Giorgio Vasari nel suo libro Le
vite de' più eccellenti
pittori, scultori et architettori, pubblicato a Firenze
nel 1550, descrive dettagliatamente questa tecnica
"Del dipingere
in muro: come si fa e perchè si chiama lavorare in fresco.
Di tutti gli altri modi che i pittori faccino, il dipignere in muro è più maestrevole
e bello, perchè consiste nel fare in un giorno solo quello che nelli
altri modi si può in molti ritoccare sopra il lavorato. Era dagli antichi
molto usato il fresco, et i vecchi moderni ancora l'hanno poi seguitato.
Questo si lavora sulla calce che sia fresca, né la si lascia mai sino
a che sia finito quanto per quel giorno si vuol lavorare. Perchè allungando
punto il dipignerla, fa la calce una certa crosterella pel caldo, pel freddo,
pel vento e pe' ghiacci, che muffa e macchia tutto il lavoro.
E per questo vuole essere continovamente bagnato il muro che si dipigne, et
i colori che vi si adoperano, tutti di terre e non di miniere, et il bianco
di trevertino, cotto. Vuole ancora una mano destra resoluta e veloce, ma sopra
tutto un giudizio saldo et intero; perché i colori, mentre che il muro è molle,
mostrano una cosa in un modo, che poi in secco non è più quella.
E però bisogna che in questi egli abbia per guida sua una pratica più che
grandissima, essendo sommamente difficile il condurlo a perfezione.
Molti de' nostri artefici vagliono assai negl'altri lavori, cioè a olio
o a tempera, e in questo poi non riescono, per essere egli veramente il più virile,
più sicuro, più resoluto e durabile di tutti gli altri modi,
e quello che, nello stare fatto, di continuo acquista di bellezza e di unione
più degli altri infinitamente. Questo all'aria si purga, e dall'acqua
si difende, e regge di continuo ad ogni percossa.
Ma bisogna guardarsi di non avere a ritoccarlo co' colori che abbiano colla
di carnicci, o rosso d'uovo o gomma o draganti come fanno molti pittori; perchè,
oltra che il muro non fa il suo corso di mostrare la chiarezza, vengono i colori
apannati da quello ritoccar di sopra, e con poco spazio di tempo diventano
neri.
Però quegli che cercano lavorar in muro, lavorino virilmente a fresco,
e non ritocchino a secco; perchè, oltre l'esser cosa vilissima, rende
più corta la vita alle pitture, come in ogni altro luogo s'è detto."