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Firenze

De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile
Fino al 18 luglio 2010

©www.zoomedia.it - vanna innocenti 2010
Nell'immagine, allestimento della sezione "L'artista e il mondo" della mostra: "De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile". Vademecum della mostra a cura di Paolo Baldacci, Guido Magnaguagno e Gerard Roos.

"De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile"
a Firenze, in Palazzo Strozzi.
Aperto fino al 18 luglio 2010, un percorso artistico con 100 capolavori, provenienti da collezioni private e importanti musei del mondo, (un particolare di "Deux soeurs - Due sorelle" di Ernst del 1926, prestito della Menil Collection e le immagini di questa pagina ne sono esemplificazine) descrive l'opera di De Chirico e l’arte metafisica e surrealista.

A Palazzo Strozzi sono riunite opere del periodo metafisico di De Chirico, dipinti di Carrà e Morandi, capolavori di René Magritte, Max Ernst e Balthus. Con i quadri, sono presentate opere significative degli artisti: Niklaus Stoecklin, Arturo Nathan, Pierre Roy e Alberto Savinio, cioè quegli artisti che si mossero sulla strada aperta da De Chirico nell'ambito espressivo posto a ponte tra Metafisica, Realismo Magico, Surrealismo e Neo-Romanticismo.

L'iniziativa spiega la vita artistica di Giorgio de Chirico e, contemporaneamente, presenta l'influenza che la sua pittura trasmise ad alcuni filoni dell’arte moderna e in particolare a pittori quali Carrà, Morandi, Max Ernst, Magritte e Balthus.

La mostra, dedicata a De Chirico ed i suoi rapporti nell’arte del XX secolo e nelle l’esperienze dei movimenti artistici dell'Europa tra le due guerre, dal Dada al Surrealismo, dal Realismo Magico al Neo-Romanticismo, invita a riflettere sui temi degli spazi e dei sogni. Durante la visita non mancano esperienze associate alla visione delle opere d’arte e alle suggestioni provocate dai quadri allo spettatore. Un percorso dedicato alle famiglie ed ai bambini prevede l'esplorazione psicologica, speciali didascalie e una sala interattiva per un viaggio nel mondo dei sogni, degli spazi e delle paure.

Il sottotitolo della rassegna: "Uno sguardo nell’invisibile", prende spunto da un’affermazione di Giorgio de Chirico, quando, all’inizio del suo percorso scrisse che lo scopo della pittura non doveva essere di riprodurre più o meno bene ciò che già vediamo in natura, ma soprattutto "far vedere ciò che non si può vedere". Non solo, quindi, trasferire e ricreare emozioni, ma indurre nello spettatore, attraverso un sofisticato sistema di selezione e di riproduzione delle immagini, le stesse intuizioni sperimentate dall’artista sul significato profondo del mondo e delle cose.

A Firenze, nell’ottobre del 1909, il ventunenne De Chirico:
"Durante un chiaro pomeriggio d'autunno ero seduto su una panca in mezzo a piazza Santa Croce ... Ebbi allora la strana impressione di vedere tutte quelle cose per la prima volta. E la composizione del quadro apparve al mio spirito; e ogni volta che guardo questo quadro rivivo quel momento. Momento che tuttavia è un enigma per me, perchè è inesplicabile".
Fu "una rivelazione per il mondo intero" questa "rivelazione fiorentina" di De Chirico sul misterioso rapporto che intercorre fra le cose che appaiono e il loro significato, sugli aspetti enigmatici e inesplicabili dell’esistenza e del mondo. Emozioni e significati che saranno poi tradotti nelle forma plastiche nei suoi celebri “enigmi” degli anni Dieci e negli inquietanti accostamenti iconografici degli anni Venti... (vedi il vademecum della mostra).

La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri, ed è promossa e realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio di Firenze con l’ Associazione Partners Palazzo Strozzi, con la collaborazione di Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze e con l’Archivio dell’Arte Metafisica di Milano.


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Nell'immagine, un momento della visita in anteprima alla mostra: "De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile", con Ludovica Sebregondi, Coordinatrice Scientifica ad Editoriale e Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale Fiorentino, davanti all'opera di De Chirico: "Les fruits du poète - I frutti del poeta" olio su tela del 1925.

Figure anthropomorphe - Figura antropomorfa
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Nell'immagine, un particolare del dipinto (e della cornice con cui viene esposto)
"Figure anthropomorphe - Figura antropomorfa" di Max Ernst, composto nel 1931, proveniente da Ginevra, ora in mostra: "De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile".


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Nell'immagine, René Magritte, opera del 1935 intitolata "Le pont d'Héraclite - Il ponte di Eraclito" nella mostra: "De Chirico Max Ernst, Magritte e Balthus. Uno sguardo nell'invisibile".

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Mostre in Palazzo Strozzi

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Pagina pubblicata il 26-03-2010 - Aggiornato il 16-Ott-2015