L'origine dell'attività di
produzione dei ferri taglienti a Scarperia è antichissima.
Il primo documento sui coltellinai di Scarperia è un inventario
dei beni di un banchiere fiorentino, tal Romolo Bucci, che lascia
ai suoi eredi in data 9 novembre 1479, fra le altre cose "29
ferri da coltellini da donna, senza maniche della Scarperia ...
3 paio di coltellini con manica d'ariento dorato della Scarperia
... 4 ferri da coltellini della Scarperia...".
Con l'apertura del Passo della Futa gli artigiani perdono il
contatto diretto con i compratori, sono costretti a rivolgersi
agli intermediari e finiscono per trovarsi in una situazione di
grande concorrenza interna, basata più sul ribasso del
prezzo che sulla qualità.
Alla fine del 700 i "coltelli, cisoje e temperini"
di Scarperia continuano ad essere richiesti nei vari mercati italiani,
ma non riescono a reggere il passo con quelli esteri, tedeschi
ed inglesi.
Nel 1861, con la costituzione del Regno d'Italia, si crea un
unico grande mercato interno che favorisce lo sviluppo dei coltellinai
di Scarperia.
(adattamento dalla pubblicazione: Una lunga storia di ferro,
di fuoco, di mani sapienti delle Coltellerie Berti) |