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Firenze

Al Museo di Casa Martelli

L’altra metà del cielo
Sante e devozione privata nelle grandi famiglie fiorentine nei secoli XVII-XIX

7 dicembre 2014 – 8 marzo 2015


©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 5 dicembre 2014
L’altra metà del cielo
. Sante e devozione privata nelle grandi famiglie fiorentine nei secoli XVII-XIX, mostra allestita al Museo di Casa Martelli che permette di scoprire 165 opere, tra cui vari inediti, tra dipinti, sculture, reliquiari e oggetti sacri. Nell'immagine si osserva il particolare della mano destra nel ritratto di Vittoria della Rovere (1622-1694) del 1628 di Giusto Suttermans.

Il ritratto del 1628 di Giusto Suttermans: "Vittoria della Rovere fanciulla in guisa di Santa Margherita" (Santa protettrice delle donne incinta e delle puerpere è richiamata dai simboli: la corona di perle, la croce, il drago), apre l'esposizione nel Museo di Casa Martelli come significativo esempio di devozione. Vittoria vi è ritratta giovanissima e devota a S. Margherita. La Rovere andò sposa, quindicenne, a Ferdinando II de' Medici e si ha opinione che "dovette rivolgere non poche preghiere e atti di devozione per giungere alla nascita dell'erede. Il futuro Cosimo III e del secondogenito Francesco Maria ...".

“ La mostra - spiega Cristina Acidini, già Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino - si concentra specialmente sui culti dedicati alle sante e alle beate fiorentine, resterà certo fra le più sorprendenti per i nostri stessi concittadini, posti di fronte ad agiografie poco note e a culti desueti, attorno ai quali pure fiorì un'attività artistica a scopi devozionali tracciabile anche attraverso cappelle, altari, suppellettili e memorie nelle chiese di Firenze; fin alla corte, dove le reggenti vedove del primo Seicento, poi Vittoria della Rovere, infine l'Elettrice già ricordata esercitarono complesse pratiche religiose supportate da una quantità strabiliante di oggetti per il culto pubblico e privato, personale e collettivo. Una storia dunque di sante e di principesse che, valorizzando il passato della famiglia Martelli strettamente legato alla Chiesa fiorentina schiude un finestra sul vivido scenario delle arti applicate nell'età barocca, dalle lavorazioni preziose di metallo o d'avorio ai più modesti manufatti in legno o perline, inducendo una volta di più all'ammirazione per la sapienza progettuale e manuale che ne guidò la creazione”.


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Reliquiario multiplo del sec. XVIII proveniente alla mostra dalla collezione Martini.
Il catalogo edito da Sillabe offre i saggi dei curatori e documenta le opere esposte.

L’altra metà del cielo. Sante e devozione privata nelle grandi famiglie fiorentine nei secoli XVII-XIX, diretta da Monica Bietti e curata da Francesca Fiorelli Malesci, nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino e l’Università degli Studi di Firenze (DIPINT Dipartimento Interistituzionale Integrato dell’Azienda Ospedaliero Sanitaria di Careggi). La mostra propone al pubblico il tema della devozione privata delle grandi famiglie fiorentine fra Seicento e Ottocento, declinata soprattutto al femminile, con un approfondimento in particolare sulla famiglia Martelli. Si presenta: "il culto dei santi, o meglio delle sante, le implicazioni religiose, il sentire sociale in un’epoca che va dal Seicento all’Ottocento e trova i Martelli, le famiglie fiorentine e l’intera città legata a rituali sacri o anche scaramantici alcuni conosciuti, altri ormai desueti”.


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Gli oggetti sacri esposti, "elementi curiosi di una sacralità ormai lontana", offriranno inoltre "la possibilità di accedere a luoghi, stanze e zone di Villa La Quiete solitamente non visitabili dal pubblico, aperti per un percorso ad hoc in occasione della mostra, così come il Museo Casa Martelli sarà visitabile con un itinerario del tutto insolito, cioè al contrario rispetto al consueto." Nell'immagine è visibile una delle tre reliquie del "Santo anello" con applicata copia dell'anello della Vergine, reliquia conservata nella Cattedrale di Perugia.

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Nella sezione di Casa Martelli de L’altra metà del cielo si inizia il percorso con un'introduzione storica sulla devozione a Firenze e sul culto che la famiglia Medici e il patriziato fiorentino riservarono, tra il XVII e il XIX secolo, ai santi della tradizione fiorentina e all'antico santuario della Santissima Annunziata di cui ne sono esposte testimonianze della devozione all'immagine dell’Annunciazione, dei riti, delle cerimonie e dei doni.
Nelle immagini si vedono alcuni esemplari di arte devozionale. Subito sopra due ovati "raffiguranti i volti della Vergine e l'Angelo dall'immagine del santuario della Santissima Annunziata degli anni 1661-62, di ambito di Carlo Dolci. Nell'immagine subito sopra l'Annunciazione dall'immagine della Santissima Annunziata del XIX secolo di artista tedesco.


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Il percorso prosegue illustrando gli aspetti più privati del culto, della spiritualità vissuta nell’intimità dei palazzi, come questa veniva espressa attraverso il possesso di reliquie, libri, piccoli altari portatili e immagini devozionali dei grandi santi fiorentini, "ma soprattutto per la santità al femminile di cui le maggiori testimoni sono Maria Maddalena de’ Pazzi (Firenze, 1566 – 1607; can. 1669), Caterina de’ Ricci (Firenze,1522 – Prato, 1590; can. 1746), illustre ava della Caterina che sposò nel 1802 Niccolò Martelli, e Giuliana Falconieri (Firenze, (1271(?) – 1341, can. 1737).


"Il tema, molto sentito dalla famiglia Martelli la cui prossimità alla Curia fiorentina fu determinante negli ultimi secoli della sua storia, trova nell’ambientazione in alcune sale del palazzo la sua ideale collocazione. In palazzo Martelli sono infatti conservate numerose testimonianze, ad iniziare da quelle preziose portate in dote da Caterina de’ Ricci che documentano la grande spiritualità e il profondo bisogno di religiosità partecipata, fino a quelle delle ultime eredi della casata. In senso analogo è da leggersi anche la volontà di Francesca, ultima discendente dei Martelli, che lasciò tutti i suoi beni alla basilica di San Lorenzo e alla Curia fiorentina." Nell'immagine si vede la "Croce Martelli" opera inedita in legno ed argento recentemente restaurata, che presenta con le altre opere la storia della famiglia Martelli e il suo legame con la Chiesa fiorentina attraverso le sue committenze.


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"A questi aspetti si aggiunge, sempre in ambito cittadino, la celebrazione civica e familiare della devozione per alcune beate e venerabili, talvolta fondatrici di ordini monastici, spesso accomunate da nascita illustre. A completare, l’approfondimento sullo stretto rapporto fra queste figure femminili e la società coeva, l’attenzione loro riservata dal clero e dai fedeli nell’ambito che va dall’assistenza all’educazione.


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Particolare attenzione è rivolta al culto mariano, ripercorrendo, attraverso le impressioni e i commenti dei visitatori, i pellegrinaggi alla Santa Casa di Loreto. A conclusione, il collezionismo di oggetti sacri, un vero mondo di tesori da scoprire, dove sarà esposta, collezione di meraviglie, una raccolta di opere ed oggetti di squisita fattura che testimoniano un ambito meno noto del collezionismo. Il collezionismo di oggetti sacri che chiude il percorso mostra raccolte e meraviglie che dimostrano come esso sia un ambito meno noto.


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La sezione della mostra allestita presso alcuni ambienti di Villa La Quiete, approfondisce le origini e i caratteri di un importante aspetto della devozione femminile fiorentina tra Sei e Settecento. La Quiete, istituzione secolare d’ispirazione religiosa fondata da Eleonora Ramirez de Montalvo alla metà del XVII secolo (nelle pagine del libro dell'immagine), "accoglieva donne per lo più provenienti dalla nobiltà, desiderose di vivere liberamente, senza voti, nella separatezza e nella preghiera; a questo si aggiungeva la missione educativa nei confronti delle bambine, che venivano loro affidate dalle famiglie affinché si formassero secondo la morale cristiana e, giunte alla maggiore età, decidessero se sposarsi oppure prendere i voti. Fondatrici e, pertanto, figure - chiave di questa istituzione furono Eleonora Ramirez de Montalvo (Genova, 1602 – Firenze, 1659) e la Granduchessa Vittoria della Rovere (Pesaro, 1622 – Pisa, 1694): l'una ispiratrice della congregazione e autrice delle sue costituzioni; l'altra, superiora e “madrina” della stessa." Il percorso si snoda fra la chiesa e il coro basso. Nella chiesa, per la mostra, sono esposte alcune testimonianze sulle due fondatrici, i monumenti loro dedicati ed opere sulla vita del conservatorio nel XVII secolo. Nel coro basso, si ammirano le commissioni di Anna Maria Luisa de' Medici, nipote di Vittoria, ultima dei Medici, legatissima alla Quiete e alcuni manufatti di grande valore artistico e documentario per la spiritualità delle Montalve. Tra gli inediti sono inoltre presenti: il Sant’Agostino scrive sul cuore di santa Maria Maddalena de’ Pazzi, di Cosimo Ulivelli, e il Ritratto di suor Diomira Allegri di Carlo Dolci, il preziosissimo Ostensorio del 1619 ca., in argento e pietre preziose, opera di Jonas Falck, recante gli stemmi di Ferdinando I de’ Medici e di Cristina di Lorena e proveniente dal Convento della Santissima Annunziata. Insieme a ex voto, Agnus Dei, provenienti da numerosi prestatori, sedi pubbliche e collezioni private italiane, ma soprattutto da una straordinaria e inedita raccolta mai esposta al pubblico di oggetti sacri, medaglie, veli, berrette, “misure”, reliquiari e piccoli teatri sacri, ossia diorama con scene sacre, di eccezionale attrattiva.


L'altra metà del cielo
Sante e devozione privata nelle grandi famiglie fiorentine
nei secoli XVII e XIX

Mostra ad ingresso gratuito nelle due sezioni:
- Museo di Casa Martelli via Zanetti, 8 Firenze. Aperta fino all'8 marzo 2015 in orario: giovedì ore 13-19; sabato ore 9-14; domenica (I-III-V) ore 9-14 info: tel. 055 2388602
- Villa La Quiete via Boldrone, 2 Firenze. Aperta il 12, 13, 19, 20 dicembre 2014 e da gennaio a marzo 2015 (solo il venerdì) ore 10-18 info: tel. 349 7614802; 349 2113144.

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Indice San Lorenzo

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Pagina pubblicata il 12 2014 - Aggiornato il 04-Mar-2016