AFFRESCO

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Particolare di un affresco realizzato da ARTA
L'Affresco
Tecnica pittorica murale, consistente nel dipingere
sull'intonaco ancora fresco.
L'invenzione dell'affresco segue quella della calce, il materiale
che apre l'epoca storica della tecnica delle costruzioni.
La calce è una pietra calcarea cotta in forno e
quindi immersa in acqua. Con questo processo si trasforma
in un materiale
plasmabile che dopo l'essiccamento torna ad essere chimicamente
identico alla pietra calcarea di partenza.
Prima dell'affresco la pittura murale era a tempera:
pigmenti generalmente in polvere e di natura inorganica impastati
con un adesivo di natura organica, come proteine animali, resine
o gomme vegetali.
La tempera è una tecnica perfetta per supporti organici
come tavole di legno, tele, ecc., ma su un muro presenta dei
difetti ed è poco resistente ai fattori naturali
di deterioramento.
I colori, stemperati semplicemente in acqua
e deposti su un intonaco ancora umido (a fresco) vengono
a formare
con l'intonaco e la retrostante muratura una struttura
stratificata di grande coerenza e stabilità, perchè tenuta
insieme da un unico legame: il carbonato di calcio.
Dopo una prima esperienza degli etruschi, l'affresco venne
utilizzato dai romani, che impreziosirono le caratteristiche
materiali
più che coltivare le potenzialità come mezzo
espressivo.
La piena padronanza della tecnica a fini strettamente artistici
si sviluppò solo alla fine del Duecento, con Cavallini,
Cimabue e
Giotto.
Cennino Cennini nel suo Libro dell'arte (1398 circa) descrisse
con grande precisione la procedura per l'esecuzione dell'affresco.

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