![]() |
L'EDIFICIOIl Palazzo dei Vicari è cresciuto intorno ad un nucleo originario costituito dalla torre e da un corpo affiancato ad essa (a residenza del Capitano e poi del Vicario). La facciata è ornata da numerosi stemmi, poiché ogni Vicario era obbligato a lasciare l'emblema della propria casata. Particolarmente interessanti quelli in terracotta invetriata provenienti dalle botteghe dei Della Robbia e di Benedetto Buglioni. Anche l'atrio interno è decorato con fregi ed insegne araldiche (vedi foto). Sulla sinistra si possono ammirare due affreschi di scuola fiorentina del XIV secolo: "L'incredulità di S. Tommaso" e una "Madonna in trono con Santi" con S.Barnaba, il protettore di Scarperia, che tiene in mano l'effige del Palazzo. Sul pianerottolo della scala che conduce al primo piano un gigantesco San Cristoforo, affresco del primo quattrocento. Al piano superiore, nella prima sala, una "Madonna con Bambino e Santi",
della scuola del Ghirlandaio. I locali attigui costituivano gli appartamenti del Vicario ed soltanto i camini sono originari. Nella sala, attuale sede di rappresentanza del Sindaco, sono conservate opere d'arte provenienti dai depositi fiorentini. La storia del PalazzoProbabilmente la torre, come presidio fortificato della casata Ubaldini, era preesistente al Palazzo, con dimensioni ridotte rispetto all'attuale. 1325. - In occasione della edificazione del convento degli Agostiniani (poi SS. Jacopo e Filippo) vengono ricordate le primitive strutture che formavano "il castello" Nel corso del '300 alla torre viene accorpato un nucleo per la residenza del Capitano. 1366. - Il castello è oggetto di numerosi lavori . 1415. - La "terra nuova" divien sede permanente del Vicario. A questo periodo dovrebbe risalire la sistemazione dell'atrio voltato e degli ambienti al primo piano con la Cappella, camera e sala, con un nuovo blocco scale, corrispondente all'attuale. 1542. - Il terremoto provoca ingenti danni, cui seguono interventi di ripristino che portano ad una sistemazione definitiva vicina all'attuale (almeno per ciò che riguarda la residenza del Vicario e le sale di rappresentanza). I lavori di ripristino e ampliamento durarono circa un ventennio. 1562. - Il corpo dell'edificio è costituito da un blocco di
sale di rappresentanza con la Cappella, annesso alla torre, che occupa tutta
l'area impegnata al piano terreno dall'atrio, ed un corpo che si sviluppa
in profondità verso la parte tergale delle mura in cui trovano posto
ambienti destinati ad attività casalinghe come il forno, la cucina,
la dispensa, l'aia. Sul finire del XVI secolo la torre doveva essere stata completata e coronata di merli, come si vede nella pitttura di G.Vasari in Palazzo Vecchio. 1611. - In seguito al terremoto dell'8 settembre si resero necessarie ulteriori modifiche e riparazioni. I lavori terminano nell'agosto del 1612: vengono costruiti barbacani per rinforzare le murature, un tetto spiovente sulla facciata, intonacata la facciata, sistemata e arricciata la grande parete laterale verso porta S.Agata. I rifacimenti interni non sembrano mutare sostanzialmente la disposizione dei vani e la loro consistenza. 1660. - Un altro terremoto procura dei danni, per fortuna non gravi, che vengono riparati durante l'anno successivo con la spesa di scudi 45. 1889. - Viene iniziato l'intervento di restauro per conservare gli stemmi dipinti dell'atrio, che comprende anche interventi murari di ripristino e manutenzione. 1919. - In seguito al terremoto vengono iniziati nuovi lavori di restauro, in particolare alla torre. 1926. - Con l'allontanamento delle Carceri inizia la demolizione delle celle nel loggiato, che viene riaperto infine nel 1928. 1950. - Negli anni si accentua e diventa sempre più pericoloso il dissesto idro-geologico della scarpata che interessa anche l'abitato di Scarperia. Con il D.P.R. n. 127 del 7/2/1950 Scarperia viene inclusa tra gli abitati da consolidare a cura e spese dello Stato. I lavori di restauro procedono con lentezza. 1960. - Nell'ottobre un nuovo terremoto aggrava le condizioni del complesso, vengono effettuati lavori urgenti per la stabilità della scarpata 1994. - Viene redatto il progetto per il Restauro e Ristrutturazione a fini Museali - Museo dei Ferri Taglienti dai Prof. Arch. D. Taddei, G. C. Romby, Dott. Arch. S. Serotti, Ing. E. Sodi, finanziato dalla Comunità Economica Europea, nell'ambito del progetto di Sistema Museale Territoriale elaborato dalla Comunità Montana Mugello Alto Mugello Val di Sieve. 100 ANNI DI RESTAURIIl momento in cui si può iniziare a parlare dei restauri del Palazzo risale agli anni '80 dell'Ottocento. I primi interventi furono diretti a conservare l'integrità degli stemmi dipinti che decoravano l'atrio; l'operazione, finanziata dal principe Tommaso Corsini, venne affidata (1889) al celebre pittore Gaetano Bianchi e l'8 settembre 1890 l'Amministrazione Comunale ne celebrava il compimento con una cerimonia ufficiale nel corso della quale veniva scoperta una lapide commemorativa (tuttora esistente). L'opera di restauro alle decorazioni pittoriche non era però terminata e ancora nel 1894-96 si lavorava al consolidamento degli intonaci dell'atrio, danneggiati dagli agenti atmosferici. Il programma di restauro, previsto in concomitanza con il ripristino dei cicli pittorici, comprendeva interventi murari consistenti nel recupero di una porzione di ballatoio, nella costruzione del parapetto da ambo i lati dove era il ballatoio merlato, con preventivo consolidamento della muratura sottostante, ed infine opere di manutenzione alle coperture della torre. Una complessiva riorganizzazione degli spazi interni del Palazzo risale
ai primi decenni del '900, anni in cui venne demolito il teatro (1924), furono
abolite le carceri (1928) che occupavano le due arcate della loggia del cortile,
e negli stessi anni venne demolito il Monte Pio (che occupava la parte nord-ovest
del cortile); fu in parte ricostruita la torre di ponente e ripristinato
il coronamento merlato nella parte orientale e sud del fabbricato, vennero
chiuse finestre nel lato sud, che davano luce alle carceri, lavori conclusi
nel 1933. Nel 1942 fu restaurata completamente la torre e il suo coronamento.
Fino dal 1941 si erano verificati numerosi sintomi di dissesto murario, attribuibili
al movimento franoso che interessava la scarpata su cui poggia la parte posteriore
del Palazzo; così ha avuto inizio una complessa opera di consolidamento
ad opera del Genio Civile terminata nel 1953. Più strettamente relativi alla parte monumentale del Palazzo furono i lavori di ripristino delle coperture, attuati, nel 1969-70, sempre dalla Soprintendenza ai Monumenti. Nel 1980, inoltre, la Soprintendenza decise di porre in opera, sul lato nord, catene e stralli nella muratura, allo scopo di contenere il movimento delle parti murarie; nello stesso anno veniva predisposto un progetto complessivo di recupero del Palazzo. Accanto agli studi ed ai progetti gli anni '80 hanno visto ulteriori interventi, se pure parziali, di consolidamento della scarpata ovest con la messa in opera di pali in cemento armato; contemporaneamente prendeva il via una vasta opera di restauro e ristrutturazione a fini museali (Museo dei Ferri Taglienti) redatto nel 1994 per volontà dell'amministrazione comunale e che ha ottenuto il finanziamento della Comunità Economica Europea nell'ambito del più generale progetto di Sistema Museale Territoriale Mugello, Alto Mugello, Val di Sieve.
|
|
![]() |