La locandina della mostra in corso all'Accademia dei Georgofili, che
si vede nell'immagine, è montata sull'antico disegno: Hortus
Sanitatis …., Impressum Venetijs, per Bernardinum et Johannem
de cereto de Tridino alias Tacuinum, del 1511.
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"Secoli di fame terribile hanno segnato la nostra
storia, flagellata da carestie ricorrenti e spaventose, pestilenze, “meteore” che
rovinavano i raccolti e prostravano i contadini e il popolo delle
città.
Giovanni Targioni Tozzetti, georgofilo della prima ora, ne rendeva
ben conto nella sua Alimurgia (1767) elencando tali avvenimenti
a partire dal Medioevo fino ai suoi tempi.
Dalla lettura di questa sequela ininterrotta di catastrofi che
si abbattevano sugli uomini e sui raccolti, balza, quasi come pugno
nello stomaco, lo spettro della fame che decimava la povera gente
costretta a elemosinare un po’ di pane e che sovente, giunta
alle porte delle città, stramazzava al suolo morente.
Immagini inconsuete per noi di oggi che, leggendone, ci sembra
quasi letteratura.
Ma non è così per buona parte dei popoli del pianeta!
Vi sono ancora nel mondo uomini che muoiono di fame mentre vi sono popoli
che sprecano e buttano via il cibo.
Saverio Manetti, altro georgofilo fondatore, in presenza di carestie
e di perdita dei raccolti, volle indicare nel suo Delle specie
diverse di frumento e di pane, siccome della panizzazione (1765)
alternative al grano e al pane, coltura primaria la prima, alimento
fondamentale il secondo.
In tutto ciò la ricerca scientifica, la curiosità,
la temerarietà dell’Autore, che andando a ritroso
nel tempo, riscopriva e proponeva antichi prodotti e antiche ricette,
senza tralasciare ciò che poteva arrivare da altri Paesi
ed essere utile per sfamarsi.
Oggi, dove la fame sembra quasi scongiurata (magari sostituita
da indigenza e povertà crescenti), questi documenti del
passato che non volevano dar solo mostra di erudizione ma erano
soprattutto propositivi, dovrebbero sospingere a riflessioni in
virtù delle quali recuperare le sane abitudini dei tempi
andati (ma non così lontani) del riciclo e del riuso.
L’esposizione ai Georgofili “Aspettando EXPO 2015.
Delle specie diverse di frumento e di pane siccome della panizzazione.
Storia di fame e di carestie. Studi, ricerche e “mezzi
per rimediarvi” (Secoli XVIII_XX)”, che si svolge
nella sede accademica dall’ 11 novembre al 18 dicembre
2014, propone il pensiero di questi nostri augusti predecessori
che vollero con i loro scritti scientifici, indicare possibili
soluzioni al problema della fame e del sostentamento in genere,
soprattutto per le classi più povere, come ad esempio
i contadini, indispensabili operatori nel contesto dell’organizzazione
mezzadrile dell’agricoltura toscana."
di Lucia e Luciana Bigliazzi
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