Musica sacra a Firenze - XI edizione
29 marzo - 8 settembre 2007 - Cattedrale di Santa Maria del Fiore
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Tutti
gli appuntamenti di O flos colende si
svolgenno nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore ad ingresso
gratuito
Il
Programma dell'edizione 2007
Sabato 8 settembre, ore 21.15
FRANCESCO BARTOLOMEO CONTI
(1682-1732)
Dio sul Sinai
oratorio in due parti per soli, coro e orchestra
su libretto di Giambattista Giardini |
Dio sul Sinai
oratorio in due parti per soli, coro e orchestra su libretto di Giambattista
Giardini
Elena Cecchi Fedi Capo del popolo ebreo (soprano)
Paola Leggeri Maria profetessa (soprano)
Lucia Sciannimanico Aronne (mezzosoprano)
Anicio Zorzi Giustiniani Mosè (tenore)
Marcello Vargetto Dio (basso)
Jeune Orchestre Baroque de Genève
Cantori di San Giovanni
Cappella Musicale di Santa Maria del Fiore
Alfonso Fedi direttore
trascritto per l’occasione da Gabriele Giacomelli
Discendente da una dinastia di musicisti (suoi avi erano
stati maestri di canto presso la cappella dei Cantori di San Giovanni),
il suonatore di tiorba fiorentino Francesco Bartolomeo Conti fu molto conosciuto
e stimato nell’Europa del primo Settecento. Ebbe lusinghieri attestati
di stima da parte di eminenti musicisti come Mattheson e Fux. L’incarico
stesso di compositore di corte ottenuto nel 1713 a Vienna e mantenuto fino
alla morte testimonia l’alta reputazione
di cui poté godere. Autore di opere sia serie (molte su
libretto di Apostolo Zeno) che buffe (vasta fama incontrò il
suo Don Chisciotte in Sierra Morena, che fu anche tradotto
in tedesco), fu ammirato per la pregnanza espressiva dei recitativi
e le novità formali
dei brani strumentali.
Dedito anche alla produzione oratoriale,
che di fatto sostituiva quella operistica vietata in tempo quaresimale,
ci ha lasciato significative testimonianze anche in questo genere. Dio
sul Sinai, rappresentato
per la prima volta a Vienna nel 1719, è uno dei suoi oratori
più significativi.
Si tratta di un lavoro assai impegnativo che sviluppa la vicenda
veterotestamentaria (tratta dal Libro dell’Esodo)
della dettatura a Mosè delle tavole della Legge sul monte
Sinai, con i connessi episodi dell’adorazione del vitello
d’oro forgiato
dal fratello Aronne al fine di placare l’impazienza degli
israeliti che non vedevano più tornare Mosè e del
perdono conclusivo da parte di Dio. Il testo approntato dal Giardini
prevede anche i personaggi di Maria profetessa, sorella dei precedenti,
che ammonisce il popolo ebreo per
l’ingratitudine dimostrata nei confronti di colui che lo
aveva salvato dalla schiavitù d’Egitto, e del Capo
del popolo ebreo, motore della rivolta contro Mosè, entrambi
dotati di voce di soprano.
Conti realizza una partitura suddivisa
in due parti – secondo la tradizione
oratoriale – ciascuna delle quali termina con un coro,
denominato madrigale, mentre all’inizio la prima parte è preceduta
da una vera e propria sinfonia in tre movimenti, che si susseguono
nell’usuale successione Allegro-Adagio-Allegro. La vicenda
scorre regolarmente scandita nell’usuale alternanza di
arie e recitativi, che tuttavia – al
di là dell’adesione a canoni formali da tempo consacrati
dalla tradizione – presenta gemme di rara bellezza e di notevole
impegno vocale.
Gli stessi recitativi, che tanta noia causavano ormai
al pubblico del tempo, sono frequentemente trattati con inusuale
cura e attenzione
al singolo dettaglio
espressivo. Fra le arie spiccano nella prima parte per pacata nobiltà di
accenti quelle di Mosè “Aure dolci” e “No, mio Dio”,
che segue l’accesa invettiva “Caderà, perirà”,
punteggiata di aspri salti melodici a esprimere lo sdegno di Dio
per l’infedeltà del popolo ebraico. Nella seconda parte si segnalano
l’intensa aria
di Aronne con trombone concertato “Or conosco il mio perfido
errore” e soprattutto la grande aria affidata a Maria “Al
mirar il sol nascente”, che nel timbro ricercato della non
frequente tiorba obbligata
e negli affettuosi echi degli archi ci fa intravedere lo splendido
quadro naturalistico che si offrì al popolo errante una volta
placata l’ira divina e ottenuto finalmente il perdono.
Alfonso
Fedi si è perfezionato in organo e clavicembalo
presso il Conservatorio “Sweelinck” di Amsterdam con
G. Leonhardt. Primo premio al Concorso nazionale di clavicembalo
di Bologna (1985), ha al suo attivo concerti in Europa e negli
Stati Uniti anche per importanti festival (Amici della Musica di
Firenze e Perugia, Sagra Malatestiana di Rimini, Musica e Poesia
a San Maurizio, Milano…) e registrazioni per Radio France,
Radio Colonia, BBC, Radio Svizzera Italiana, RaiUno, RaiTre, Israel
Broadcasting Corporation, RKO (Olanda). Nel 2000 ha debuttato con
il soprano E. Cecchi Fedi al
Concertgebouw di Amsterdam e nel 2005 alla Curt-Sachs-Saal di Berlino.
L’Accademia di Francia lo ha più volte invitato
a rappresentare l’Italia nel ciclo “Clavicembalisti
d’Europa” a Villa Medici
(Roma).
Ha fra l’altro diretto Il ritorno di Ulisse in
patria di Monteverdi al Teatro Verdi di Pisa. Ha
tenuto corsi di perfezionamento presso le accademie di LesAndelys (Francia),
Breukelen (Olanda), Pistoia
e il Conservatorio di Losanna. È stato responsabile del
Dipartimento di Musica Antica e docente di organo e clavicembalo
presso la Scuola di Musica di Fiesole. Membro di giurie di concorsi
internazionali (Ginevra, Losanna, Rovereto, Bologna), ha inciso
per Accord, Arts, Tactus e Sonitus. È docente di clavicembalo
al Conservatorio Superiore di Ginevra, di organo e canto gregoriano
al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia. Dal 2002 è maestro
di cappella e organista titolare della Cattedrale di Santa Maria
del Fiore di Firenze.
Elena Cecchi Fedi si è diplomata
con il massimo dei voti e la lode in canto e in musica vocale
da camera al Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze. Ha cantato
in Italia e all’estero per enti e
rassegne di prestigio come il Teatro Regio di Torino, il Teatro
Massimo di Palermo, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, il Teatro Verdi
di Pisa, il Teatro Stabile di Potenza, il Festival Opera Barga, il Teatro
Ponchielli di Cremona, il Teatro Sociale di Mantova, le Jornadas
Gulbenkian de Música Antiga di Lisbona, l’Ambraser Schloßkonzert
di Innsbruck, l’Opéra Comique di Parigi ,il Centre de Musique
Baroque di
Versailles, il Festival di Ambronay, l’Accademia Musicale Chigiana
di Siena, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, l’ORT Orchestra
dellaToscana, gli Amici della Musica di Modena e di Firenze, i Concerti
di San Maurizio a Milano, la Konzerthaus di Vienna, la Konzerthaus di Berlino.
Nel
1994 le è stato assegnato il Premio “Boris Christoff ”.
Si è esibita in Olanda con l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam
diretta
da F. Brüggen; ha tenuto concerti con A. Curtis negli Stati Uniti,
con Ch. Rousset in Francia, con R .Alessandrini (Italia, Giappone, Singapore),
con A. Fedi (ConcertgebouwdiAmsterdam, Curt-Sachs- Saal di Berlino);
collabora con l’ensemble di strumenti originali Ausermusici, con
cui ha effettuato incisioni discografiche e concerti in Italia e all’estero.
Ha inciso per Virgin Classics, Opus 111, Astrée, Tactus, Symphonia,
Stradivarius, Agorà, Arts, Glossa, K617, MarcAurel.
Paola Leggeri si è diplomata
presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze con K. Lafferty
Gamberucci. Si è quindi perfezionata con
M. Rinaldi, B. De Simone, B. Manca Di Nissa, M. Freni, A. Althoff al
Mozarteum di Salisburgo. Nel 2004 viene selezionata per il progetto
Città Lirica
Opera Studio di Pisa debuttando nel ruolo di Galatea in Acis and
Galatea di Haendel/Mozart (direttore J.Webb) e prendendo
successivamente parte alla produzione di Semiramide di Rossini.
Nel 2005 vince una borsa di studio dall’associazione Richard
Wagner di Venezia. Nel 2006 è stata
Lucieta nei Quattro Rusteghi di E. Wolf Ferrari nei teatri
di Lucca, Pisa, Livorno e Ravenna; nello stesso anno viene ammessa
ai corsi di alto perfezionamento di Maggio Fiorentino Formazione, nel
cui ambito debutta nel ruolo della Regina della Notte; canta quindi
il ruolo di Atenaide nell’omonima opera di Vivaldi allestita
al Teatro della Pergola di Firenze (direttore F.M. Sardelli)
e il ruolo protagonista di Sandrina nella Finta giardiniera di
Mozart al Teatro Comunale di Firenze. Debutta quindi in Gianni
Schicchi (Lauretta) e Suor Angelica (Suor Genoveffa)
nei teatri di Modena, Piacenza e Ferrara. Svolge un’intensa attività concertistica
in Italia e all’estero; di recente ha cantato al Teatro La Fenice
di Venezia con l’orchestra dei Solisti Veneti e al Palazzo Mariinsky
di San Pietroburgo.
Lucia Sciannimanico ha perfezionato la sua
formazione, dopo il diploma
in canto, con E. Ameling, I. Gage, J. Hamari, J. Feldmann, A. Lawrence-King,
J.Griffett. Oltre a quello barocco, i suoi interessi abbracciano
altri repertori: medievale, liederistico, contemporaneo. Ha collaborato
con ensemble come ModoAntiquo di F.M. Sardelli, il Complesso Barocco
di A. Curtis, La Venexiana di C. Cavina, L’Homme Armé di
F. Lombardo e con istituzioni ed enti quali il Festival Pucciniano,
il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Musicale
Chigiana di Siena, il Teatro Verdi di Pisa, il Ravenna
Festival, il Teatro Comunale di Treviso, il Festival di Musica Antica
di Regensburg, il Teatro Regio di Torino, Macerata Opera, il Cantiere
Internazionale d’Arte, il Teatro Comunale di Bologna, il San
Carlo di Napoli, il Théâtre des Champs-Élysées
di Parigi. Tra il 1990 e il 1993 ha svolto una intensa attività di
solista in campo concertistico per importanti istituzioni in Inghilterra
e Scozia, conseguendo nel 1992 il premio per la migliore interpretazione
di English Songs al Concorso Internazionale di Grimsby in Inghilterra
con le Cabaret Songs di B. Britten. In campo operistico
ha sostenuto ruoli principali in Didone di F.Cavalli a Glasgow, L’incoronazione di
Poppea di Monteverdi (produzione Rai, direttore J.-C.Malgoire), Juditha
Triumphans e Orlando furioso di Vivaldi (direttore
F.M.Sardelli), e recentemente in Deidamia e Imeneo di
Haendel per lo Händel-Festspiele di Halle. Ha inciso per Amadeus,Tactus,
Glossa, Stradivarius, Dynamic. Anicio Zorzi Giustiniani, già allievo
di M.Taddei presso il Conservatorio “ L.Cherubini” di
Firenze, studia con A.Rossi de Simone. Si è
esibito al Teatro della Pergola di Firenze, all’Università di
Pisa, al Festival Musicale di Belgrado (La liberazione di Ruggiero
dall’isola d’Alcina di F.Caccini), al Teatro Metastasio
di Prato (Cecco nel Mondo della Luna di F. J. Haydn per
la regia di U. Gregoretti). Nel 2004 ha partecipato al corso Opera-Studio
per giovani cantanti lirici organizzato dai teatri di Pisa, Livorno,
Lucca e Chieti, terminato con la messa in scena di Acis and Galatea di
Haendel con la direzione di J. Webb. Nel 2005 ha debuttato nel ruolo
del protagonista nel Mitridate di N. Porpora al Teatro La
Fenice di Venezia, al Teatro dei Dovizi di Bibbiena, al Teatro Malibran
di Venezia, al Festival Mozart di Rovereto e al Teatro Calderón
di Valladolid. Nel 2006 ha cantato in Atenaide di Vivaldi
al Teatro della Pergola di Firenze e al Festival Opera Barga (direttore
F. M. Sardelli), nell’Uomo femmina di Galuppi nei
teatri della provincia di Macerata e al Festival Barocco di Viterbo,
nel Mitridate di Mozart (Marzio) al Festival Mozart di Rovereto.
MarcelloVargetto ha studiato
canto presso il Conservatorio “A.Corelli” di Messina, perfezionandosi
poi nei repertori lirico e cameristico con S. Catoni e F. Pagliazzi, e
in quello rinascimentale e barocco con G. Garrido, C. Ansermet e J. Feldmann.
Svolge un’intensa attività concertistica che lo vede solista
in produzioni lirico-sinfoniche come Moses und Aron di Schönberg
sotto la direzione di Z. Metha, Paulus di Mendelssohn (direttore
G. A. Gavazzeni) e la Petite Messe Solennelle di Rossini (direttore
J. L. Basso). Con G. Garrido ed Ensemble Elyma inizia nel 1990 una collaborazione
a progetti discografici concertistici e operistici che gli valgono importanti
riconoscimenti internazionali. Con R. Alessandrini nel 1992 partecipa all’incisione
del Quarto Libro dei Madrigali di Monteverdi, CD premiato con
il prestigioso Gramophone Award e promosso con una lunga tournée
nelle principali capitali europee. Con A.Lawrence-King e The Harp Consort
ha cantato nella Missa Mexicana. Ha inoltre cantato in
importanti festival come la Sagra Musicale Umbra, Quincena musical,
Erice, La Chaise-Dieu, Ambronay, Barcellona. Attualmente fa parte degli
ensemble Odecathon di P. da Col, Nova Ars Cantandi di G. Acciai e L’Homme
Armé di F. Lombardo. Ha inciso per Opus 111,Tactus, K 617, Dynamic,
Simphonia.
La Jeune Orchestre Baroque de Genève è un’emanazione
del Centre
de Musique Ancienne del Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra.
Primo violino solista è Florence Malgoire, titolare della
cattedra di violino barocco, celebre artista che ricopre analogo ruolo
in numerose orchestre barocche di grande prestigio, come La Chapelle
Royale (direttore Ph. Herreweghe), La Grande Écurie et la Chambre
du Roy (direttore J.-C.Malgoire), LesTalens Lyriques (direttore Ch. Rousset)
,Les Arts Florissants (direttore W.Christie). Vetrina internazionale
dell’eccellenza
raggiunta dal Conservatorio nella formazione professionale ai mestieri
della musica antica, la Jeune Orchestre Baroque accoglie gli studenti
più avanzati delle classi di musica
antica a cui si affiancano, secondo le esigenze della programmazione,
giovani strumentisti provenienti da altre prestigiose istituzioni europee
di insegnamento. Compagine di recente fondazione, raccoglie l’eredità dell’orchestra
del Centre de Musique Ancienne. La Jeune Orchestre Baroque de Genève è un
gruppo a geometria variabile che sotto
la guida di Florence Malgoire e con le strutture di ricerca del Conservatorio
produce programmi di concerto dedicati ad autori poco conosciuti o ad
aspetti meno esplorati del repertorio barocco.
La Cappella
Musicale di Santa Maria del Fiore – nota anche come
Coro del Duomo – ebbe origine nel 1439 quando Cosimo de’
Medici...