figurativa con
forme geometriche semplici, l’evocazione di effetti espressivi
attraverso l’uso di colori puri e attraverso fonti d’ispirazione
lontane come i tessuti delle società precolombiane, rivoluzionarono
profondamente la produzione tessile di quegli anni. In un gioco di contrasti
e armonie di superficie e sensibilità tattile, i tessuti non avevano
più il tradizionale sfondo narrativo e figurativo, ma combinazioni
geometriche che si allineavano alle suggestioni astratte della produzione
pittorica del periodo.
"
Un grammo di pratica vale più di un chilo di teoria ed un inizio
giocoso sviluppa la capacità individuale.” (Josef Albers)

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Museo del Tessuto
Concorso
Internazionale "Play Trend"